Conferenza stampa in vista della gara di domani sera fra Genoa e Bologna allo stadio Luigi Ferraris. Parola dunque al tecnico rossoblù Ivan Juric, che alla vigilia dell’ultima partita casalinga aveva portato di fronte ai media Miguel Veloso. Proprio sul centrocampista portoghese, acciaccato come il compagno Diego Laxalt, Juric ha dichiarato: “Hanno fatto un lavoro differenziato, vediamo oggi il da farsi. Veloso ha avuto un affaticamento dovuto alle tre partite giocate a ritmi alti, Laxalt una distorsione. Con lui magari prendi meno rischi. Se non stanno bene comunque niente”.

Finita la trattativa: siete rimasti calmi o qualcosa è successo?

“Quello che ci interessa è fare una grande gara domani. Ci sono cose su cui non puoi fare niente, non sono il nostro obiettivo: meglio concentrarsi su cose concrete”.

Concentrazione è difficile averne con quello che sta succedendo intorno al Genoa. Possono essere sempre colpe tue o della squadra?

“Voglio credere che lo siano e non cercare scuse, anche se facciamo prestazione e prendiamo gol all’ultimo per colpa nostra. La squadra ha una voglia matta di uscire da questa situazione e ci auguriamo di farlo con una vittoria. Penso che quello che accade intorno non influisca: poi non so nella testa dei calciatori cosa accada”.

La vecchia guardia è più pronta dei nuovi?

“Ho avuto una sensazione di compattezza: Omeonga ha dato uno slancio fantastico come corsa ed inserimenti, mi è piaciuto per concretezza e movimenti. C’è un misto che mi piace tra vecchi e nuovi che danno un buon contributo e sta dando buone sensazioni. Anche Rosi e Taarabt, se li mettiamo tra i nuovi, hanno fatto prestazioni individuali importanti”.

Ti preoccupa il calendario duro?

“Voglio che non influisca niente: con l’Inter ho visto cose buone e sembrava dovessimo andare allo sbando. Con il Chievo abbiamo preso un gol stupido, in casa abbiamo affrontato squadre forti: non dobbiamo commettere errori e aumentare l’intensità, affrontare la gara pensando di poter fare il massimo, domani più che mai”.

Come definiresti la gara di domani?

“Non la definirei un’ultima spiaggia. Vivo partita per partita, le considero buone o meno buone. Importante affrontarla bene con la consapevolezza di vincere, senza paura, con la voglia di vincere la gara. Che ambiente mi attendo? Penso che il momento generale imponga di essere uniti, altrimenti vai allo sfascio. Qui vedo da parte dei miei calciatori una voglia incredibile di uscire da questo momento isolandosi dal momento: ieri i tifosi hanno incitato i giocatori e hanno avvertito il loro supporto. Spero che ci stiano vicini come fatto sino adesso. Donadoni gioca il suo calcio con una buona squadra, ma stavolta sono molto concentrato sui miei, su cosa possiamo fare in più: conto molto più su di noi”.

Su Galabinov e Ricci 

“A volte si dimenticano di dover dare il massimo. Ho visto Galabinov dall’inizio, ha fatto una settimana importante con una voglia matta: ha fatto bene, è un’opzione seria. Bene anche Ricci, ho una buona squadra con varie difficoltà. Lo vedo bene in allenamento e inizia ad avere il ritmo a cui mi ero abituato”.

Indipendentemente dagli altri risultati, il Bologna si presenterà robusto con un 3-5-2

“Cercherò di dare loro fastidio in attacco. Tutte le squadre sono pericolose: l’idea è di essere sempre compatti e mi pare che ultimamente occasioni ne concediamo poche. Hanno una buona squadra ma sono più concentrato su cosa possiamo fare e dare di più noi: guarderò molto l’avversario ma soprattutto i miei uomini, sono convinto di avere una buona squadra”.

Il VAR dopo sei giornate?

“In altre occasioni ha dato una mano, in altre ha fatto confusione. Secondo me in futuro migliorerà il calcio, questa è la mia idea”.

Si sente in B?

“Sinceramente, parlando anche per esperienza, sono molto più tranquillo dell’anno scorso e molto concentrato sui miei giocatori e sulla loro crescita. Non mi interessa altro, sono molto sul pezzo, sui miei giocatori e su quanto possano darmi”.

Hai parlato con Preziosi?

“Non rispondo”.

Di seguito riportiamo l’audio della conferenza stampa di Ivan Juric: