Oggi si sale in Val Stubai con un solo obiettivo, quello di lavorare sulla combattività e sulle molteplici estensioni tattiche che dovranno essere gli elementi portanti su cui si dovrà reggere il Genoa “bis” di Juric.
Altra chiave per portare a casa risultati diventerà entrare in campo preparati, determinati, senza mollare mai, essere la superficie riflettente del Pirata. Juric sarà pronto ad un perfezionamento tattico a seconda degli avversari da incontrare e dovrà sorprendere gli avversari preparando la squadra a mettere in difficoltà gli allenatori avversari, che a loro volta dovranno preparare la gara non soltanto contro gli undici possibili titolari avversari.
Nella scorsa stagione il girone di andata è andato alla perfezione perché il Genoa di Juric era una sorpresa, ma quando gli hanno preso le misure hanno fatto meno fatica a contrastare le variabili tattiche (poche) rossoblu. Variabili che per riuscire dovevano girare a cento all’ora. Operazione riuscita con le cosiddette grandi e meno con le medio-piccole, in sfide nelle quali bisognava fare gioco. Il Genoa dello scorso anno aveva una prerogativa, attaccare, e quello che sta nascendo adesso, visti gli innesti, è un mix più equilibrato tra difendere e attaccare.
Ad ogni modo è prematuro parlare di moduli e numeri, che come sempre lasciano il tempo che trovano anche nelle prossime formazioni schierate da Juric. L’esperienza dello scorso anno, alla luce della rosa che si sta cercando di mettere in piedi, potrebbe fornire altre scelte sia tecniche che tattiche.
Senza lo scouting, Preziosi sta confezionando a Juric un’altra squadra e fino a prova contraria sotto le direttive dello stesso tecnico. Alla partenza per Neustift non ci sono ancora state plusvalenze importanti e neanche perdite importanti, ma il calciomercato finisce il 31 agosto alle 23.
Juric passerà la prima parte del ritiro con quasi tutta la rosa a disposizione (partiranno in 30, ndr), a cui dovrebbero aggiungersi Bertolacci, che il Joker dovrebbe trattare oggi con il Milan, e la new entry Cecchini (salvo sorprese). In tutto questo, mentre i calciatori sgobberanno in campo e in palestra, il Pirata studierà la squadra da modellare e plasmare secondo i suoi dettami tattici, che non saranno univoci.
Con la consapevolezza di dover tirare fuori il meglio da ogni singolo della rosa, spesso nelle prime uscite sperimenterà, cambierà posizione in campo ai calciatori, lavorando sulla loro testa per cercare di metterli in condizione di capire alla svelta il suo “jurismo” applicato al calcio. Per far capire al meglio la sua filosofia utilizzerà filmati e lavagne vivisezionate dal suo staff, che quest’anno vede l’aggiunta di Matteo Paro rispetto allo scorso anno.
La forza di Juric resterà sempre quella di cercare la pietra filosofale rossoblu che ha mietuto successi negli anni buoni di Gasperini, ossia trasformare i calciatori arrivati e accolti con scetticismo in oro, anche se non si parla necessariamente di future plusvalenze. Quando i giocatori capiscono che il compito di Juric e il suo staff è quello di metterli nelle migliori condizioni, il gioco sgorgherà. Per ottenere tutto ciò occorre però che tutti mettano in campo – non solo nelle gare ufficiali – impegno e concentrazione.
Molte ciambelle nella prossima stagione del Vecchio Balordo potrebbero riuscire con il buco considerato che tutti lavorano per un solo obiettivo per adesso primario: conservare un altro anno la Serie A e senza sfiga o incidenti di percorso. Fatto questo, ci si potrà togliere qualche altra soddisfazione.
Capitolo societario. Bisognerebbe ripetersi rispetto a quello scritto in precedenza, da lungo tempo, cercando inutilmente vanagloria come è di moda. L’unica certezza che abbiamo dato è stata quella, se su vuole dare la caccia al futuro Presidente o proprietario, di non pensare alla politica ma alla finanza, e questa certezza la si conferma adesso. L’operazione di closing non è facile, e non solo per il Genoa di mezzo, ma dovrebbe essere quasi arrivata in porto. Ad ogni modo, ad ogni intervista o dichiarazione di Preziosi tante volte viene difficile capire il modo di fare di alcuni tifosi, e non solo di quesi ultimi.
Il cinismo esasperato e le negatività non portano da nessuna parte, in nessun ambito e tantomeno nel calcio. Il calcio deve essere giudicato per quello che è, nei fatti, ovvero in ciò che si vede negli allenamenti o durante le partite: utopia, illusione, chimera. Un po’ tutte le persone talvolta convivono con un problema esistenziale e vedono il mondo a loro immagine e somiglianza. Intorno al pianeta Genoa ne girano davvero molte che non si arrendono neanche all’evidenza dei fatti.
Qualcuno ha avuto anche l’ardire di tirare in mezzo nuovamente Della Costa. ”Nube che corre” ha sbagliato, non conosceva il calcio, è stato mal consigliato e pure derubato, ma ci ha rimesso di tasca 100 miliardi di vecchie lire ed è l’unico Presidente proprietario del primo millennio ad avere rimesso tanto. I suoi detrattori però quanto ci misero nel Vecchio Balordo? Nulla, anzi si spaventano ancora oggi se qualcuno parla di azionariato popolare perché bisognerebbe risalire a galla.