Vola Grifone nel cielo blu dipinto di rossoblu. È un successo rilevante, abbagliante la Serie A raggiunta dal Genoa prima delle ultime due giornate. È stato un brindisi non solo a Genova, ma in tutta l’Italia, nel mondo per il quale i genoani sono sparsi. Un brindisi in una cornice fantastica di 33mila tifosi solo rossoblu al Ferraris, altro dato incredibile di una giornata incredibile.
Difficile trovare un successo così pulito con i bastoni tra le ruote sul piano del gioco da parte di tutte le squadre pronte a giocare solo in una maniera, quella di non fare giocare! L’Ascoli, forte dei 4 punti di penalizzazione alla Reggina, è stata l’unica squadra a cercare qualcosa di diverso.
Con l’arrivo di Gilardino nel 2023 il Genoa si è distinto per qualità di gioco e per superiorità tecnica e tattica mettendo sempre da parte gli errori arbitrali. Sempre attaccati i grifoni rossoblu per motivi fuori dal calcio in tutte le piazze dove giocava, scarsa visibilità sulle pagine della B e dei quotidiani sportivi nazionali durante le fasi di giudizio sportivo nei confronti di altre squadre. La prova è la penalizzazione di altri 4 punti alla Reggina che ha portato l’Ascoli in piena zona playoff a 48 ore dalla gara col Genoa: solo contro tutti il Vecchio Balordo ma con una squadra compatta, di uomini, e una società sempre presente su tutti i campi.
È il campionato di Gilardino e il suo staff, un moderno allenatore, nessuno più di lui merita questo successo per capacità tattiche, prima e durante le gare, subito pronto dal primo giorno al Pio Signorini a mettersi in gioco nello spogliatoio con il confronto delle sue idee.
Grande peso alla capacità di Gilardino, persona seria, non solo umile ma anche moderata e concentrata sul lavoro e non sulla promozione della sua immagine. Ecco perché il traguardo è stato raggiunto con l’aiuto di tutta la rosa sempre al centro dell’attenzione dentro lo spogliatoio. La forza di Gilardino è stata quella di confrontarsi con i giocatori subito dal suo primo giorno di allenamento e lasciar loro spazio, sempre sotto controllo.
È durato 11 mesi il parto di questa Serie A da raggiungere da parte dei 777 Partners, di Zangrillo, di Blazquez, di Ricciardella.. Ma hanno creduto in questa Serie A dal maggio 2022, momento della retrocessione. E non bisogna dimenticarsi degli altri dirigenti, come Abagnara, Spors, Ottolini, e neppure dell’ufficio stampa e di tutti gli altri che hanno lavorato dietro le scrivanie, in infermeria, nei magazzini.
È una vittoria delle scelte felici puntando sui giovani in difesa, a centrocampo e sulla trequarti e su veterani nel cuore del gioco e in attacco. Tutto quanto è riuscito per un mix di organizzazione che ha moltiplicato le capacità individuali. Tutti si sono mossi collettivamente in modo sinergico, compatto e organico esaltando personalità, fantasia e fisicità. Tutto questo ha agevolato la tecnica e la fatica è stata divisa in parti uguali.
Il viaggio continuerà ed è un obiettivo dei 777 dopo aver visto ribollire non solo la città, ma anche il vetusto e caro Ferraris. Non rinunceranno all’usato sicuro per buttarsi con competenza e coraggio sui talenti giovani. Adesso tocca alla città aprirsi, non solo al futuro del Genoa, esaminando le visioni imprenditoriali dei 777 Partners.
Sulla gara dell’Ascoli, complimenti a Breda per aver rivoltato i piceni come un calzino ed essersi dimostrato pronto a giocarsi i playoff. Facendo l’analisi dei 97’ giocati, complimenti all’arbitro Sozza. Non bisogna soffermarsi sul gioco effettuato: l’ansia e lo stress tirano brutti scherzi dovendo vincere per forza e aspettare il risultato di altri.
Le occasioni da gol ci sono state ma qualcosa in più ha fatto capire perché il Genoa sale in Serie A immediatamente: nel primo tempo Badelj si è avvicinato a Mister Caridi per prendere una decisione nel cercare di spezzare la catena di sinistra dei piceni, intorno al 35’ del secondo tempo Vogliacco si è avvicinato alla panchina per farsi dare una fascia elastica per il quadricipite della gamba destra. In precedenza Bani, persa la mascherina, ha preso un colpo da KO ma è voluto subito tornare in campo. Al 94’ la perla di Strootman che ha spostato quasi di peso Ekuban vicino al calcio d’angolo e sotto la tribuna chiedendogli di farsi dare il pallone e difenderlo con il corpo, operazione riuscita alla perfezione.Queste sono le foto di squadra, di gruppo, di esperienza che hanno accompagnato il Genoa in Serie A.
Che cos’è l’amore? Per i genoani, chiamati “popolo” anche da Gilardino, una febbre passeggera che comincia da piccoli e non finisce con uno sbadiglio da grandi, anziani e vecchi. I tifosi sono pazzi di Genoa. Però “pazzo” non è chi ha perduto la ragione e basta una scintilla per scatenarlo come in un Carnevale di Rio, ma chi ha perduto tutto fuorché la ragione: questa ascensione in Serie A né è la prova.
Anche nel terzo anello sopra il Tempio saranno contenti e Pippo Spagnolo anche lui dirà. “sei genoano e vuoi anche vincere”. Che la festa continui! Avanti con le danze e i cori che la gioia sia sconfinata per questo ritorno in Serie A.