Nel successo del Genoa Women in casa del Tavagnacco c’è stata un’altra spinta determinante: il tifo sugli spalti. Eh sì, perché il Genoa era in trasferta ma era come se giocasse in casa. Sugli spalti, infatti, Gianluca Zurlo, presidente del Genoa Club Trieste, aveva organizzato da tempo di seguire le Women rossoblu in una delicata sfida per la salvezza in Serie B Femminile. Così è stato, dal primo al novantesimo, con cori e sostegno che hanno giocato un ruolo importante nella vittoria per 2-0 delle giocatrici di mister Filippini.
“L’idea è venuta spontanea – ci racconta Gianluca Zurlo – Qualche mese fa ci era giunta notizia del calendario e del fatto che il Genoa Women avrebbe giocato a Tavagnacco. Ci dicemmo che saremmo andati a vederla se fosse cascata in un buon periodo. Poi l’ho proposto al segretario, il signor Avanzini, e quando si è avvicinata la data un altro socio ha proposto – senza sapere che lo avessi fatto anch’io – di andare a vedere Tavagnacco-Genoa Women. È stata quindi una cosa spontanea, partita da più soci, anche perché il Genoa maschile qui nelle vicinanze non viene più e in B non c’è più la trasferta a Udine. La più vicina sarà a Padova, col Cittadella. Così ci è venuta l’idea di andare a vedere le Women e si sono aggregati anche gli altri. Non tutti perché tanti avevano impegni, altri ancora erano a Parma. In ogni caso, eravamo tutti associati del Genoa Club Trieste“.
Il Genoa Club Trieste e la bella parentesi di ieri a Tavagnacco è solo la conferma che il Grifone, in tutte le sue declinazioni, è ovunque. In Italia e nel mondo. “Il Genoa Club Trieste è nato prima di quando arrivassi io qui a Trieste, nel 2007. È una costola del vecchio Genoa Club Friuli e, infatti, a Tavagnacco abbiamo portato anche la pezza del Genoa Club Friuli – ci spiega Gianluca – Chi viveva nella provincia di Udine, l’ex presidente Nicola Manfren, si è trasferito a Trieste per lavoro ed è stato creato questo Genoa Club Trieste. Club che ha più soci di quanti si possa pensare: siamo oltre un centinaio. Molti sono genovesi trasferitisi qui per lavoro, o per altri motivi, ma tanti altri sono triestini che per vari motivi si sono legati al Genoa. Si va dai tempi di Skhuravy e Aguilera. Ci sono anche tanti che hanno magari un parente di Genova e hanno scelto il Genoa come loro fede”.
Genova e Trieste, due città di mare. Non può essere un caso che, a fine partita contro il Tavagnacco, voi e le giocatrici abbiate cantato assieme “Gente di Mare”, uno dei tanti cori che identificano il tifo genoano negli ultimi mesi
“È venuto spontaneo perché, pur da Trieste, sono abbonato in Gradinata Nord. Quindi lo si fa con i ragazzi, mi è venuto spontaneo andare giù e farlo anche con le ragazze. Ragazze che hanno un entusiasmo che talvolta è ancora più spontaneo. Mi ha fatto un enorme piacere, mi sono messo davanti a loro e ho iniziato a fare da lancia-cori. Loro mi hanno seguito ed è stata una enorme soddisfazione. Ha fatto loro molto piacere, ci sono proprio rimaste bene”.
Che Genoa Women avete visto ieri? Coi nuovi innesti il cambio di passo è stato totale. Ci racconti che partita è stata?
“Sono rimasto molto sorpreso dalla qualità del gioco. Magari qualche anno fa la differenza col calcio maschile la si poteva vedere, ma onestamente ieri ho visto un bel gioco. A livello di partita in sé, il Genoa ha dominato dall’inizio alla fine. Il Tavagnacco si difendeva molto bene, ma se non ci fossero stati il loro difensore e il loro portiere, che ha fatto un assoluto miracolo nel primo tempo ad un metro dalla porta, sarebbe potuta finire molto peggio. Complimenti in ogni caso a come si è evoluto il calcio femminile. Bravissime tutte, dalla prima all’ultima. Sono rimasto molto colpito. I complimenti le ragazze li hanno fatti a noi, ma siamo noi a farli a loro. Ci ha fatto piacere e non lo abbiamo sentito come un sacrificio. Anzi, il tempo è proprio volato”.
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