Il presidente del Genoa Enrico Preziosi è intervenuto ai microfoni di Radio 1 per commentare l’imminente assemblea di Lega Serie A. Il patron rossoblu, nel corso dell’intervista, ha parlato anche di Ballardini, calciomercato e abbonamenti, tornando poi su una possibile cessione della società: “Fare il mercato non è una cosa semplice quest’anno, ci sono pochissimi movimenti ma noi perdiamo diversi giocatori che sono a fine contratto e dobbiamo rimpiazzarli. In settimana ci vedremo con Ballardini per capire quali prospetti possano essere utili per il suo gioco. Campagna abbonamenti? Dobbiamo capire assolutamente quanti possano entrare allo stadio, credo si prospetti il 50%. Bisognerà valutare: se sarà così, agli abbonati che si iscrivono prima bisognerà dare una chance. È un segnale, ma qualcuno per forza di cosE resterà fuori. Sempre intenzionato alla cessione della società? Tutto comincia e tutto finisce, bisogna capire quale sia il momento giusto. Il problema è capire quali sono gli interlocutori, se possano assicurare al Genoa un futuro. In quel caso mi farei da parte”.
Su Scamacca: “Era un accordo con il Sassuolo e sapevo che non ci fosse possibilità di riscatto, fin dall’inizio eravamo stati chiari. Ritorna al Sassuolo, il giocatore credo abbia moltissimi margini di prospettiva”.
Sulla proposta di disputare 10 partite in 10 orari differenti, Preziosi è stato chiaro: “Daremo voto contrario, ma non solo il Genoa: penso che molte società voteranno contro. Non si può ridurre il calcio a questa maniera. Alla richiesta che ha fatto DAZN bisogna rispondere con un secco no e così sarà: 14 voti non li prenderanno mai. Non è possibile ridurre il calcio a questa maniera, già è complicato così. Va a danno dei tifosi, mi sembra una cosa assurda e non credo che potrà avvenire. Credo che 6-7 possano essere favorevoli, facendo parte di una coalizione che era a favore di DAZN, ma viviamo in una società democratica dove i numeri si contano e non si pesano e trovo impensabile che si possa raggiungere un quorum di 14 voti. Sono d’accordo con Ferrero, il discorso con DAZN era preciso (basato su partite in 7 fasce orarie, ndr) e cambiarlo o modificarlo in corsa non ha alcun senso. Noi avevamo votato qualcosa di diverso e rimarremo aggrappati a quello. Il problema è quando le nuove tecniche di profitto sviliscono lo spettatore e l’appassionato, che si demotiva. Così è evidente che si ha un danno ancor più grosso. Dobbiamo miscelare l’interesse economico con quello passionale, della gente. Tutto si fa in funzione di maggiori ricavi, cosa legittima, ma se questo va tutto a danno dell’appassionato è evidente che creerà un problema maggiore cui bisogna venire incontro”.
Sul caso Lotito, Salernitana e Lazio: “Non è argomento all’ordine del giorno. La Salernitana non è stata convocata per motivi tecnici e politici, ma per questo bisognerebbe chiedere alla Federazione e non voglio entrare in questo argomento. Tecnicamente non so chi abbia ragione”.