Le buone notizie non arrivano dall’infermeria. Per Santiago Gentiletti 4 settimane di stop per l’edema osseo del terzo inferiore della tibia destra, per Miguel Veloso invece lezione di secondo grado della giunzione mio tendinea del bicipite femorale sinistro, minimo 45 giorni di stop ma essendo una recidiva il tempo potrebbe allungarsi di una settimana. La speranza di rivedere Veloso il 2 aprile dopo la sosta per gli impegni della nazionale contro l’Atalanta di Gasperini.
Tante le supposizioni e le critiche sull’utilizzo di Veloso contro il Napoli. Il portoghese era già pronto la scorsa settimana prima della gara con il Sassuolo. Ok dato per sicurezza da tre diversi professori che lo hanno sottoposto ad accertamenti strumentali verificando la perfetta guarigione di Miguel e la cicatrizzazione della lesione muscolare patita il 18 dicembre contro il Palermo. Veloso prima di giocare la gara ufficiale contro il Napoli ha lavorato due settimane fortemente con il gruppo partecipando a tutte le partite anche sotto la pioggia. È solo sfiga Veloso in carriera non aveva mai subito lesioni muscolari importanti.
Lo spavento in attesa delle notizie sui due infortunati è arrivato anche da Izzo che sul finire dell’allenamento in un contrasto con Pandev si è accasciato al suolo tenendosi il ginocchio sinistro. Spavento per tutti i pochi spettatori (6) più 3 giornalisti, ma anche per i compagni subito accorsi. Dovrebbe trattarsi solo di una botta, Izzo è uscito sulle sue gambe senza l’aiuto di nessuno a fargli da gruccia.
La buona notizia è che Biraschi potrebbe essere pronto per la gara con il Pescara. Brivio ha fatto alunghi.
Taarabat assente per permesso, Palladino ha svolto un lavoro differenziato programmato in palestra.
Sul campo inizio intorno alle 15:10 dopo essere stati davanti al Cinema…scope visto il risultato di Napoli – Genoa.
Inizio con l’esercizio ai quattro lati del campo con variazione di esercizi fisici. Su due lati si manovrava la sfera per ricezione e trasmissione dagli angoli del quadrato negli altri due quadrati e nel mezzo del campo core training, tra strumenti ginnici e tappeti da ginnastica. Tutto per attivazione tecnica e muscolare.
A seguire un 10 contro 10 senza portieri su un campo di 80m tra paletti ai lati e cinesini, con giochi di posizione e rispetto ad altri allenamenti non solo passaggi ravvicinati ma anche lunghi a scavalcare il centro del gioco oppure cambi campo.
La tattica e le esercitazioni sono continuate su una metà campo con 8 paletti a fare da porticine agli angoli con Juric battitore ad alta voce delle giocate.
Finito il lavoro con una partita a 6 calciatori con tre pettorine di colore diverso: operazione allunghi e scatti da un’area all’altra con Lamanna e Rubinho tra i pali. Agli addestramenti hanno partecipato i giovani Quaini e Tazzer.
Allenamento ad alta velocità e intensità di due ore. Peccato che quelli che continuano a dire che il Genoa non corre non ne vedano uno: si renderebbero conto che non è vero.
I problemi del vecchio Balordo e di Juric in questo momento non sono la corsa e il fiato.