Perché Perin non è convocato in Nazionale? Senza togliere nulla a Sirigu, il portiere del Torino, nella media dei giornali sportivi e nei numeri del campionato sul rendimento risulta dietro al numero uno genoano. Il terzo portiere è Meret, pur non giocando e avvicendandosi con Ospina.
I numeri parlano chiaro. Intanto Perin ha effettuato da inizio campionato ben 111 parate contro le 69 di Sirigu (69 sarebbero anche quelle del Napoli, ma Meret ha giocato solamente dodici partite subendo diciassette reti e concedendo 4 clean sheet).
Poi il portiere rossoblu ne ha giocate il doppio (24) subendo 30 gol (1,25 a partita) e saltando le sfide contro Napoli, Parma, Fiorentina e Roma. Ben sei le gare chiuse senza concedere gol, cinque sotto la conduzione Ballardini. E Sirigu? Avendo giocato pressoché lo stesso numero di partite di Perin (25) e avendone una in meno chiusa a reti involate (5), la media gol subiti a gara lievita notevolmente a fronte dei 46 stagionali incassati dal Torino (1.84 a partita).
Un altro fatto va sottolineato: dal cambio di preparatori dei portieri alla quattordicesima giornata, con il conseguente ritorno di Scarpi, è tornato Tarzan. Dalla trasferta vittoriosa contro lo Spezia all’ultima gara del Tardini, il Genoa, ricompattato nella fase difensiva, è passato dal subire due gol a partita a incassarne 1,4. Merito anche di Perin, che poco a poco è tornato a fare vedere quel che sa fare, se negli ultimi quattro mesi e nelle ultime quindici partite post-Bevenento il Genoa ha incassato 14 gol in 15 gare quando prima ne aveva incassati 26 in tredici.
Scarpi d’altronde conosce Perin da quando aveva 14/15 anni, precisamente dal 2008 quando arrivò al Genoa per un provino dalla Pistoiese, e lì iniziò ad allenarsi con il Professore Spinelli. Una garanzia, uno che Preziosi ha lanciato nella mischia già dal 1992 nel Saronno.
Il mistero Perin è semplice prima con Spinelli e dopo con Scarpi ha la possibilità di mettere in mostra doti pazzesche e lavorare con i loro consigli alla ricerca della perfezione. Scarpi continua a farlo crescere con un solo verbo: mai fermarsi perché l’evoluzione del portiere nel calcio e sempre in movimento. Oltre gli allenamenti sul campo, penso, che continueranno in tutto e per tutto come nel passato, gli verranno mostrate le parate di altri portieri. In Europa i metodi di lavoro di Spinelli hanno conquistato l’Europa, quelli di Scarpi non solo Perin, nel mirino di club titolati.
Non potendo vedere gli allenamenti non sappiamo se l’attuale preparatore dei portieri rossoblu continua a lavorare, come nelle scorse stagioni, preparando sedute con palline da tennis tirate con la racchetta, con la macchina sparapalloni, un cannone che spara la sfera con bordate ad alta velocità e con angolazioni differenti, ma tutto ciò sta facendo bene a Perin.
Peccato che Perin che non sia nell’orbita della Nazionale, che non tiene conto del rendimento dei giocatori convocati. Ma c’è ancora tempo per rimediare.