Che partita sarà Cagliari-Genoa dopo 130′ di gioco nelle vittorie in Coppa Italia per entrambe le squadre? L’idea di far giocare le seconde linee per Cagliari e Genoa ha fruttato poco e per vincere Gilardino e Ranieri hanno dovuto ricorrere ai titolari per lungo tempo delle gare.
Il Cagliari ha avuto vita calcistica più facile considerato che Cioffi, il nuovo tecnico dell’Udinese, ha fatto giocare la Primavera friulana, età media 20 anni, ma ha dovuto aspettare un errore difensivo al 120’ di gioco per fare gol e passare il turno con Lapadula.
Il Genoa invece ha incontrato una tosta Reggiana guidata da Nesta e Gilardino, dopo aver dato spazio alle seconde linee (brutto chiamarle “riserve” in Serie A, anche se qualcuno senza gli angeli custodi del gioco in particolare a centrocampo si perde) è dovuto ricorrere all’artiglieria pesante continuando a fare fatica nel portare a casa la qualificazione, anche per merito degli avversari.
Gilardino, che dovrà continuare a fare i conti con l’infermeria oltre che con la fatica, dovrà chiedere a chi giocherà alla Unipol Domus di Cagliari un approccio quasi “violento” alla gara, cercando subito il gol e dopo di chiudere il match, come contro la Salernitana. Una istantanea della gara giocata contro i campani è stato il pressing alto, la pressione rossoblu a quarti che ha portato al gol di Gudmundsson.
Attenzione: per fare tutto ciò non serve solamente Albert, lui è la ciliegina sulla torta genoana e spegne le candeline con il gol, ma il contenuto è dolce quando il Vecchio Balordo gioca organizzato e da squadra, la vera forza del team gilardiniano.
Gilardino, del resto, chiede e quando la squadra in toto risponde a stretto giro di posta oltre divertire appare come un joystick pilotato dal tecnico nella preparazione della partita perché tutto è calibrato nel nome del “coinvolgimento”. Peccato per gli incidenti di percorso di natura muscolare per i giocatori e peccato per quelli causati dal VAR altrimenti il Genoa potrebbe viaggiare a vele spiegate in classifica. Pur restando con i piedi per terra, i genoani quando dimostrano una superiorità sia tecnica che fisica fanno la partita ed è difficile trovare un pelo nell’uovo nel loro gioco.
Il rovescio della medaglia è quando cercano di conservare il risultato rinculando e abbassando il baricentro. Nelle precedenti gare tutto è stato salvato dall’ottima difesa e dalla fase difensiva. A Cagliari, però, Gilardino nel settore difensivo dovrà mettere dei cerotti importanti.
Gilardino e lo staff studieranno qualcosa di nuovo in particolare nella fase offensiva sull’isola dei quattro mori? Lo scopriremo come sempre non tanto dalla conferenza stampa in programma tra poche ore, ma dalla formazione per la quale rimandiamo a domani alle ore 14. Sempre alla formazione di domani si rimanda per capire la strategia tattica durante la partita.
Il Cagliari dopo i risultati con Frosinone e Udinese all’ultimo minuto di gioco ha alzato la cresta. La vittoria al cardiopalma con i ciociari ha permesso ai sardi di lasciare l’ultimo posto in classifica e per tutti di iniziare un nuovo campionato dopo la decima di campionato con una sola vittoria, 3 pareggi, 6 sconfitte, 9 gol realizzati compresi i 4 dell’ultima gara e 21 incassati.
Difficilmente la prima vittoria dopo nove giornate all’asciutto avrà potuto cancellare però tutti i dubbi e le perplessità che avevano accompagnato i sardi per oltre un’ora di gioco anche contro Di Francesco e i suoi giovani. Da salvare solamente la reazione di cuore e carattere.
Contro il Frosinone Ranieri ha messo in campo la decima formazione diversa schierata nelle dieci gare giocate giocando con il 4-3-2-1. Il Frosinone nel primo tempo ha affondato come la lama nel burro nella difesa sarda con tutta la difesa guidata da Dossena autrice di errori pesanti.
Ranieri a Cagliari in Serie A non ha ancora trovato il suo tocco magico, quello che lo ha accompagnato nella sua carriera e che nel suo curriculum lo ha salvato dal licenziamento. Lui da persona intelligente e navigata avrà capito che non erano i cambi effettuati a ribaltare i ciociari, ma la loro spocchia e sicurezza dopo essere stati in vantaggio per 3 a 0 fino al 70esimo inoltrato.
Sull’isola a fine calciomercato sono arrivati: Shomurodov, Augello, Jankto, Oristanio, Sulemana e Scuffet. Dal ritorno in Serie A con il gol di Pavoletti a Bari all’ultimo secondo, tatticamente Ranieri ha utilizzato diversi schieramenti: dal 4-3-3 al 4-2-3-1 senza dimenticarsi del 4-4-2, il modulo più caro dai tempi del Leicester.
Al di là dei numeri di modulo e dalle posizioni in campo dei calciatori, Ranieri ha insistito su un gioco che vuole consolidare il possesso dal basso, per poi cercare di risalire il campo con rapidi scambi in verticale utilizzando soprattutto le corsie laterali. Nelle prime dieci giornate di campionato il tutto ha funzionato poco e male con il palleggio poco fluido e con troppi errori di transizione.
Ha funzionato non bene anche il sistema difensivo che sulla carta appariva il settore più solido, invece la fase offensiva è rimasta impantanata pur avendo a disposizione una batteria importante di attaccanti e fare gol è diventato un’impresa.
Che Cagliari vedremo contro il Genoa? Una squadra che punta a difendersi con un baricentro basso e due linee compatte e prudenti, pur non essendo forti negli intercettamenti, oppure una squadra sulle ali dell’entusiasmo per le due vittorie, che pensa che il Grifone possa essere alla portata e che quindi pressi alto per far valere la propria fisicità e costruisca il gioco con il pallone e un gioco meno verticale?
La risposta anche per i sardi anche alla consegna delle formazioni al direttore di gara e per la tattica si rimanda al campo. Infortunati per il Cagliari Nandez e Di Pardo; per il Genoa Bani, Messias, Retegui.
Arbitra Guida di Torre Annunziata, nato a Pompei nel 1981, arbitro internazionale dal 2014, consulente commerciale. In stagione otto gare dirette di cui 4 in Europa, l’ultima Manchester United-Copenaghen. Poi 3 in Serie A, 1 in Serie B. Fermo lo scorso campionato per più di sei mesi per strappo al polpaccio.
Con il Cagliari 14 gare (6 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte). L’ultima è stata la vittoria a Bari lo scorso anno coincisa col ritorno in A. Con il Genoa 15 gare: 6 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte. L’ultima la sconfitta in casa con lo Spezia.
Primo assistente assistente Meli (Parma), secondo assistente Alassio (Imperia), quarto uomo Bonacina (Bergamo), VAR Mazzoleni (Bergamo), AVAR Dionisi (L’Aquila).