Vanta 241 presenze in Serie A, di cui 188 con le maglie di Genoa e Fiorentina, e alcuni gol rimasti, almeno per parte rossoblu, nella storia. Stiamo parlando di Mario Faccenda, ex difensore del Grifone e della formazione Viola ma anche del Latina prima e del Pisa poi, in particolare di quel Pisa che visse, tra 1986 e il 1989, la promozione in Serie A e un biennio di permanenza nella massima serie. Lo abbiamo contattato telefonicamente per farci raccontare che sfida sarà quella di domenica pomeriggio al “Franchi” tra Fiorentina e Genoa. Ecco la nostra intervista esclusiva.

Come descriverebbe la gara di domenica al “Franchi”?

Per il Genoa sarà una partita difficile. Sono andato a vedere la Fiorentina in Coppa Italia contro la Sampdoria e sta facendo molto bene: ha vinto, malgrado la Sampdoria abbia avuto qualche occasione in più, ed è una squadra viva, che sta facendo risultati e che nelle ultime tre giornate ha battuto il Sassuolo, pareggiato col Napoli e vinto appunto coi blucerchiati. Viene insomma da tre risultati utili consecutivi importanti. Il Genoa stava attraversando un periodo positivo, visto anche il cambio di allenatore, ma ha perso domenica, anche se poteva fare qualcosa in più. Contando che sarà comunque una gara molto equilibrata, la Fiorentina credo abbia qualcosa in più.

Pregi e difetti di questa Fiorentina?

Intanto la Fiorentina ha una squadra nuova, avendo cambiato 7/11 dei giocatori e l’allentare. Un allenatore che conosce bene Firenze avendovi giocato sette anni da calciatore e che sta rimettendo, in gergo, “a puntino” la squadra. Pioli sta facendo bene pur essendo partito non tanto positivamente: adesso sembra aver preso le misure. Prima la Fiorentina era una squadra più lunga, adesso appare più corta tra i reparti. In questo modo le cose si stanno sistemando: chiaro che i risultati poi ti permettono di lavorare sempre meglio.

E di questo Genoa che si sta ritirando su dalla pastoia della bassa classifica?

Non ho guardato molto il Genoa ma lo seguo molto sui giornali e dai commenti. Aveva dei problemi in fase offensiva non riuscendo a fare gol, mentre in fase difensiva stava abbastanza bene non prendendone tanti. Ci sono dei miglioramenti: non vince magari 3 o 4 a zero, ma è fortunato a non subire gol e ha mantenuto il risultato nelle ultime quattro giornate. Tranne la settimana scorsa contro l’Atalanta, quando c’è stata la sconfitta: ma la squadra è viva. Non è più quella di un mese fa. Il cambio di allenatore forse ha cambiato qualcosa nel sistema, nella mentalità dei giocatori: se pensiamo che il Genoa a un certo momento era quasi penultimo e adesso, bene o male, sta risalendo ma lotta ancora per la salvezza, vi è stato un miglioramento. Poi bisognerà vedere anche cosa offrirà il mercato. 

Si è spiegato, vedendola da fuori, il perché di un andamento così differente tra casa e trasferta per il Genoa, con soli due punti al “Ferraris” dove il tifo resta sempre trascinante per la squadra rossoblu?

Il calcio è cambiato, non è più come una volta. Ed è cambiata anche la mentalità dei giocatori. Prima le squadre, quando andavano in trasferta, si accontentavano anche del pareggio: si mettevano lì ed erano anche più tranquille. Tranne quando arrivavano Milan, Juventus, Inter o squadre importanti. Adesso invece anche le squadre piccole, per esempio il Benevento ultimo in classifica con un punto, se vanno in trasferta vanno per vincere, non per prendere un puntoPoi è cambiato anche un altro aspetto, che dipende dal carattere dei giocatori. Ci sono quelli che ascoltano i tifosi e si caricano e quelli che invece giocano e non sentono molto dietro il tifo. Anche questo aspetto, amo avviso, è cambiato. 

Lei ha giocato quasi 200 partite in A con le maglie di Genoa e Fiorentina: storicamente che ricordi ha di questa sfida?

Saluto tutti i tifosi di Genoa e Fiorentina, perché ho giocato cinque anni a Genova e cinque a Firenze come calciatore, fermandomi poi in Toscana. Quando mi trovavo a Genova stavo non bene, benissimo. Peccato che dovetti andare via l’anno della Serie B, quando vi era stata l’offerta del Pisa: sennò sarei rimasto molto volentieri. Tabù il “Franchi” per il Genoa? Anche quando giocavo io non riuscivamo mai a vincere a Firenze. Ripeto, non sarà facile per il Genoa vincere con la Fiorentina, anche per la sua posizione di classifica: quest’anno e in questo momento la formazione viola sta facendo molto bene.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DELL’EX ROSSOBLU MARIO FACCENDA