Alla vigilia di una sfida molto importante come quella del Genoa contro il Südtirol, mister Gilardino è intervenuto in conferenza stampa intorno all’ora di pranzo per presentare i temi della gara del “Druso”.

In cosa non deve mancare la sua squadra domani nella sfida complicata col Südtirol?

“Tutte le partite sono complicate, sia in casa che fuori, ma sicuramente quello che cambia, cambierà e ha cambiato in tante partite l’equilibrio della gara sarà la nostra volontà, quello che noi desideriamo di più. Dobbiamo focalizzarci soprattutto su come siamo arrivati a questo punto della stagione, come ci siamo arrivati, in che modo, ossia con grande cultura del lavoro e spirito di sacrificio e sofferenza e grande umiltà. Credo che questi siano i princìpi che questa squadra ha dimostrato di avere e che domani bisognerà mettere in campo”. 

Cosa non va sottovalutato di una squadra come il Südtirol? Che ambiente si aspetta al “Druso”?

“Il Südtirol col suo allenatore sta facendo qualcosa di straordinario: sono una neo promossa con numeri davvero importanti, tra i primi per recupero palle e seconde palle, ma tra i primi anche per percentuale di lanci lunghi e percentuale di concretezza sia difensiva che offensiva. E sono anche molto forti sui calci piazzati. Sono una squadra che merita il cammino che sta facendo, anche grazie ad un allenatore che conosce la categoria e ha fatto la gavetta. Sono una squadra fisica, che sa giocare in quel modo, ma sa farlo in maniera molto concreta e lo sa fare molto bene. Da parte nostra dovremo interpretare bene la partita. Ci saranno più gare all’interno della partita: dovremo essere lucidi ed equilibrati e mettere agonismo, quello che questa squadra ha saputo avere in diverse gare. Fondamentale sarà essere concreti, perché dovremo mettere nella metà campo avversaria una tecnica e una concretezza importanti quando si chiuderanno gli spazi. Dovremo avere pazienza per scardinare la loro linea difensiva, essere molto bravi sulle seconde palle e sulle preventive”.

In queste ultime due settimane ci sono state polemiche, qualche giochino o frase per mettervi pressione. Voi avete finora dato l’impressione di restarne fuori ed essere concentrati su quanto state facendo. È facile farlo o astrarsi da questa corsa è difficile?

“Parlo solo ed esclusivamente della mia squadra, del Genoa, e parlo solo ed esclusivamente della prossima partita a Bolzano col Südtirol, e parlo soltanto della fiducia che ripongo nei miei ragazzi e in quello che hanno saputo costruire in questi mesi. Del resto non mi interessa. Se è aumentata la pressione sulla squadra? La pressione è normale, ma bisogna conviverci. È normale che l’allenatore e la squadra ce l’abbiano, ma perché passano le partite e i punti pesano. Bisogna però avere anche equilibrio e credo che questa squadra abbia raggiunto una maturità tale da permetterle di giocare, all’interno della gara, con questa mentalità e questo equilibrio”.

“L’aspetto mentale è fondamentale. Passano le partite e si allineano anche le qualità tecniche delle squadre che si vanno ad affrontare. Tutte hanno obiettivi, sia chi si deve salvare sia chi deve provare a entrare nei playoff sia chi deve mantenere una buona posizione in classifica. La squadra sta bene, mentalmente ha fiducia in se stessa e ha determinazione. La base che abbiamo avuto in questi mesi è stata fatta di sacrificio e sofferenza. Ci siamo buttati dentro questo campionato con questo princìpi, oltre a quelli tecnici e tattici, ed è stata la base”. 

Dal punto di vista fisico, la squadra come sta?

“La squadra sta bene, ci sono da valutare alcune situazioni nell’ultimo allenamento prima della partenza per Bolzano. Mi auguro di averli tutti al cento per cento. C’è grande voglia di giocare questa partita. Sappiamo le insidie, ma anche la nostra forza. Andremo a giocarci la nostra partita in un ambiente bello, in uno stadio piccolo dove ci sarà il pienone, uno stadio che contiene poche persone e anche una piccola parte dei nostri tifosi che ci seguono con grande affetto. Su Badelj dovremo fare delle valutazioni, ma credo sarà della partita”. 

Il fatto di avere cinque diffidati, di cui tre titolari del centrocampo, potrebbe condizionare le tue scelte oppure raggiunto questo punto della stagione ogni partita deve vedere schierati i migliori?

“Vivo molto la quotidianità e il momento e il momento mi dice che devo pensare alla partita di domani. Cercherò di mettere in campo chi è nelle condizioni migliori e chi sotto l’aspetto tecnico-tattico potrà darmi garanzie. Anche chi subentrerà dovrà darmi garanzie”. 

Per uno scherzo del calendario, in queste ultime partite trovate tre delle prime quattro. Il primo posto è possibile? Lo avete in testa?

Secondo me, come ho sempre detto, dobbiamo pensare a domani e non a chi ci sta dietro o davanti. Dobbiamo pensare a noi stessi, che poi è quello che ho sempre detto anche ai ragazzi. È sempre stato il mio pensiero. All’inizio ero un allenatore ad interim, come sapete, e quindi quello era il mio pensiero e la mia idea. E tutt’ora penso ad una gara, la giochiamo e la archiviamo, poi un’altra gara e la archiviamo. Normale che vogliamo fare bene, molto bene, in questo finale di stagione, e quindi ci prepariamo al meglio. Se mi guardo indietro in questi cinque mesi e vedo cosa sono ora cosa vedo? Vedo quello che penso di essere. Vedo il perseverare nel lavoro, nella quotidianità, nel crederci sempre. Questo è fondamentale per lo sport, ma anche per la vita. Ho cercato di trasmetterlo anche ai ragazzi, che sono stati bravi a dare tutto dentro il campo”. 

Infine, una domanda sulla Primavera che ieri ha di fatto ipotecato il primo posto e la promozione: “Manca solo la matematica, un punto. Aspettiamo la matematica, ma sono felice e contento. Ho lavorato cinque mesi con quei ragazzi e dopo una retrocessione abbiamo gettato le basi per qualcosa di importante che mister Agostini sta portando avanti. Sono felice per quei ragazzi, per quella squadra: si meritano questo traguardo“.


Südtirol, Bisoli: “Tutti i giocatori vorrebbero giocare una partita come quella di lunedì”