La crisi del gol in attacco, i calci d’angolo, i colpi di testa hanno frenato il Genoa. Domani bisogna cambiare rotta. Occasione per tornare al buon passato dall’arrivo di Ballardini.
L’ultima vittoria casalinga alla ventiduesima giornata con doppietta di Pandev, l’ultima in trasferta in terra calabrese con doppietta di Destro alla ventesima giornata.
Ballardini e lo staff anche in questa settimana avranno lavorato per far capire i vantaggi di un ibrido tra zona e uomo, non solo nel mezzo del campo, oltre gli spostamenti sul campo e il gioco degli spazi per andare a battere a rete.
Ballardini contro l’Udinese cercherà qualche scintilla tattica sulla corsia dove non gioca Zappacosta, ormai a destra o a sinistra difficile da marcare per tecnica e velocità. È l’uomo tattico fondamentale da lanciare bene e precisamente da parte dei compagni mettendolo in in condizione di sparigliare le difese avversarie.
Non una certezza, ma potrebbe giocarsi la carta Cassata. Non un esterno, ma pronto ad inserirsi non solo sulla fascia vista la prontezza nella sua corsa per infilarsi nei corridoi centrali e costringere l’avversario ad inseguirl. Se Ballardini non proporrà nuovamente Czyborra o Ghiglione, Zappacosta e Cassata potrebbero diventare una piaga per gli avversari con le loro incursioni. Cassata è un altro jolly da tirare fuori dal mazzo dopo Radovanivic dal Ballardream?
Il tecnico rossoblu nelle gare giocate ha fatto vedere di potere e volere costruire movimenti semplici ma letali, mancanti nelle ultime due gare del trittico settimanale per fatica dopo aver accumulato 20 punti in 13 gare.
Ballardini ha investito su giocatori di qualità per moltiplicare le sorprese. Radovanovic stopper in grado di impostare l’azione; centrocampo di forza con Strootman e di tecnica con Badelj e Zajc; attaccanti che partono da lontano che arrivavano al tiro; Criscito bravo nel gestire la forza fisica per essere lucido e vigile; Masiello concentrato nel gestire la zona; Zappacosta regista della corsia laterale grazie alle sue sgroppate utili alla ricerca della superiorità numerica.
Nei suoi limiti il Vecchio Balordo ha dimostrato di essere una squadra quasi perfetta sotto la guida di Balla, anche moderna per ambiguità, difficile da superare.
Il cambio tattico dalla quattordicesima giornata. ovvero lavorare nella propria metà campo per poi sfruttare gli spazi a disposizione, non è stato un atteggiamento negativo, anzi una qualità in più.
Giocare nella propria metà campo non è deleterio. Quando si è consapevoli e si capiscono i propri limiti può essere una dote in più.
Contro l’Udinese tutti i genoani voglio rivedere quel Genoa. Sarà altra partita non facile bucare il bunker di Gotti. I friulani pur avendo 32 punti in classifica scenderanno al Ferraris con la solita strategia attendista che non concede spazi o vorranno giocarsela?
Quale sarà invece la strategia di Ballardini? Palleggiare dal basso cercando di fare uscire i friulani in avanti creando così spazi. Se non dovesse succedere per fare gol e spunti offensivi il tecnico rossoblu avrà studiato con lo staff qualcosa di diverso per essere più cinici e letali sotto la porta avversaria.
Tutte domande, ma dal dire al fare c’è di mezzo il prato verde cercando di stare attenti ai contropiedi letali delle zebre dell’est, controllando la fisicità avversaria sui palloni inattivi e mettendo la museruola a De Paul, che ha già dato dispiaceri al Grifone, e Pereyra, l’argentino che tra le linee ha risolto le ultime gare a favore di Gotti.
Per portare a casa il risultato il Genoa senza Destro avrà bisogno del miglior Scamacca, il quale dovrà mettere da parte l’indolenza da panchina: per Eldor che da quando è arrivato ha giocato meglio dal primo minuto, partire dalla panca sembra triste. Goldaniga pronto per Masiello. La formazione, ad ogni modo, a domani sera. Quel che è certo è che Ballardini giocherà la partita scegliendo la formazione migliore, la più adatta pensando anche all’avversario. Non deve dimostrare la correttezza di un sistema universale, deve solo cercare prima di entrare in campo e di vincere una partita costruendo la strategia sull’avversario. Dopo in campo il pallone tra i piedi lo avranno gli altri , con qualcuno che non dovrà pensare come contro la Roma di giocare la gara non tanto in DAD, ma in PAD (partita a distanza). Anche Balla come tutti i genoani si sentirà tranquillo appena vedrà in corso di partita che le sue mosse e i calciatori funzionano.
L’Udinese ha 32 punti in classifica perché il silenzioso Gotti l’ha preparata bene fisicamente e tatticamente. Sette punti nelle ultime tre gare, la continuità di risultati porta la squadra vicino all’obiettivo salvezza.
I meriti di Gotti dopo aver cercato una identità dal suo arrivo sono di averla trovata figlia del lavoro svolto dallo scorso campionato. È riuscito a dare disciplina a un gruppo che era una Babele di lingue straniere, volendo e ottenendo più disciplina tattica. Ognuno gioca nel ruolo più confacente ai suoi mezzi e sa cosa fare.
La svolta delle zebre friulane è da Europa: solo una sconfitta nelle ultime 9 gare. Dopo aver fatto tremare il Diavolo al Meazza nella seconda partita del trittico settimanale passato, facendolo pareggiare al 97’ per un colpo di mano da campo parrocchiale di Stryger Larsen, ha battuto 3-0 il Sassuolo al Friuli (emiliani che prendono sempre gol da 14 giornate) prima di arrivare domani al Ferraris: Sassol 67% di possesso, ma Udinese meglio nei tiri in porta.
I friulani producono risultati perché non sprecano nulla giocando attentamente, corti, compatti, quadrati, lasciando poco agli avversari e ultimamente sbagliando anche meno davanti (contro il Milan e il Sassuolo pochi tiri e 4 gol). Contro il Sassuolo hanno trovato Llorente assente dal gol da più di un anno.
Rende il 3-5-2 di Gotti sempre in attesa degli avversari davanti alla propria area pronto a ripartire in verticale, con rettangoli centrali con tre difensori, tre centrocampisti , Pereyra ad accompagnare Llorente ma anche a marcare il cervello avversario.
Per i nasini all’insù del pallone Gotti, è vero, essenzialmente si difende e basta, ma tatticamente nelle ultime due partite ha disinnescato tutte le armi di Milan e Sassuolo rinomate dalla critica come squadre che giocano al calcio.
Il tecnico friulano, che non voleva fare l’allenatore, ci ha preso gusto facendo mutare tatticamente i friulani. Dopo la partenza da salvezza, in questa stagione ha invertito la tendenza delle prime giornate di campionato in particolare nel girone di ritorno sfruttando tutta la qualità a disposizione dal centrocampo in su.
Il suo 3-5-2 punta forte sulle qualità di De Paul e del cavallo di ritorno Pereyra, reduce dall’avventura inglese nella seconda squadra dei Pozzo, il Watford, e ultimamente reduce da lungo infortunio muscolare patito ai primi di febbraio. De Paul e Pereyra due nazionali argentini che fanno la differenza nell’Udinese. Il Tucu parla la stessa lingua calcistica di De Paul e nelle ultime tre gare partendo da esterno sinistro si muove senza sosta andando a impensierire gli avversari tra le alte linee, occupando parecchi spazi e inserendosi e sterzando velocemente.
Altro svolta tattica di Gotti rigenerare Llorente, non sfruttandolo in profondità, ossia negli spazi a destra e sinistra, ma facendogli servire il pallone alto, lui pronto a metterlo giù e fare la sponda per innescare gli esterni e chi si inserisce da dietro, in particolare De Paul.
Tatticamente in fase di possesso l’Udinese si trasforma in 3-1-4-2, abbassando un calciatore davanti alla difesa, alzando i due esterni sulla linea della trequarti. In fase di non possesso, altri punti di forza sono i difensori di struttura fisica importante , capaci di vincere i duelli fisici e anche pronti ad offrire più soluzioni di gioco alla squadra spingendosi in avanti sui palloni inattivi.
La formazione friulana: Okaka potrebbe recuperare non dal primo minuto. Ouwejan centrocampista olandese e Deulofeu ritrovati in panchina? Samir, Jajalo, Pussetto tutti ai box dell’infermeria friulana. Recuperati anche Becao dall’infortunio muscolare e Bonifazi dalla botta rimediata contro il Sassuolo. Becao dovrebbe prendere il posto dell’ex genoano De Maio al centro della difesa.
In campo Gotti dovrebbe schierare la stessa squadra, senza De Maio, con il 3-5-2 che ha battuto il Sassuolo con qualche parentesi. Musso in porta; Bonifazi, Becao, Nuytinck in difesa; Molina, De Paul, Wallace, Arslan (MaKengo) e Stryger Larsen a centrocampo; Pereyra e Llorente davanti.
Arbitra Camplone di Pescara. Nato nel 198, è debuttante e primo arbitro della sezione abruzzese a dirigere in Serie A. Prima partita con Grifoni e Zebre. Arbitro dal 2005, nel 2011 promosso alla CAI (interregionale). Nel 2015 esordio in C, nel 2019 alla CAN B. In questa stagione ha diretto 5 gare di Coppa Italia e 9 in serie B. Nel curriculum 27 gialli , 3 rossi, 3 rigori tra serie B e Coppa Italia.
Diffidati Genoa: Strootman, Ghiglione. Diffidati Udinese: Musso.