Andrea Palella prova a prendersi in mano il centrocampo del Genoa. Classe 2004, ha fatto il salto diretto in Primavera direttamente dall’Under 17. Non senza contraccolpi: “Si è sentita subito la differenza, il gioco è più fisico e il ritmo gara più alto. È un gioco più da grandi, ma anche grazie ai miei compagni mi sono adattato sin dal primo giorno. Il mio ruolo? Sono un centrocampista, ma mi piace dare una mano alla difesa”.
Nella partita persa contro il Cagliari, nella quale resta difficile capire dove comincino meriti e demeriti delle due squadre, il giovanissimo Palella ha partecipato alla produzione di un notevole volume di gioco, poco concretizzato. “Non abbiamo sfruttato al meglio qualche occasione in cui potevamo fare sicuramente di più. Loro hanno avuto questa grande occasione: gli episodi spesso fanno la differenza ed infatti alla fine hanno vinto loro, proprio per un episodio. Il campionato è appena cominciato, il mister ci ricorda spesso che il campionato quest’anno è molto difficile e che non dobbiamo mollare niente, perché se i punti si perdono poi si fa fatica a recuperarli. Oggi ci ha detto che è stato un incidente di percorso, che non dobbiamo abbatterci e che già da domani bisogna avere testa alla prossima partita, quella contro il Sassuolo. Non bisogna mollare nulla”.
Nel ruolo di Palella, l’ultimo giocatore esportato dal settore giovanile genoano in Serie A è stato Nicolò Rovella. “Sapere che tanti ragazzi usciti dal Genoa hanno poi esordito tra i grandi? È una bellissima cosa, ma non bisogna viverla come una pressione, anzi. Bisogna viverla come un’opportunità per far bene, andare al campo ad allenarsi senza pensieri e dare sempre il massimo”.