Ballardini non vuol essere un mago o un innovatore, consapevole che nel calcio non si inventa nulla. Ballardini è piuttosto cosciente di avere tante frecce nella faretra del prossimo campionato.
Venerdì in conferenza stampa sulla strategia che avrebbe adottato aveva dichiarato: “abbiamo un’idea, ma scelte per adesso definitive non ce ne sono. A godere delle sorprese ne gioviamo tutti”.
La rosa è completa per tutti in sede, lo staff genoano è in attesa di Sandro. Il Joker, Perinetti e compagnia la prossima settimana, con il coltello dalla parte del manico, saranno all’erta per poterla arricchire di un altro centrocampista pronto a fare le veci di Sandro ma con caratteristiche diverse di Rolon.
Se arriverà, dovrà essere in grado di cambiare gli equilibri nel cuore del gioco tra fase difensiva e offensiva. La rosa del Vecchio Balordo sulla carta sembra aver risolto qualche problema del passato innestando centimetri sulla linea difensiva e qualità a centrocampo con Criscito che, pur con la gamba non al massimo, si è mostrato subito pronto a pitturare calcio facendo viaggiare il pallone da sinistra a destra. Romulo ha duttilità e Mazzitelli centimetri e fisicità, senza dimenticarsi di Hiljemark e Lazovic.
Non dovrebbe esserci il problema della scorsa stagione, ossia la dipendenza di una punta centrale: Piatek, Favilli e Kouamè crescendo possono dare l’assalto alla classifica cannonieri in doppia cifra.
Per Ballardini non saranno l’unica soluzione con cui tentare di salire i gradini della classifica. Non lasciandoli nel deserto “del primo non prenderle”, gli attaccanti qualcosa in più daranno, sbagliando meno occasioni ghiotte rispetto allo scorso campionato.
Serviranno i gol degli altri che girano intorno alle punte o all’unica punta. Si è lavorato molto su questo aspetto: contare i tiri da fuori area nelle gare giocate in questo periodo di preparazione e anche i gol arrivati su palloni inattivi.
Ballardini durante il mese di ritiro ha sempre provato Pandev e Piatek nei primi tempi vincenti, adesso ha in più la soluzione Favilli, senza dimenticarsi che nel motore ci sono anche Medeiros e Bessa, se non utilizzato da centrocampista.
Sabato sera contro il Lecce, per favore si lasci perdere che era una squadra di categoria inferiore e che aveva giocato i tempi supplementari con la Feralpi Salò: si è visto quello preparato nel ritiro estivo mettendo in campo i principi cari al tecnico ravennate: qualità nel possesso del pallone, conquistare il pallone nella metà campo avversaria, più giocatori in condizione offensiva, gestire meglio le combinazioni di gioco gestendo la sfera dalla trequarti in avanti .
Per Piatek, gloria, titoloni e pallone portato a casa. Piatek è bravo a monetizzare tutto il lavoro della squadra e quello insegnato durante il mese tra le Alpi concludendo in porta il lavoro di terzini, esterni e trequartisti.
I gol sono l’essenza del gioco del calcio, i gol del polacco contro i salentini la sostanza, la realtà della punta moderna. I 4 gol di sabato sera sono l’ABC del centravanti nello smarcarsi con il tempo giusto, nella zona e nello spazio, attraverso cambi di velocità, direzione, tagli in profondità e movimenti in ampiezza.
Difficile dopo la prima gara ufficiale della stagione paragonarlo ad altri “bomber”. Unica certezza che abbia i mezzi tecnici, atletici e tattici per riuscirci continuando a lavorare non solo con il fisico ma anche con la testa.
Adesso nel Genoa è importante trovare il giusto equilibrio non solo nelle due fasi di gioco ma anche dentro lo spogliatoio.
Ballardini, Regno e gli altri dello staff non si smentiranno nel governare non solo il pallone e la tattica ma anche gli uomini. Fondamentale far capire che tutti saranno importanti nel corso della stagione, che le gare si giocano in 14 e generalmente vanno in porto nei secondi tempi e nella famosa “zona cesarini”.
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