“Siamo felicissimi, anche perché le ragazze se lo meritavano“. Esordisce così mister Antonio Filippini, tecnico del Genoa Women che in questa domenica pomeriggio ha centrato la matematica salvezza e la permanenza in Serie B femminile. Era l’obiettivo stagionale ed è stato conquistato. “Le ultime partite abbiamo avuto difficoltà, ma già lo sapevamo che fossero forti e fossero 6 delle prime 7 squadre – prosegue Filippini – Oggi abbiamo dimostrato che contro San Marino, nostra diretta concorrente, siamo venuti qui a fare una grande partita raggiungendo questo fantastico risultato”.
Oggi la partita poteva mettersi male da un punto di vista psicologico con quel gol preso alla prima incursione avversaria dopo 10′ iniziali di vostro controllo totale. Invece la reazione è stata veemente…
“Le ragazze, per tutto il mio percorso da quando sono qui, hanno sempre dimostrato di metterci massimo impegno e la reazione giusta, anche nelle difficoltà. Oggi ce n’è stata un’altra: stavamo dominando nei primi 15′ di gioco e abbiamo preso gol su palla inattiva. Sono state bravissime a restare sul pezzo, a rimanere costanti e perseveranti facendo una grande partita. Il 4-1 è stato più che meritato”.
Siete stati bravi, opportunisti ed efficaci sugli sviluppi da calcio piazzato. Le prime due reti nascono da lì, e poi c’è il rigore della solita Bargi
“Abbiamo migliorato e lavorato in settimana sulle palle inattive perché sono importanti nel gioco del calcio. Le abbiamo sfruttate, così come Caterina (Bargi, ndr) è stata brava a procurarsi il rigore sull’uno contro uno facendo gol con freddezza. È stata molto brava come tutte le altre”
Cosa servirà a questa squadra per una salvezza tranquilla e, magari, per provare a inseguire qualche altro obiettivo?
“Ora ci godiamo la festa e questa permanenza in un campionato difficilissimo. Poi vedremo: ci siederemo al tavolo per ragionare un po’, a 360 gradi, per far sì di migliorare e fare ulteriori step per l’anno prossimo. È giusto così perché ci tiene la società così come ci teniamo noi a migliorare la squadra e tutto il movimento del calcio femminile”.
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