Partiamo dal fondo. Prima vittoria per il Malaga, che vince in casa contro il Celta Vigo e prova a dare un senso ad una stagione che stava per diventare un vero incubo: i punti in classifica sono sempre pochi, solamente 4 in 10 giornate, ma gli uomini di Michel potrebbero presto togliersi dalle zone calde visto il leggero vantaggio delle squadre che si trovano immediatamente sopra.
L’Alaves viene trafitto fra le mura amiche da un Valencia sempre più secondo e targato Zaza: l’attaccante azzurro segna il gol numero 9 in una gara gagliarda dei padroni di casa, raggiunti solamente nel finale su rigore. Se De Biasi non può sorridere, Marcelino si gode i 4 punti di vantaggio sulle madrilene, mentre il Barça continua a volare in testa alla classifica. Vittoria esterna importantissima di Messi e compagni al San Mamès, contro un Bilbao irriconoscibile fra numerose bandiere catalane a popolare gli spalti. Il calcio si unisce alla politica, il Barcellona vince e stacca le inseguitrici.
Capolavoro offensivo del Girona, che subisce ma vince in rimonta contro un Real Madrid ora davvero nei guai: sono 8 i punti che separano i galattici dalla vetta, Zidane e Simeone condividono un 3° posto decisamente scomodo con “soli” 20 punti ottenuti su 30 disponibili. A proposito di Atletico Madrid, il pareggio casalingo contro il Villarreal sa di beffa per la rete di Bacca nei minuti finali, ex Siviglia che fa un favore proprio agli andalusi proiettandoli al 5° posto in solitaria dopo la vittoria sul Leganés delle meraviglie.
Il Manchester City di Guardiola ricorda molto la squadra spensierata ma quadrata che Roberto Mancini lanciò sul palcoscenico d’Europa nella stagione 2010/11, sebbene la qualità a disposizione del mago spagnolo sia immensamente maggiore: le stelle del Mancio sono diventati i gregari di Pep, dal “semplice” Silva si è passati a Bernardo, dall’irriverente Balotelli all’impeccabile Gabriel Jesus, dalla coppia insostituibile di terzini Kolarov-Zabaleta al centinaio di milioni speso per Walker, Mendy e Danilo. Cambiano i tempi, tornano le grandi squadre di un tempo.
Se il City viaggia in autostrada e vince con 4 reti anche sul difficile campo del WBA, lo United gela un Tottenham difensivista con una rete a 9’ dal termine della riserva Anthony Martial, seconda scelta solamente per l’immensa batteria di attaccanti a disposizione di José Mourinho. Vince a fatica anche il Chelsea, che inguaia il Bournemouth di Howe e si appaia all’Arsenal sul 4° gradino della classifica.
Gunners vittoriosi a fatica in casa contro lo Swansea, mentre nella guerra fra Leicester ed Everton a vincere è il nuovo tecnico delle Foxes Claude Puel, che grazie a Gray e Vardy trova 3 punti alla prima sulla nuova panchina inguaiando un Everton ridotto ai minimi termini. David Unsworth, manager ad interim dopo l’esonero di Koeman, richiama all’ordine: “Dobbiamo riprenderci il prima possibile”. E dall’altra parte della città, a poco più di un mese dal derby, il Liverpool ne fa 3 all’Huddersfield.
Si ferma la corsa del Watford per mano dello Stoke City, West Ham e Crystal Palace decidono di non farsi male producendo un pari pirotecnico a Selhurst Park. Burnley batte Newcastle nel Monday Night e vola in classifica con 16 punti.
Alla fine arriva il sorpasso. Sembra quasi il titolo di un film, ma si tratta della cruda realtà: nonostante un avvio superlativo di campionato, il Borussia Dortmund non è riuscito a reggere l’urto con il ritorno del Bayern, rinvigoritosi dal giorno in cui lo spogliatoio è magicamente tornato unito. 2-0 ai gioiellini del Red Bull Lipsia, risultato che combacia con la sconfitta dei bianconeri contro un Hannover davvero sorprendente, oggi 4° e tornato più carico che mai dopo un anno di purgatorio in Zweite Liga. Giocatore da seguire: Ihlas Bebou, attaccante togolese classe 1994 ed autore di una doppietta nel 4-2 finale. Si salva nel recupero il Wolfsburg, che grazie ad una rete di Origi contro lo Schalke 04 si tiene a debita distanza dalla zona retrocessione, dove torna invece – come quasi ogni anno – l’Amburgo, squadra abile a giocare con il fuoco ogni anno. Werder Brema, lo 0-3 casalingo contro l’Augsburg costa caro al giovane Alexander Nouri, esonerato. Al suo posto arriva il tecnico dell’Under-23 Florian Kohfeldt.
Torna a brillare il Monchengladbach, che supera l’Hoffenheim e insidia lo Schalke al 5° posto in classifica, scalata vertiginosamente anche dal Bayer Leverkusen di Alario e Bailey che infligge al Colonia la sconfitta numero 8 in 10 partite. Eppure, digitando su Google il nome del tecnico Peter Stoger, non appaiono notizie relative ad un possibile, probabile o imminente esonero. La strepitosa qualificazione in Europa League raggiunta nella passata stagione sta facendo ancora la differenza?
Dominio parigino contro il Nizza: Cavani, ancora Cavani ed un’autorete con lo zampino del Matador condannano la squadra di Favre alla settima sconfitta stagionale. Continuano a tenere testa le inseguitrici, con un Monaco sempre più targato Keita Balde insieme alla coppia OM-OL, bella e vincente contro Lille e Metz, attualmente le ultime due della classe. Bielsa, contestato duramente dalla tifoseria e con parte dello spogliatoio contro (secondo quanto riportano i quotidiani locali), avrebbe le ore contate.
Sconfitta anche per il Nantes, che resta nelle zone alte di classifica con 20 punti ma subisce la lavata di capo da Ranieri: “Abbiamo fatto riscaldamento per 60’, poi ci siamo messi a giocare come al solito”. Continua l’ottimo momento del Caen, che pur senza aver mai pareggiato una gara se la cava con 6 vittorie in 11 giornate.
0-0 fra Tolosa e Saint-Etienne, partita interrotta per molti minuti in seguito ad un grave infortunio per François Moubandje, che rischia ora un lungo stop per la frattura della caviglia dopo una caduta rovinosa.
CLASSIFICA MARCATORI: Falcao 13, Cavani 11, Fekir 9, Mariano 8, Neymar 7, Balotelli, Malcolm, Depay, Ekambi, Njie 5