GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

CORRIERE DELLO SPORT – “Anche il Genoa va agli americani” è il titolo che campeggia in una spalla della prima pagina del quotidiano sportivo, che analizza la cessione del Genoa ad un fondo americano, il che rende il campionato italiano sempre più a stelle e strisce, sempre più “yankee”. Un approfondimento dedicato lo si trova a pagina ventidue, dove si gioca sul fatto che la Serie A attiri ancora investimenti esteri perché a “prezzi scontati” si possono ottenere “risultati potenzialmente remunerativi“. Ciò che è accaduto al Genoa, la società più antica della Serie A, che è finita in mani statunitensi rendendo il calcio italiano sempre più a stelle e strisce con otto società su venti in mani estere. Si prosegue nella pagina successiva, che ritorna sul primo indennizzo da 20 milioni che sarebbe arrivato ieri ad attivare il percorso definitivo che entro ottobre porterà al closing. Si attendono i comunicati congiunti delle due parti in gioco. Il Fondo 777 Partners destinato ad accollarsi tutti i debiti del Genoa, Preziosi a restare ancora nel board amministrativo della società. “Sogliano pronto a tornare da diesse“.

GAZZETTA DELLO SPORT – “Il Genoa è americano, finisce l’era Preziosi” esordisce fin dalla prima pagina il quotidiano in rosa, che dedica poi tre intere pagine alla vicenda che porterà il Genoa in mani statunitensi. Si parla anzitutto delle prime indicazioni sui contorni dell’operazione: cessione dell’intero pacchetto azionario al Fondo 777 Partners fondato da Steve Pasko e Josh Wander (ma che ha avuto nell’intermediario Gustavo Mascardi e in Andreas Blasquez due figure chiave per lo sviluppo della trattativa) per una cifra compresa tra 150 e 200 milioni di euroconsiderando anche la situazione da sanare nei confronti dell’Erario, nonché l’ultimo passivo di bilancio chiuso al 31 dicembre scorso“. Preziosi, definito il “frullatore Enrico“, un “mangia allenatori” ma anche un “talent scout” di livello, dovrebbe pattuire quanto concordato non subito, ma negli anni e al raggiungimento di determinati traguardi, rimanendo per un periodo (anche qui si parla del prossimo triennio) all’interno del CDA con alcune deleghe per intrattenere rapporti istituzionali con Lega e Federazione. L’attesa è sicuramente non solo per i comunicato congiunti attesi oggi, ma anche per la nomina del nuovo presidente: “si parla di una figura rappresentativa a livello imprenditoriale, e di provata fede sportiva rossoblù, ma non si può escludere che invece gli americani optino per un professionista scelto al di fuori dal contesto manageriale cittadino“. Chi dice la sua sulla cessione è Matteo Bassetti, direttore di Malattie Infettive al San Martino di Genova e grande tifoso del Grifone. “Cambio epocale, io sono un tradizionalista e propendo per le persone: ora siamo di un fondo, che ha qualcosa nel Siviglia ma non una grande conoscenza calcistica. Ma c’è la garanzia Preziosi che resta in società. Gli resto fedele? Ci tiene in A da anni, sa di calcio e ha avuto sempre grandi intuizioni“.

REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica dedica spazio alla cessione fin dalla prima pagina e poi a partire da pagina 4. “Genoa, la svolta: addio a Preziosi, ecco gli americani“. Dall’annuncio della figlia di Preziosi, Paola, arrivato via Instagram si è passati ieri alla ratifica ufficiale dei contratti che oggi confluiranno nel comunicato congiunto tra le due parti. “Anche il Genoa entra nella galassia dei fondi di investimento – scrive Repubblica – e questo, se può far storcere la bocca ai nostalgici di quel calcio in bianco e nero che è ormai destinato a non tornare più, rappresenta invece una garanzia in un’epoca in cui anche le grandi famiglie imprenditoriali da sole non riescono più a reggere i costi folli del calcio“. Preziosi dunque lascerà, forse rimanendo ancora un paio d’anni per affiancare la nuova proprietà, in un passaggio di consegne che andrà gestito “con grande trasparenza“. Nel frattempo Repubblica si concentra anche su una rapida analisi di quanto fatto in 18 anni di presidenza. L’intervistato d’eccezione per dare un proprio giudizio sulla cessione è il comico genovese e genoano Maurizio Lastrico, che sintetizza il suo pensiero con un “finché non vedo, non credo“.

SECOLO XIX – “Il Genoa agli americani, Preziosi resta in società“. Dalla prima pagina rimbalza in questi toni la cessione del Genoa, che oggi attende di essere formalizzata mediante comunicati ufficiali congiunti delle due parti. L’edizione odierna del Secolo XIX entra nelle maglie della trattativa, in quelle che dovrebbero essere le condizioni. “La nuova era del Grifone” sarà a stelle e strisce, con la totalità delle quote della società rossoblu che passerà in mano agli americani e Preziosi che rimarrà per tre anni nel board amministrativo con funzioni da “ministro degli esteri”, chiamato a tenere i rapporti con Lega Serie A e FIGC. Si parla di un affare complessivo da 150 milioni, ma anche di un accordo basato su “traguardi” da raggiungere. Il Fondo 777 Partners cercherà infatti di ripetere quanto provato a fare col Siviglia, di cui ha in campo il 6% del pacchetto azionario: investire nello scouting e nello stadio affinché possa essere fruibile sette giorni su sette. Ancora diverse le dinamiche da chiarire, come per esempio la figura del nuovo presidente e il quadro dirigenziale, destinato però a rimanere quello attuale.

La prima conferma, su tutte, sarà quella dell’amministratore delegato Zarbano, “che Preziosi considera come un figlio e che da oltre 15 anni si occupa della gestione della società“. Si attende il comunicato congiunto per capire meglio i primi dettagli dell’operazione. Operazione che i tifosi interpellati dal Decimonono, da Paccagnini presidente del Little Club a Calcagno, socio del Genoa Club Casarza ligure, passando per Marco Postiglione, presidente del Genoa Club San Fruttuoso, e di Peo Campodonico, autore dell’inno del Genoa, giudicano positivamente, ma non senza qualche diffidenza: l’unanime punto d’incontro è che vi siano da subito “chiarezza e soldi“, ma anche un rilancio del brand e dell’immagine del Grifone

Si prosegue nell’approfondimento ripercorrendo i 18 anni di presidenza Preziosi, di cui quindici in Serie A consecutivi, quasi sempre vissuti sulle “montagne russe” tra qualificazioni in Europa, accessi alle kermesse europee mancati e caduta e risalita dalla Serie C alla Serie A. Ma anche fra acquisti altisonanti e altri assai meno, nonché tra finali di campionati vissuti al cardiopalma per il rischio di retrocedere. A dare una mano nel ricordarli anche Adriano Galliani, storico dirigente del Milan, oggi al Monza, ma anche amico intimo di Preziosi. “Genoa agli americani? Il mondo cambia, il calcio pure. Ma non ho mai capito perché i tifosi rossoblu non amano Enrico Preziosi. Meritava più affetto“. Galliani, che si definisce amico da una vita del presidente rossoblu, torna sulla cessione. “A livello romantico mi dispiace, ma so che è quello che desiderava da un po’. Non conosco bene questo gruppo, i loro programmi, ma se fanno un investimento così importante e comprano il Genoa sono sicuramente ambiziosi. Auguro loro tante soddisfazioni“. In ultimo, ma non in ultimo, si parla in un breve richiamo a quanto succede a Pegli e si parla di un Ballardini “nervoso non tanto per le questioni societarie, quanto per le voci sulla panchina che hanno preceduto la gara col Bologna, e delle quali qualche strascico si è percepito anche nelle dichiarazioni post-partita. “La squadra è con lui” è quanto riporta il Decimonono, come evidenziato anche dall’atteggiamento al Dall’Ara.

TUTTOSPORT – “150 milioni, anche il Genoa è americano” riporta in prima pagina il quotidiano sportivo. Il prosieguo dell’approfondimento è a pagina ventitrè, dove metà pagina è dedicata al presidente Preziosi “re dei giocattoli” e “dalla vita spericolata” che per diciotto anni ha guidato il Genoa mantenendolo per quindici consecutivi in Serie A. Si parla del pagamento della prima tranche da 20 milioni di euro che ha di fatto sbloccato la situazione e incanalo in via definitiva la cessione del Genoa al Fondo americano 777 Partners. La cifra totale di acquisto della società, debiti compresi, sarebbe intorno ai 150 milioni di euro. Ritorna il nome di Sean Sogliano come direttore sportivo voluto dalla nuova proprietà, ma prima si attendono i comunicati congiunti attesi in giornata. 


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