“Questa partita, vista dalla Capitale, ha un significato clamoroso”. Lo racconta Paolo Assogna, volto e voce storica di SkySport, alla vigilia di Genoa-Roma. “La Roma viene da un periodo non brillante, dall’ultima pausa per le nazionali le cose non sono andate bene: è uscita dal quartetto Champions, ha perso in maniera pesante in Norvegia, non ha vinto in casa ed è arrivata una sconfitta in casa contro il Venezia. Il momento non è buono, tutt’altro, tutto viene messo in discussione e quindi il passaggio al Ferraris diventa particolarmente delicato. Quando è arrivato Mourinho ha detto che ci sarebbe stato da costruire e lavorare visto che l’anno scorso la squadra è arrivata al 7º posto. Tutto vero, la partenza è stata buona ma le ultime prestazioni mettono in discussione tutto. 14 gol in 3 partite fanno porre domande, anche se in panchina c’è uno fra i migliori allenatori al mondo”.
4231 o 3412 in casa giallorossa? “La formazione verrà condizionata dai nomi dei positivi che usciranno nel pomeriggio. Certamente è stata provata molto spesso la formazione con 3 centrali e davanti la coppia con Abraham e uno che a Genova conoscete bene come Eldor Shomurodov. Il 352 è quindi la soluzione più accreditata. Pellegrini e Zaniolo ci saranno? Si, bisogna capire in quale posizione del campo. Il primo sarà sicuramente in campo dal 1′, il secondo dovrebbe partire titolare ma bisogna capire in quale posizione, se avanzata o arretrata proprio a causa di questi due casi di Covid”.
Shevchenko sulla panchina del Genoa? Così Assogna: “Sulla panchina dell’Ucraina ha dimostrato di saper fare il mestiere di allenatore, ha dimostrato grande lucidità e la sua squadra sapeva sempre cosa fare con grande equilibrio. Il suo carisma e le sue capacità lo pongono come una fra le possibili sorprese del campionato di Serie A. Certo è che nella sua prima uscita mi sembra abbia tantissime difficoltà, molte più di Mourinho”.
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