La trentaquattresima giornata di campionato non ha deciso il Campionato in testa (lotta sotto la Madunina per vincere lo scudetto), ma ha pressoché deciso la Zona Champions: nel prossimo turno potrebbe esserci la matematica per Napoli e Juventus. Poi altre 6 squadre a giocarsi il resto dell’Europa. In fondo alla classifica, invece, sarà lotta fino alla fine.
Adesso tocca alla Lega Serie A e alla FIGC non farla apparire come la corazzata Potemkin di Fantozzi, “una grande cagata”, con le partite che contano in cima e in fondo alla classifica con orari sfalsati. Non ci sono più la Signora e il Biscione ammazza campionati con largo anticipo del passato così come salvezze annunciate con già due squadre neo promosse retrocesse per far godere le TV a pagamento.
Troppi i dubbi e la Roma laziale si è arrovellata sui social sul ghigno di Acerbi al gol vittoria del Milan e l’urlo nelle orecchie del compagno Marusic. I soliti dubbi sui lasciapassare in fondo alla classifica con squadre sotto l’ombrellone che si risvegliano la partita dopo.
Ormai nel campionato italiano contano poco lo smarcamento, il controllo, il marcamento dell’avversario. Contano solo il “pestone” e l’interpretazione data dagli arbitri è diventata imbarazzante: si fischia la massima punizione anche se il pallone è già stato giocato oppure bisognerebbe utilizzare solo il provvedimento disciplinare? A Rocchi l’ardua sentenza.
Il Milan ritrova la vetta della classifica, ma l’Inter ha dimostrato che, con la rosa a disposizione e il jolly del recupero di domani di Bologna, può vincere il Campionato.
In fondo la Salernitana di Nicola e il Genoa di Blessin hanno riaperto la zona salvezza non con il gioco, non con la classe, ma con la forza collettiva e della volontà per raggiungere l’obiettivo. Alzata o abbassata la soglia salvezza?
L’Atalanta è rientrata in gioco per l’Europa grazie alle sconfitte di Roma, Fiorentina e Lazio. Il Napoli di De Laurentiis conferma tutto quello successo con i passati allenatori: crolla nel momento più bello. De Laurentiis vuole dare il benservito in anticipo a Spalletti: impone il ritiro a tempo indeterminato e dopo lo fa comunicare all’allenatore.
In settimana sui campi il tango argentino al Meazza nella semifinale di Coppa Italia annientò il Diavolo. Allegri conquista un’altra finale di Coppa Italia. La Viola ci mette solo il cuore, la Signora solo la testa. La Salernitana sbanca Udine nel recupero con le zebre dell’est al piccolo trotto.
Fuori dai campi. La Superlega di Real, Barca e Madama in Tribunale. Ok al ricorso della UEFA grazie al ribaltamento del Tribunale di Madrid che un anno indietro aveva imposto all’organo calcistico europeo di ritirare le sanzioni contro i tre club. UEFA, Real, Barca e Juve andranno al processo a Madrid il 14 giugno. Ceferin annuncia sanzioni pesanti se vincerà. L’ultima risposta sarà il verdetto della Corte di Giustizia dell’UE.
Torino-Spezia 2 a 1. Il Toro e Juric ritrovano il successo casalingo dopo tre mesi. Thiago Motta invece per la terza volta consecutiva sconfitto. Il Toro parte a testa bassa, lo Spezia non tira mai in porta eccetto al 95’ con il rigore conquistato da Manaj.
Verona-Sampdoria 1 a 1. La Sampdoria non ne ha approfittato e un Verona sottotono era la chance giusta per uscire dalla zona salvezza. Un “piccolo pestone” con rigore allegato porta in vantaggio i genovesi, uno slalom alla Tomba di Caprari crea il pareggio dei veronesi.
Venezia-Atalanta 1 a 3. La Dea non affoga e risorge in Laguna con i gol di Pasalic, ma soprattutto di Zapata e Muriel. Il Venezia ci ha provato, ma la Dea quando vede e sente la porta è quasi imbattibile. Gasp gode per i risultati delle altre impegnate a giocarsi l’Europa League pensando alla gara da recuperare.
Inter-Roma 3 a 1. L’Inter annuncia il prossimo scudetto grazie alla rosa a disposizione, basta vedere i cambi e la panchina di Inzaghi rispetto a quella del Milan di Pioli. Roma non solo con la testa alla Conference League, ma con troppi buchi in difesa. Mourinho tatticamente ha sbagliato la mossa e il sacrificio di Pellegrini nel marcamento a uomo su Brozovic? Sì! Mou osannato a San Siro: il Triplete non si dimentica.
Empoli-Napoli 3 a 2. Andreazzoli da ex vice di Spalletti lo fa piangere portandogli via 6 punti in questo campionato. Non è stato un miracolo dei toscani, ma un harakiri dei napoletani in vantaggio per 2 a 0 a dieci minuti dalla fine. Napoletani che hanno confermato le idiozie delle partenze dal basso sfruttate alla grande dal ritrovato bomber Pinamonti. Spalletti sarà licenziato? Il cinepanettone del calcio di De Laurentiis continua.
Salernitana-Fiorentina 2 a 1. Nicola confeziona la terza vittoria consecutiva. Altro miracolo tipo Crotone. Merita la vittoria con una partenza al fulmicotone (4 palle gol in 10 minuti) e riapre la zona salvezza. Per Italiano e il suo gioco alla Pep una disfatta per giocarsi la zona Europa. Scatenato Nicola, addirittura si toglie una scarpa per minacciare un suo giocatore dopo un errore difensivo.
Bologna-Udinese 2 a 2. Non si sono fatti male: quattro gol caratterizzati da eccessivo nervosismo e da troppi errori tecnici in mezzo al campo. Il Bologna contro l’Inter domani in emergenza infortuni.
Genoa-Cagliari 1 a 0. Blessin vince lo scontro diretto e torna in carreggiata salvezza grazie anche al risultato della Salernitana. Badelj ha riportato in vita le speranze del Vecchio Balordo con il primo gol stagionale, un rigore in movimento non sbagliato sotto la Nord impazzita. Mazzarri si lamenta, poteva pensarci prima e giocarsi la salvezza non con il gioco a muso corto non supportato da ripartenze mai riuscite, eccetto nel secondo tempo con il Vecchio Balordo alla ricerca di una vittoria voluta a tutti i costi.
Lazio-Milan 1 a 2. Rimonta la Lazio all’Olimpico all’ultimo respiro e il Diavolo torna in vetta alla classifica, tenendo aperto e vivo il sogno scudetto. Immobile al ventiseiesimo gol in campionato fa pensare che Mancini non lo sappia sfruttare e utilizzare bene. Parte forte Sarri, ma arriva piano e Pioli lo abbatte con il rientro in gioco di Ibra, una sferzata non solo ai capitolini ma anche ai compagni che aumentano i ritmi della gara e della corsa non accontentandosi più del pareggio.
Sassuolo-Juventus 1 a 2. La solita Juventus a “muso corto” vince con un più bravo Sassuolo. Presa a pallonate la Signora, ma due gol allo scadere dei due tempi hanno deciso la partita. Juventus quasi matematicamente in Champions, unico obiettivo di Allegri in questa stagione. Sassuolo tra alti e bassi al decimo posto in classifica, ad oggi il più brutto risultato visto al Mapei.
Il calcio non si ferma stasera, Champions stellare senza italiane, domani i recuperi della Serie A.