Appena tornato dall’Argentina e dal ritiro dell’Italia Under 20 impegnata al Mondiale, abbiamo contattato telefonicamente il centrocampista rossoblu classe 2005 Luca Lipani. Il giovane centrocampista rossoblu, convocato da sottoleva di ben due anni, già pilastro della nazionale Under 19 che a luglio disputerà le fasi finali dell’Europeo a Malta, ha raccolto 5 presenze per un totale di 120′ in campo. Un quarto d’ora anche nella finale con l’Uruguay del compagno e amico Alan Matturro.

Ci racconti cosa ti lascia questa esperienza al Mondiale Under 20?

Mi lascia tanto perché parliamo di un Mondiale Under 20 vissuto due anni sotto età, sia come esperienza coi nuovi compagni sia come esperienza nell’affrontare nazionali non più europee, ma anche sudamericane, africane e asiatiche. È stata anche l’esperienza di stare un mese senza vedere la mia famiglia, cercando di arrivare all’obiettivo della finale. Questa esperienza mi lascia tanto, sia sportivamente che umanamente”.

Al Mondiale Under 20 eri tra i cinque più giovani della spedizione azzurra. Una bella soddisfazione in una stagione già coronata dall’esordio tra i professionisti e la promozione col Genoa e con la Primavera. È stata la ciliegina sulla torta della tua stagione?

“La ciliegina sulla torta sarebbe stata forse la vittoria del Mondiale, sarebbe stato l’anno da incorniciare. Ma lo è stata comunque la ciliegina sulla torta per la chiamata al Mondiale, per la risalita in Serie A e Primavera 1. Quindi è stato il coronamento di una stagione quasi perfetta”.  

Che messaggio avete lanciato voi giocatori dell’Under 20 al calcio italiano con questa storica finale al Mondiale U20?

“Il messaggio è chiaro: con questo Mondiale ci siamo messi in mostra e abbiamo detto che ci siamo, che siamo pronti. A volte è difficile che ti diano fiducia e ti lancino, ma con questa avventura abbiamo dimostrato all’Italia che ci possiamo essere”.  

Ora un po’ di meritato riposo. Poi è previsto che ti possa aggregare anche alla spedizione Under 19 a Malta assieme a Federico Accornero?

C’è la possibilità. Ho sentito il mister dell’Under 19 e se ancora non vi è un’ufficialità, quasi sicuramente dovrei andare”. 

Tu e Matturro avete scritto insieme una pagina di storia rossoblu a questo Mondiale: il Genoa era infatti l’unica squadra a portare in finale due giocatori che militassero in entrambe le nazionali. Vi siete sentiti durante il Mondiale? Che vi siete detti dopo la finale?

Ci aggiornavamo sempre, ci scrivevamo sempre giorno dopo giorno, partita dopo partita, facendoci a vicenda i complimenti. Per scherzare ci dicevamo sempre: “Arriviamo, ci vediamo in finale”. E così è successo. Abbiamo scritto un pezzo di pagina di storia, e parlo soprattutto per quanto riguarda l’Italia che a livello giovanile mai era arrivata in finale al Mondiale Under 20. Avremmo fatto la storia vincendolo, ma la abbiamo fatta comunque a livello di storia del Genoa essendo due ragazzi rossoblu in finale con due nazionali diverse. Con Alan Matturro anche fuori dal campo abbiamo legato, motivo per cui sono felice per la sua vittoria”. 


Genoa, Matturro premiato 2° miglior giocatore del Mondiale Under 20