Ascoltando le interviste dei possibili, probabili acquirenti del Genoa si ha l’impressione che siano buoni economisti avendo buoni doti di matematici, storici e filosofi. Per i Genoani il problema principale delle loro parole è quando concretamente passeranno dall’astratto al concreto. Risulta evidente che hanno studiato il presente alla luce del passato.
La finanza ha invaso il mondo del calcio da lungo tempo in tutta Europa e i calciofili dell’euro si sono posti tante domande. Dopo per qualche squadra è stato tutto ammortizzato dai risultati sul campo. Ad entrare per primo in questo mondo della finanza è stato il Diavolo di Berlusconi. Un gigantesco casinò prima di arrivare al closing.
Yonghong Li ci ha provato in tutte le maniere per riuscire a comprare il Milan ma alla fine è dovuto ricorrere a un prestito del Fondo Elliot. Il Milan ad oggi è la squadra che ha speso di più nell’attuale calciomercato. Tante perplessità da parte di tutti ma l’obiettivo rossonero e cinese nella prossima stagione è di raggiungere la Champions. Senza questo obiettivo cosa potrebbe succedere?
Il progetto Milan è quello di arrivare ad un disavanzo di 150 milioni. Dopo le cifre spese per ingaggiare calciatori top, l’obiettivo successivo sarà di vendere quelli che avanzano nella rosa. Per adesso in porto sono andate le operazioni Bertolacci e Lapadula con il Genoa e De Sciglio con la Juventus.
Elliot di fronte a queste spese pazze del Diavolo non dice nulla, semplicemente perché se il Milan a ottobre dell’anno prossimo non dovesse restituire i 350 milioni di euro che ha avuto in prestito si ritroverebbe proprietario in toto della società, delle strutture e del parco calciatori considerato top in Europa. A trovare un altro compratore non farebbe fatica.
Anche il Genoa, per quanto si legge e si dice, dovrebbe essere acquisito tramite fondi. A differenza del Milan non ci sono cinesi ma italiani a gestirli e tutte persone sulla carta, se saranno quelle pubblicizzate, con un pedigree non calcistico ma finanziario .
I proprietari dei fondi che compreranno il Genoa – lo ha detto anche Preziosi – sono persone serie, ma come tutti quelli che viaggiano nei fondi d’investimento avranno lo scopo di investire i capitali raccolti con un obiettivo gestionale positivo, con una serie di asset vantaggiosi sia per loro che per coloro che decideranno di parteciparvi.
Il Genoa dovrebbe rimanere al riparo dei sistemi che imperversano nel calcio, specialmente in Spagna, dove i fondi regolano già da qualche anno le fortune delle squadre spagnole. Nei fondi che dovrebbero entrare nel Genoa non ci sono procuratori di calcio, quelli che acquistano coi soldi dei fondi calciatori e poi li danno in affitto ai club di calcio.
Gallazzi e compagnia non sono legati a quel mondo, ma cammin facendo sarà interessante capire se finanzieranno solamente il Genoa o altre attività genovesi. La speranza di ogni Genoano oggi è che il Vecchio Balordo diventi come il Manchester United che ogni anno non bada a spese e che alla fine riesce ad estrarre redditività che ogni anno consentono di saldare i debiti e comprare campioni che permettano di pareggiare i conti.