È passato un girone, correva il 4 dicembre  2022 quando il Cittadella vinse la prima gara della sua storia al Ferraris e il Grifone perse la sua unica gara tra le mura casalinghe. Antonucci realizzò l’ultima rete incassata dalla squadra rossoblu a quarti dentro il Tempio.  Blessin lascio la panchina.

I veneti si cullavano nella speranza dei playoff. È arrivato quindi Gilardino e dal suo arrivo il Genoa nel mezzo campionato giocato, cambiando passo, è primo in classifica grazie ad una imbattibilità interna che dura da 10 giornate consecutive, 9 vittorie e un pareggio con la porta di Martinez illibata da 930 minuti.

Riavvolto il nastro del passato, domani al Tombolato di Cittadella altra gara importante per Gilardino e la squadra. Partita da giocare con il marchio di fabbrica: vincere senza chiacchere, senza rubare l’occhio e subire gol. Sfruttare il minimo errore dell’avversario, continuare a giocare alla ricerca del chiudere la partita.

Il Genoa, i Genoani, la dirigenza, Gilardino, i giocatori saranno felici se porteranno via tre punti in Veneto. Qualsiasi risultato con esito diverso anche con buona prestazione sarà una consolazione magra. A Gilardino non basta più vedere il Genoa fare la partita, tirare di più in porta, i portieri avversari i migliori in campo: cercherà il risultato pieno nelle ultime cinqje giornate di campionato, altro pezzetto di storia verso l’obiettivo finale.

Tanti i complimenti al tecnico rossoblu, ma quelli che gli faranno più piacere sono quelli dei calciatori e di quelli più esperti in rosa. Strootman sul Messaggero di Roma ha dichiarato: “Molto preparato. Sta facendo un gran lavoro. Non è da tutti”.  E Gilardino anche contro il Cittadella non cambierà lo schema, che attualmente è per il tecnico genoano un abito su misura per le caratteristiche della rosa a disposizione.

La rotazione giocando con i 5 cambi garantisce maggior freschezza atletica per tutti i 90’ più recupero e Gilardino in questo momento della stagione dove i risultati contano il doppio non rinuncerà alla sua identità tecnica e tattica costruita in 4 mesi di lavoro. Un’identità frutto di possesso pallone, meno passaggi laterali nel cuore del gioco, ricerca in ogni occasione di spazio e profondità in modo veloce, corsa sulle corsie laterali senza pallone, cambi campo, difendersi bene con una diagonale precisa.

Gilardino e la band genoana cercheranno accorgimenti per sfondare il muro veneto prestando attenzione a non fare errori e concedere le ripartenze agli avversari. La formazione a domani  alle 13 con due note in più da suonare per il Violino di Gilardino: tornano convocati Vogliacco e Boci. Sturaro alla rifinitura si deciderà se portarlo in panchina.

Il Cittadella, dal canto suo, è consapevole di incrociare gli scarpini con una delle formazioni attualmente più in forma, rimane fiducioso del risultato dell’andata arrivato con una ripartenza e le grandi parate di Kastrati. Dopo quella sbornia al pesto i granata veneti sono passati dall’euforia all’abbassamento della classifica collezionando quattro sconfitte consecutive.

Dentro la Fortezza di Cittadella in molti sono rimasti male perché la squadra in questo campionato non ha ripetuto le stagioni precedenti quando lasciava a bocca aperta il calcio italiano, arrivando a giocarsi in due occasioni la promozione in Serie A con Verona e Venezia.

Il Cittadella ha 37 punti in classifica frutto di 8 gare vinte, 13 pareggi, 12 sconfitte,  29 gol fatti e 41 subiti. Nelle ultime 10 gare gli uomini di Gorini hanno messo in classifica solo 9 punti (2 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte). La squadra in provincia di Padova fa molta fatica nella fase offensiva ed anche quella difensiva scricchiola.

I 37 punti in classifica preoccupano i tifosi granata: una sconfitta contro il Grifone li porterebbe in zona playout  con il Cosenza, squadra ultima incontrata in una partita finita con un pareggio. Tutti staranno attaccati alle radio,  ai telefonini, perché in contemporanea si gioca anche Perugia-Cosenza con gli umbri a 34 punti, la prima inseguitrice.

Il Cittadella gioca con il 4-3-1-2, il capocannoniere della squadra è il trequartista Antonucci con 10 reti. I granata imposteranno la gara per non prenderle cercando di imbrigliare il Vecchio Balordo anche con il pressing nei primi minuti di partita. Il problema se il Genoa andasse in gol per i veneti sorgerebbe con la necessità di recuperare il risultato.

In ogni intervista gli uomini di Gorini hanno annunciato un pressing ultra offensivo per non far palleggiare il Genoa dal fondo campo. Operazione non facile; quella operazione potrebbe offrire molto spazio libero alle spalle del proprio reparto arretrato. Assente nel Cittadella il bomber Baldini dallo scorso autunno per rottura del crociato, Gorini spera di recuperare l’ex Asencio davanti. La formazione, eccetto la difesa, è in balìa dei ballottaggi a centrocampo e davanti. L’unico sicuro di una maglia il già citato Mirko Antonucci.

Arbitra Federico Dionisi dell’Aquila. Classe 1988, laureato in economia e commercio, ha iniziato a dirigere nel 2003 a 15 anni. Poi nel 2018 è passato alla Can B, nel 2020 alla Can A e B. Primo arbitro della sezione dell’Aquila a dirigere in Serie B e A. Passione ricevuta dal padre. È un emergente e usa poco i cartellini.

In stagione 8 gare in Serie A (33 cartellini gialli, nessuno rosso, un rigore); 6 gare in Serie B (31 gialli, 1 doppio giallo, zero rigori). Due le gare diretti in stagione in Coppa  Italia.

Primo assistente Scatragli (Arezzo), secondo Moro (Schio) quarto uomo Marotta (Sapri), VAR Banti(Livorno), AVAR Muto(Torre Annunziata).

Diffidati Cittadella: Crociata, Kastrati, Varela. Diffidati Genoa: Aramu, Gudmusson, Strootman, Sturaro.