Scrivemmo ieri sul Genoa: “anema e core” contro il Napoli. Genoa come il settembre 2016, quando Juric studiò bene il piano gara per fermare il Ciuccio. Lo stesso Juric, al termine di Milan-Genoa e nella conferenza stampa di ieri, ha promesso di non snaturare il Grifone questa sera.
Per ripetere la partita dello scorso campionato dovrà, se vorrà concedere qualcosa in più alla prudenza, scegliere di non pressare in parità numerica l’inizio azione del Napoli. Il Genoa dovrà essere aggressivo, preparare bene le scalate che dovranno essere precise a seconda della parte da cui Sarri costruirà l’azione marcando ogni possibile ricevitore, prendendosi dei rischi cercando di evitare l’uno contro uno ai propri difensori, lasciandone uno in più rispetto al trio delle meraviglie. Tutto ciò, come lo scorso incontro al Ferraris, potrebbe generare un’inferiorità numerica davanti. La mossa vincente nello scontro Juric-Sarri nel Tempio della passata stagione, da parte del croato, è stata quella di aver deciso di lasciare impostare Albiol e Koulibaly e marcare bene tutti gli altri.
Qualcuno dirà che c’era Rincòn ma mancava Miguel Veloso, giocatore chiave nel primo pressing del Genoa. Chiave di Genoa-Napoli sarà nuovamente Rigoni, che dovrà schermare nuovamente Jorginho costringendolo a tanti errori di transizione? Un dubbio della vigilia.
Strategia rossoblù che potrebbe ripetersi anche stasera al Ferraris. Ntcham si oppose ad Allan, mentre Rincon marcava Hamsik. La differenza potrebbe farla il tridente napoletano mini e mobile, a meno che Sarri non scelga il francese Ounas.
C’è voglia di bis a Pegli. La strategia difensiva dovrà rendere estremamente complicato innescare la fase di rifinitura del Napoli. Tutto può accadere se il Ciuccio non potrà fare affidamento sul tradizionale palleggio per prendere campo e trovare pochi varchi, per aggirare le marcature a uomo o con i dribbling. Un altro risultato positivo contro il Napoli potrebbe far uscire con più fiducia il Genoa da questa sfida difficile, continuando sulla strada delle ultime partite assorbendo gara dopo gara le idee del Pirata che hanno sempre espresso il massimo contro le squadre più forti e titolate.
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NAPOLI – Sarri sabato scorso si è fermato dopo 8 successi consecutivi. Per fermare il Ciuccio ci è voluto un Handanovic super, con tutte le parti del corpo, ed un Napoli che ha lasciato far capire come la Champions possa logorare se non hai una rosa più completa a disposizione.
L’Inter non ha fatto catenaccio, ha cercato di non far giocare gli avversari, ma il Napoli non ha mai rinunciato a muovere il pallone, verticalizzare, fare densità, con pressione alta quando perde il pallone grazie al meccanismo base del “sarrismo”: pallone in avanti, dietro e nello spazio.
Questa sera al Ferraris Sarri vorrà ritrovare gli indizi che in queste 9 giornate di campionato hanno fatto vedere come il 2017, nella patria della superstizione e della cabala, è nato sotto il segno del Napoli, anche se la gara con il Genoa potrebbe inquietarlo considerato che lo scorso anno nel Tempio perse il primato in classifica.
Il calcio scugnizzo di Insigne vorrà imporre la sua passione verace anche contro i gemelli genoani. Calcio scugnizzo, non di fantasia, di Sarri come nel DNA di ogni partenopeo: imprevedibile, festoso.
Per le formazioni rimandiamo a Buoncalcio di questa sera alle ore 20 quando le squadre incominceranno il riscaldamento.
GLI ARBITRI – Genoa-Napoli diretta da Mazzoleni di Bergamo: dal VAR di S. Siro al prato verde del Ferraris in tre giorni. Arbitro internazionale, 4 le gare dirette in questo campionato tra cui Genoa-Chievo (1 a 1), mai il Napoli.
175 gare dirette in serie con 55 rigori 46 rossi. Con il Genoa 18 presenze: 7 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte, con il Napoli 16 gare di cui 6 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte. Non dirige i partenopei dal 23 ottobre 2016, vittoria a Crotone.
1° assistente Preti di Mantova, 2° Paganessi di Bergamo, 4° Illuzzi di Molfetta: Var: Doveri di Roma, AVAR: Abbatista di Palermo
BRAVA FIGC: Vedere in Anna Frank ognuno di noi!