Sono almeno tre gli argomenti da sviluppare nati negli scorsi giorni che dovranno avere importanza nel mondo del calcio. Tre vagiti che non devono prendere il “la” del dolore (P. Veron) per il calcio, e non solo italiano.
ASTORI E IL “SEME” GETTATO – Il primo argomento riguarda il fatto che la ventottesima giornata di campionato ha coinvolto tutti nel dolore per la perdita di un uomo più che di un calciatore sottovalutato da tutti. Questo dispiace ancor di più perché le sue doti non sono state conosciute da molti e solo da pochi: pulizia, onestà, verità mai messe in vetrina o urlate ai microfoni e attraverso amplificatori mediatici.
Dal buio della notte del 4 marzo il calcio italiano riuscirà a far sorgere il sole e mantenerlo in cielo come il 9/10/11 marzo su un campionato dilaniato non solo nelle stanze dei bottoni ma anche sulle gradinate. Non solo la morte deve creare miracoli collettivi, come i fiorentini che applaudono gli juventini in piazza a Firenze.
Pioli ha usato il termine “seme” per descrivere la presenza di Astori su questa terra. Seme che deve essere gettato non solo sull’erba dei campi ma in tutti i settori dello Stadio per farlo tornare lo sport più bello del mondo, con le famiglie dentro gli stadi senza paura.
IL CALCIOMERCATO – Il secondo argomento quello del Calciomercato fuori controllo. Si parte dall’alto, dai ricchi. Neymar al Real Madrid per 400 milioni dimostra che non ci sono più regole nei top club. Non può essere che un calciatore costi quanto un club. L’operazione Neymar se andrà in porto ha un costo che si avvicina al valore di bilancio di una rosa di almeno tre società italiane nella Top dell’Europa. Roma 473 milioni, Inter, 451, Napoli 437.
Tutto ciò è incomprensibile per la gente comune e non solo per la Merkel, che lo ha denunciato apertamente. Del resto Neymar al Real Madrid costerebbe più di stadi come l’Allianz Arena o l’Emirates.
Il 2017 è stato l’anno più pazzo per il giro di affari da calciomercato che ha toccato i 5,2 miliardi di euro, quasi il 32% in più rispetto all’anno precedente. I due terzi della spesa sono stati divisi soltanto fra i 50 top club europei. Cornuti e bastonati, per adesso, con l’eliminazione agli ottavi della Champions sono stati i francesi del Paris Saint German e il Manchester di Mourinho. Neymar ha una clausola rescissoria di un miliardo. Nessuno ci crede e tutto, non solo Neymar nel calciomercato attuale, appare gonfiato.
Anche in Italia si gioca al Monopoli con le banconote del calciomercato: se Milinkovic-Savic costa quasi 200 milioni per Lotito e Donnarumma 100 per Raiola il procuratore confermano che al peggio o al meglio per procuratori, agenti e loro assistiti non ci sarà mai fine. Allora Perin quanto vale sotto la Lanterna? Ha ragione Perinetti: Mattia ha ragione a voler giocare in Champions, dove non gioca solo il Napoli. De Laurentis faccia una offerta congrua come altre cifre di mercato fantascientifiche che girano e dopo Perin può andare via, se lo merita. Preziosi dovrà però fare un prezzo da Top al suo Top.
Il calcio non si può più fantasticare alla Neymar: coloro a cui piace lo sport più bello del mondo si aspettano che le parole di Ceferin, il Presidente dell’Uefa, sul fair play finanziario vengano rispettate e chi non le rispetta venga fortemente punito;almeno che tutti siano in gioco e le percentuali troppo alte per gli agenti siano divise senza contare che sono soldi che escono dal sistema.
IL VAR – Il terzo argomento è quello del VAR, su cui non ci sono più parole! Le ultime quelle di Casarin di lunedì scorso che ha detto: “Mi sembra chiaro che salvo pazzie improvvise, la Video assistenza rimarrà e si svilupperà nel grande calcio“. Improvvise pazzie ne abbiamo già viste, miglioramenti pochi.
Tutto salterà ai prossimi campionati mondiali in Russia? Per continuare, l’IFAB dovrà mettere già a luglio 2018 le mani sulle regole 11 (Fuorigioco) e 12 (Falli e scorrettezze) adeguandole alla tecnologia e non alla volontà degli uomini. Vorrei vedere arbitrare Casarin, Agnolin, Lattanzi, Pieri senior, Lo Bello con il VAR…In Europa ci sono sempre più contrari al VAR. Tutto succede anche tra Fifa e Uefa: Infantino, Presidente Fifa, lo ha promosso ai Mondiali russi, mentre Ceferin, Presidente Uefa, lo ha bocciato nella prossima Champions League.
Il VAR non ha cambiato nulla. Le defezioni sull’utilità e i miglioramenti aumentano non solo tra gli opinionisti ma anche tra calciatori, allenatori e dirigenti che come sempre sono influenzati dal risultato, come succedeva ai tempi delle moviole e delle sole interpretazioni arbitrali che scatenavano equivoci ancora irrisolti.
La tecnologia è zoppa e limita solo l’autorità arbitrale in campo affidandosi a quella di un arbitro dietro al tubo catodico. Se i dubbi sono tanti nel campionato italiano, mi giunge vaghezza: cosa succederà al Mondiale russo quando arbitreranno o saranno davanti al video fischietti dei campionati africani, americani, dell’est Europa e dei paesi asiatici?
Ci penserà Collina? Anche lui come i direttori di gara nominati prima, come farà ad essere schiavo della tecnologia dopo l’autorevolezza – anche se qualche volta esagerata e non capita – messa sui terreni di gioco?