Dopo sei giornate di campionato comanda il Sud con Reggina, Frosinone e Bari nelle prime quattro posizioni, contrastato dal Brescia in coppia con i calabresi in testa alla classifica e il Genoa quinto. Ventidue reti realizzate di cui 9 in due gare: la tripletta della squadra di Pippo Inzaghi e il funambolico pareggio 3 a 3 tra Como e Spal. La Serie B è sempre più coinvolgente, interessante, ma il bello deve ancora arrivare. Due vittorie esterne, tre pareggi, tre vittorie casalinghe per 1 a 0.
Brescia e Reggina in testa alla classifica. Si trovano lì perché, oltre la bravura dei tecnici, sono state poco toccate negli ultimi giorni di calciomercato e dall’inserimento dei nuovi arrivati che hanno fatto fatica in tutte le squadre. Genoa e Parma dopo lo stop alla quinta giornata hanno ripreso il cammino.
Brescia-Benevento 1 a 0. Vola in testa alla classifica il Brescia di Cellino, Perinetti e Clotet, con 5 vittorie in 6 partite. Benevento beffato al 92′ da Bianchi, l’ex genoano voluto in prestito da Perinetti che lo aveva seguito nella Primavera di Chiappino. Benevento salito al Nord con un solo pensiero: pareggiare. È stato beffato al 92’ da Bianchi (4 gol stagionali di cui 3 in B) entrato al 20’ della ripresa. Il Brescia fa gol, Il Benevento no: Streghe a secco da quasi tre partite.
Reggina-Cittadella 3 a 0. Anche i veneti, sempre massicci nelle loro prestazioni in casa e fuori casa, si arrendono dopo aver vinto 4 volte in riva allo stretto nel passato. Si arrendono alla corazzata del momento, quella di Pippo Inzaghi: 14 reti realizzate e solamente 2 incassate. Basi importanti per continuare il cammino in Serie B. Debutta Hernani al Granillo e un suo assist permette a Canotto di realizzare la terza rete.
Frosinone-Palermo 1 a 0. Tre gare interne, tre vittorie permettono ai ciociari di essere sul podio della Serie B trascinati da Caso. In gol al termine del primo tempo, nella ripresa hanno controllato le folate del Palermo, tornato sterile e non solo sotto porta avversaria dopo aver speso la carica agonistica e psicologica di giocare contro una titolata la settimana precedente sotto il Santuario di Santa Rosalia.
Cagliari-Bari 0 a 1. Pesante sconfitta dei sardi, poderosa vittoria dei pugliesi. La differenza è stata fatta dal tiki-taka degli uomini di Liverani: troppi passaggi ravvicinati con calma. I galletti hanno sfruttato il vento maestrale sardo bloccandolo e facendo intensità nel cuore del gioco, dopo hanno colpito. Baresi imbattuti in trasferta: saranno ossi duri per tutti.
Como-Spal 3 a 3. Sei reti che sono uno show solo per gli spettatori neutrali. Entrambi gli allenatori, Gattuso e Venturato, devono risolvere parecchi problemi in fase difensiva. Il Como mette in campo dal primo minuto Fabregas e lo spagnolo con due assist porta al gol Cutrone autore di una doppietta. Pareggio insperato degli estensi al 94’ di gioco.
Venezia-Pisa 1 a 1. Un pareggio che muove solo la classifica, ma serve a poco sul piano del gioco. Entrambe le squadre continuano ad essere cantieri aperti con pochi geometri. Pareggio più utile ai lagunari considerata la lunga lista di infortunati. Maran in attesa della decisione della società: con ogni probabilità non sarà confermato e D’Angelo è già dato in rientro a Pisa. I tifosi vogliono il tecnico degli scorsi anni, la società pensa ad Oddo. Luca D’Angelo, a sua volta, aspetta cosa decideranno prima di accasarsi sulla panchina del Como, lasciata in attesa da 10 giorni.
Südtirol-Cosenza 1 a 1. Bisoli e gli altoatesini credevano nella terza vittoria consecutiva dopo la terza rete in tre gare di Rover. Un tempo ai nordisti, il secondo ai sudisti in gol con un pregevole gol dell’ex spezzino Korning appena entrato dalla panchina. Entrambe le squadre, le cenerentole di tutte le griglie di partenza, stanno dimostrando con il carattere di giocarsi la salvezza.
Ascoli-Parma 1 a 3. Gran Galà dei ducali dopo la batosta casalinga della scorsa settimana. Non solo i gol hanno tramortito la squadra di Bucchi, irriconoscibile sul piano del carattere dal primo minuto e poco costruttiva sul piano del gioco. I ducali giocano così sul velluto e le tre olive ascolane confezionate dai ducali Tutino, Inglese e Man lasciano il segno.
Genoa-Modena 1 a 0. Prima vittoria casalinga del Vecchio Balordo. Sudata, ma meritata. Faticata per colpa dei propri errori sotto porta avversaria. La sfida degli uomini di Tesser, confermato subito dopo la gara dal Presidente Rivetti nonostante le 5 sconfitte in 6 gare, è rimasta viva fino alla fine per merito del portiere Gagno, autore di almeno 3/4 interventi decisivi non solo su Badelj in uscita, ma anche su Yalcin e alla fine su Coda e Aramu per fare continuare il mal di cuore agli oltre 23mila Genoani presenti.
Vittoria e tre punti importanti prima della sosta, durante la quale Blessin con l’inserimento degli ultimi arrivati e degli infortunati dovrà cercare un calcio stretto, tattico, ragionato con triangoli che dovranno sfociare in una piramide per far tornare al gol su azione Coda. La qualità c’è, non manca. Nel calcio moderno con le cinque sostituzioni le partite non vengono risolte dalle scelte tattiche iniziali, la differenza per Blessin e il Vecchio Balordo sarà fatta dalla capacità di cambiare in corsa. Bisognerà farsi trovare pronti ad abbattere l’ostracismo di tutti gli avversari che incontrerà il Genoa, che avranno un solo obiettivo: non farlo giocare.
L’ultima partita della sesta giornata è stata Ternana-Perugia, vinta per 1 a 0 dai padroni di casa. Derby del tifo caldo rafforzato dalla vittoria di Lucarelli la settimana precedente in casa del Parma e la prima partita vinta da Castori. Tutto deciso da Partipilo al 47’ del primo tempo lasciato solo sul secondo palo dopo una punizione di Palumbo. Rigore sbagliato in precedenza da Di Carmine, stregato dal portiere ternano Iannarilli, rigore concesso dal VAR e non dall’arbitro Di Bello. Le Fere si aggiudicano la seconda partita consecutiva in sette giorni e salgono a 10 punti in classifica, il Perugia sempre vicino alla zona rossa con 4 punti.
Adesso la sosta di due settimane: alla ripresa potrebbe ripartire un altro campionato.