Dopo Austria e Croazia che abbiamo presentato fra ieri e questa mattina, proseguiamo questo pomeriggio con l’analisi dell’Ucraina del ct Andrij Shevchenko.
IL PERCORSO – Ha scalzato il Portogallo, campione in carica, dalla prima posizione del girone di qualificazione e conquistato l’accesso alla fase finale della competizione confermando le buonissime aspettative intraviste dall’avvento di Shevchenko sulla panchina dell’Ucraina. Si potrebbe sintetizzare così il percorso della nazionale ucraina, senza sconfitte e capace di raccogliere sei vittorie e due pareggi.
COME GIOCA – Il commissario tecnico Shevchenko, assistito in panchina da Tassotti nelle vesti di vice-allenatore, ha cambiato moltissimi schieramenti tattici negli ultimi due anni. Nelle ultime uscite del marzo 2021 l’ex attaccante del Milan ha addirittura testato la difesa a tre con Karavayev (Dinamo Kiev) e Zinchenko (Manchester City) più avanzati sulla linea dei centrocampisti a formare alternativamente un 3-4-1-2 oppure un 3-5-2. Due soluzioni tattiche che, in ogni caso, hanno visto avanzare alle spalle delle punte (o come seconda punta vicino a Yaremchuk, 25enne centravanti del Gent) l’atalantino Malinovskyi, ormai un titolare inamovibile nella formazione di Shevchenko.
Durante le qualificazioni all’Europeo e fino alle ultime gare di Nations League, tra settembre e novembre 2020, l’Ucraina aveva prevalentemente giocato con la difesa a quattro con la coppia titolare dello Shakhtar Donetsk composta da Matviienko e Kryvstov come centrali, ai quali si sono alternati anche Zabarnyi (Dinamo Kiev) o Mykolenko (Dinamo Kiev), il cui ruolo naturale è quello di terzino sinistro. In mezzo al campo la regia è affidata ad un altro elemento dello Shakhtar, Stepanenko, così come a Kharatin (Ferencvaros) e Sydorchuk (Dynamo Kiev). Le alternative in mezzo al campo sono prevalentemente offensive, con Yarmolenko (West Han) e Konoplyanka (Shakhtar Donetsk) che possono svariare dal ruolo di mezze ali a quello di esterni d’attacco in un 4-3-3, modulo adottato con frequenza durante le qualificazioni. Attenzione anche a Marlos e Junior Moraes, i due brasiliani naturalizzati ucraini che si candidano come valide alternative per l’attacco di Shevchenko.
IL TECNICO – Ex giocatore di Milan, Chelsea e Dynamo Kiev, Andrij Shevckenko da calciatore ha vinto decine di trofei, nonché il Pallone D’Oro nel 2004. Da allenatore la sua carriera è estremamente recente, partita dal proprio paese e dalla propria nazionale. L’Ucraina gli offrì già nel 2014 la panchina della nazionale maggiore, ma lui attese fino all’estate 2016 per succedere all’ex ct Fomenko (di cui era stato assistente) e accettare di guidare la nazionale ucraina verso il Mondiale 2018 (mancata qualificazione) e poi verso l’Europeo, obiettivo centrato, come già scritto, vincendo il proprio girone da prima classificata.
DA TENERE D’OCCHIO – Non propriamente una squadra di soli giovani, la nazionale ucraina ha un paio di profili che potrebbero ancora compiere il salto nei cinque maggiori campionati europei. Su tutti, oltre a quel Kovalenko acquistato dall’Atalanta, ci sono il terzino sinistro Vitaliy Mykolenko (22 anni, mancino puro, è sicuramente fra i prospetti più interessanti sul panorama europeo per quanto riguarda il ruolo di terzino sinistro) e il 25enne attaccante Roman Yaremchuk, quest’anno 23 reti in 43 presenze fra campionato belga e coppe europee. Con la sua fisicità da prima punta (191 centimetri) e il fatto di essere ambidestro che gli permette, all’uso, di essere sfruttato anche sugli esterni d’attacco, Yaremchuk potrebbe essere uno degli attaccanti di maggiore interesse del prossimo Europeo. Attenzione anche ad Anatoliy Trubin, giovanissimo portiere classe 2002 schierato quest’anno da titolare nello Shakthar Donetsk, che spingerà per potersi ritagliare un ruolo di primi piano alla fase finale di EURO 2020.