L’allenatore del Genoa Cesare Prandelli, quest’oggi alla 350esima panchina nella massima serie italiana, è intervenuto in conferenza stampa al termine del pareggio a reti inviolate tra il Grifone e il Chievo.
Sulla partita:
“Erano due squadre che hanno interpretato la partita dal punto di vista agonistico, di contrasti, seconde palle. Ci siamo un po’ troppo adattati a questo tipo di calcio, dovevamo gestire meglio sicuramente la palla in certi momenti. Siamo stati in partita, non abbiamo rischiato nulla. A metà del secondo tempo abbiamo avuto 4/5 situazioni di ripartenze in superiorità numerica: dovevamo essere più cattivi ed incisivi soprattutto nell’ultimo passaggio.
Non c’è delusione, dobbiamo pensare a cosa si sta facendo, al nostro obiettivo, alla squadra. Questi risultati aiutano anche a crescere. La consapevolezza è che puoi fare una partita così in certi momenti, in altri devi comunque giocare e pensare a migliorare la qualità del gioco. Deluso? No, non sono per niente deluso. Continuità di risultati? La continuità è un fatto positivo, volevamo dare continuità. Il risultato ti dà modo di continuare a lavorare in maniera diversa durante la settimana: non abbiamo preso gol e questo è un dato positivo. Da martedì penseremo alla prossima che sarà importante e decisiva. Panchine? Altre 350.”
Sulla costruzione delle azioni:
“Lì dobbiamo lavorare molto, i ragazzi sono consapevoli che questa è la strada da percorrere. In settimana lo facciamo, in partita diventa un po’ più complicato: cominci ad avere un po’ più di preoccupazione. Sono convinto che abbiamo i giocatori per poter iniziare l’azione giocando palla a terra e cercando di ruotare i triangoli sugli esterni.”
Su Sanabria:
“No, fortunatamente non ha avuto problemi, però si è allenato poco. Ha avuto qualcosina giovedì. Quando un giocatore come lui da due o tre giorni non si allena con buona intensità ovviamente durante la gara ha qualche problema.”
Su un possibile Genoa più offensivo:
“Secondo me per avere una fase offensiva un po’ più efficace dobbiamo accorciare meglio con centrocampo e difesa. Non è mettendo tre punti che riesci ad organizzare la fase offensiva. Essa va fatta con ampiezza, profondità, creando superiorità numerica e cerando di palleggiare un po’ di più.”
Sul Chievo:
“Si, mi aspettavo un Chievo così. Un Chievo che sulla seconde palle era molto aggressivo, non riuscivamo a costruire. Poi su questa profondità, fortunatamente l’abbiamo letta sempre molto bene, non abbiamo concesso nessuna palla gol e non è facile. Il Chievo è una squadra che sulla profondità ha creato opportunità anche con le grandi squadre: quello ha funzionato molto bene. Quello che non ha funzionato sono state le 4/5 ripartenze in superiorità numerica: dovevamo chiuderle meglio.”
Chievo 0-0 Genoa, emozioni solo nel finale. Grifone sale a quota 29 – DIRETTA TESTUALE