Prandelli dal suo arrivo al Genoa, mettendo da parte il suo modo di giocare, ha dovuto fare di necessità virtù: prova a vincere con i tre mediani. Il calciomercato invernale è stato impostato sulla linea di visione del salvarsi. Il primo obiettivo quello di blindare con la forza la qualità di quelli davanti alla difesa avversaria. Le operazioni gol e vittoria, anche se non sono arrivate, hanno il rovescio della medaglia della continuità di risultati .
Qualche collega illustre di Prandelli con i tre mediani ha vinto anche scudetti e Coppe europee: uno su tutti Trapattoni che schierava Benetti, Furino e Tardelli. Tutto si può paragonare con quelli schierati da Prandelli dopo il mercato invernale, sempre con i dovuti paragoni non solo di qualità e di temperamento, ma anche di velocità di gioco aumentata in modo esponenziale.
Radovanovic dovrebbe essere Furino a guardia della terza linea; Lerager alla Tardelli incursore con il vizio del gol; Rolon alla Benetti interditore. Una sorta di 4-3-3 del passato e del presente genoano, una seconda linea di mediani, uomini di sostanza e di temperamento con attitudine difensiva in grado di marcare ad uomo.
Probabilmente tutta la differenza fra i tre mediani muscolari bianconeri e rosso blu è nella fase dell’impostazione con Scirea libero e regista aggiunto. Al Genoa manca uno con quelle caratteristiche: potrebbe essere Romero se oltre essere educato, insegnato tatticamente in quel ruolo, fosse liberato da importanti compiti difensivi. I tre mediani bianconeri reggevano il gioco davanti di Causio, Boninsegna e Bettega.
Prandelli ci prova con Criscito e gli fa fare il regista occulto. A questo punto, per raggiungere gol e risultati, Cesare dovrebbe appoggiarsi a Pandev giocando con i tre mediani che, una volta entrati in possesso del pallone, dovrebbero appoggiarsi appoggiare al macedone pronto a creare il gioco delle due punte, giocando con piccoli passaggi di pochi metri in profondità invece del solito passaggio per vie laterali e indietro che difficilmente crea gioco offensivo.
Bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare: in queste ultime giornate di campionato è riuscito non prendere gol causati da distanze in fase difensiva ed errori individuali, accorciando gli spazi tra difesa e centrocampo e ottenendo, di conseguenza, una copertura più efficace rendendo così la porta di Radu inviolabile. Bravo nel leggere i cambi modulo rivitalizzati con le giuste sostituzioni al momento giusto.
I mediani possono essere i segreti per vincere se non si dimentica la fase offensiva. I due esterni Bessa e Lazovic – o Pandev – devono e possono fare la differenza nelle due fasi di gioco. Il modulo di Prandelli ha funzionato con Lazovic ispirato. Se il serbo avrà continuità, arriveranno i risultati. Fra l’altro qualche squadra, essendo a parametro zero, gli ha già messo gli occhi addosso.
In passato i tre mediani hanno retto il gioco di Zidane, di Stankovic, Maradona e Careca Gullit e altri. Quelli attuali del Grifone potrebbero reggere Pandev o la mancanza di continuità di Lazovic e il portare troppo il pallone di Bessa.
Al Vecchio Balordo in questo campionato e in quelli precedenti è sempre mancato il regista occulto, considerato per molti allenatori un optional. Il classico playmaker, costruttore di gioco, geometra, metronomo. Il regista è molto chiacchierato nel campionato italiano, va e viene secondo le mode. Oggi si può avere a seconda del proprio credo tattico. Chi nel passato rinunciava al playmaker aveva il regista occulto: Conti, Camoranesi, Causio, Nedved, sulle corsie laterali, calciatori che erano devastanti nell’uno contro uno ma anche in grado di andare a prendere il pallone dai difensori e dai mediani e raffinarlo per le punte. Quello del Genoa è Bessa?
Prandelli con il regista classico ha già avuto da fare alla Fiorentina con Liverani, troppo statico per il gioco tambureggiante del Cesare. Sostituito da Felipe Melo, uno dei registi di ultima generazione che sanno fanno fare tutto e quasi bene: interdizione maschia, pressing aggressivo e una volta riconquistato il pallone smistamento del gioco. Arrivarono i risultati, complici anche l’arrivo di Montolivo e il centrocampo rotante.
Al Genoa attualmente mancano giocatori in grado di prendere in mano il pallino del gioco. Prandelli potrebbe fare come Mazzone quando spostò Pirlo in regia e mettere Bessa in quel ruolo. Bessa che però, repetita iuvant (le cose ripetute aiutano), dovrebbe dimenticarsi di portare in giro per il campo il pallone. Altro potenziale regista Veloso, ma se protetto da due mediani di gamba e interdizione. Quando rientrerà Sturaro il lusitano avrà vantaggi.
Altrimenti, per altre 14 gare di campionato, dentro i tre mediani muscolari. Nelle vesti di regista per rivestire il ruolo di faro del gioco in possesso del pallone, in particolare in questo momento della stagione, c’è solo l’Italiano Pandev.
Considerazioni e quisquilie, anche sbagliate, di un cronista convinto che al Genoa si può dare di più anche in fase offensiva. Grato a Prandelli che è riuscito nelle ultime gare a non lasciare in braghe di tela i suoi difensori e le loro caratteristiche in campo aperto.