Parlava così ieri sera mister Alberto Gilardino dopo la gara col Monaco rispondendo a chi gli domandasse dove si sarebbe immaginato Morten Thorsby nello scacchiere di centrocampo di un Genoa che, nel mezzo, necessita di un giocatore dinamico e di un vice-Badelj, ruolo nel quale ieri sera ha agito Frendrup, per qualche minuto nel finale anche capitano rossoblu.
LA SITUAZIONE – L’operazione è da considerarsi già conclusa e nelle prossime ore Thorsby diventerà un nuovo giocatore del Genoa dopo aver giocato per tre stagioni alla Sampdoria collezionando 98 presenze in Serie A. La società rossoblu ha fatto un vero e proprio blitz per assicurarsi il “tuttocampista” dell’Union Berlin. Già ieri un incontro coi dirigenti per limare i dettagli dell’accordo sulla base di un prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza (e successivo accordo triennale tra Genoa e 27enne norvegese, ndr).
La giornata della chiusura per Thorsby potrebbe essere già domani, al massimo si andrà a martedì. Stessi giorni nei quali si attende con fiducia il definitivo pronunciamento di Danilo D’Ambrosio, 34 anni, ex Inter e attualmente svincolato, rispetto all’offerta presentatagli dal club di Villa Rostan.
THORSBY NEL CONTESTO TATTICO DELL’UNION BERLIN – Interessante andare a vedere dove Thorsby abbia giocato nella sua unica annata all’Union Berlin. Il mediano norvegese ha quasi sempre giocato in un 3-5-2, quello varato da mister Fischer, agendo il più delle volte da interno di destra del centrocampo a tre affiancato da Khedira (non l’ex Juventus Sami, ma Rani, fratello minore dell’ex bianconero) e un’altra vecchia conoscenza del mondo Genoa come l’ungherese Schäfer.
La sola variazione al ruolo di interno di destra del centrocampo è arrivata nell’unica partita disputata per 90′ da Thorsby la scorsa stagione in Bundesliga, quella contro il Wolfsburg del marzo scorso. In quel caso, in un 3-4-2-1, Thorsby ha giocato in coppia con Khedira davanti alla difesa. Sono assai meno le volte in cui ha agito da uomo d’ordine del centrocampo, nel ruolo di regista, mentre le sue caratteristiche di corsa e dinamismo (forte di un passato da mezzofondista) lo rendono una pedina importante in fase di interdizione.
I PERCHÈ DEL RITORNO IN SERIE A – Curioso analizzare come nasca l’addio di Thorsby all’Union Berlin dopo un solo anno, peraltro un anno in cui il norvegese ha giocato ben 34 partite col club tedesco tra Bundesliga e coppe europee per un totale di 1125′ di gioco in maglia Union. Trentaquattro partite a cui devono andare ad aggiungersi le tre giocate con la nazionale maggiore norvegese tra Nations League e amichevoli internazionali nel corso della stagione 2022/23.
Pur non essendo andato in panchina contro Pafos e Udinese, a confermare che Thorsby non avesse nessun problema fisico è stato il suo allenatore Fischer. La realtà, infatti, è differente e va osservato il mercato sin qui condotto dal club berlinese. Prima l’Union ha acquistato lo statunitense Aaronson, centrocampista offensivo che però si adatta anche da mezzala, e poi Tousart, proveniente dall’Hertha Berlino e “fotocopia” di Thorsby nel reparto di centrocampo. Considerando anche la presenza in rosa di altri centrocampisti con alte percentuali di titolarità, come Laïdouni, Kral, Haberer o i già citati Khedira e Schäfer, il norvegese ha visto aumentare la concorrenza.
UNA STAGIONE CON ALTI E BASSI – Tra l’altro, la stagione scorsa non è forse stata proprio la più fortunata per Thorsby. Perché se è vero che il centrocampista norvegese ha conquistato la Champions League sul campo con l’Union Berlin (battagliando sino all’ultimo addirittura per la conquista del titolo tedesco con Bayern Monaco e Borussia Dortmund) e ha raggiunto gli ottavi di finale di Europa League, due fattori hanno inciso sull’andamento della sua annata in termini di continuità.
Il primo è stato il fatto di essersi unito a preparazione in corso alla sua nuova squadra nell’estate 2022, un aspetto che lo ha un po’ condizionato per stessa ammissione del tecnico del club lo scorso marzo. Il secondo fattore, invece, è stata un’operazione chirurgica alla quale il giocatore si è sottoposto a gennaio 2023 sfruttando lo stop per il Mondiale in Qatar. Per una piena ripresa ci sono voluti 2/3 mesi e le partite perse in stagione sono state 8. Tantissime per un giocatore che aveva sommato in tutta la carriera precedente (dal 2016, ndr) soltanto 10 assenze per infortuni.
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