A commentare la dodicesima giornata del campionato di Serie A ci siamo collegati telefonicamente con il collega della Gazzetta dello Sport, Fabio Bianchi, che ha affrontato i temi del massimo campionato.

Cosa ci ha detto la dodicesima giornata? L’unica squadra che regge la Champions è l’Inter e l’altra è la Juventus: reggeranno fino alla fine?

“Al momento il campionato dice questo, come hai detto tu è ancora presto. È vero che sono le più attrezzate. L’Inter è la più attrezzata, ha una rosa di qualità superiore a tutte le altre squadre. La più completa. La Juventus ha il vantaggio di non giocare le coppe. Allegri è topranto sui suoi corti musi, prende pochissimi gol, la sua Juventus è molto concreta. Ha perso qualche giocatore e probabilmente dovrà sul mercato di gennaio operare in qualche modo, soprattutto a centrocampo. Tuttavia è una squadra già attrezzata per poter arrivare fino in fondo, nonostante Allegri si nasconda. 

Le altre vanno troppo ad alti e bassi. Questo Milan è abbastanza irriconoscibile: va in vantaggio di due gol, come contro il Lecce, e poi si fa recuperare in modo assurdo. A Napoli poi bisognerà vedere col cambio di allenatore e il rientro di Osimhen, ma non mi pare più lo squadrone dello scorso anno. Garcia avrà le sue colpe, ma qualcosa si è inceppato. Potrebbe essere un duello salvo sorprese fino alla fine tra Inter e Juventus”. 

Sarri e Mourinho hanno sempre da rimproverare qualcuno dopo le partite, ma sembra sempre che vogliano ma non possano. Perché? Per il gioco o per i calciatori?

“Entrambe le cose. La Roma intanto non gioca bene. Ha questo gioco utilitaristico che a volte può funzionare, a volte no. Non sta sfruttando appieno la forza di Lukaku, che comunque nel campionato italiano può sempre fare la differenza per la sua potenza fisica e potrebbe far fare il salto di qualità alla Roma. La Lazio gioca bene, ma gioca bene solo a tratti. A volte fa belle partite, a volte no. Manca di continuità. Dalla parte della Roma darei più responsabilità al tecnico, dalla parte della Lazio direi che la perdita di Milinkovic-Savic è stata veramente pesante. Sapeva unire centro e attacco, sapeva fare un po’ tutto ed era un grande punto di riferimento: oggi quando Luis Alberto fa una partita normale, la Lazio un po’ ne risente. Guendouzi è un buon acquisto, di Kamada Sarri ne parla molto bene ma non lo fa mai giocare quindi è difficile giudicarlo. La Lazio è rimasta un po’ quella che è: ha la qualità e i giocatori ci sono, senza dubbio, ma deve trovare continuità. Sono due squadre che hanno meno risorse di Inter e Juventus, e per me anche del Napoli”. 

Le griglie di partenza sono state sbagliate perché chi pensa di giocarsi l’Europa deve fare i conti con Frosinone, Monza e Lecce anche. Possono durare?

“Possono durare perché ora hanno trovato una loro vera e bella identità di gioco. Possono durare per quanto riguarda la loro classifica: sono squadre che probabilmente si potranno salvare con pochi patemi d’animo. Non penso possano ambire a qualcosa di più. Le griglie di partenza sono state un po’ scombussolate, sia nella parte alta che bassa. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, significa che abbiamo un campionato molto livellato ed è il brutto di questo campionato dove è difficile vedere belle partite. Guardando altri campionati mi viene in mente Chelsea-Manchester City finita 4-4: hanno dato uno spettacolo pazzesco. Per trovarlo in Italia bisogna andare a cercarlo col lumicino. Se vogliamo guardare invece il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che comunque è un campionato molto competitivo dove potrebbe esserci una sorpresa ad ogni angolo. Le piccole giocano bene e riescono a dare fastidio alle grandi e nessun risultato è mai scontato come in altri campionati”.

In ambito VAR, dopo alcuni episodi tra cui quello di Pulisic in Genoa-Milan, Rocchi ha chiesto agli arbitri di andare a vedere sempre il monitor. In Fiorentina-Bologna Maresca è andato al VAR e ha sbugiardato chi era al VAR…

“Tocchi un tasto dolente perché penso che io sia uno dei pochi giornalisti e critici ai quali non piace il VAR. Il motivo è semplice: ha corretto tantissimi errori, ma già questo fatto che i guardalinee non alzano più la bandierina perché tanto c’è il VAR che correggi mi dà fastidio. E poi quando gli arbitri fanno un errore, pesa molto di più nel bilancio di un intero campionato. Nel computo di un bilancio finale, quegli errori fatti anche dal VAR vanno a pesare molto più nell’altro senso. Se non esistesse il VAR ci sarebbe quel calcolo di probabilità di errore che verrebbe distribuito nelle varie formazioni, se non vogliamo pensare a complotti e secondi fini. Se vogliamo pensare ad un campionato regolare, come è, gli arbitri fanno errori sia per una squadra sia per un’altra”. 

Hai già visto giocare il Genoa di Gilardino. Cosa ne pensi dell’opera del tecnico rossoblu? Cos’ha portato di nuovo?

“Dal vivo il Genoa l’ho visto solo la prima partita, la più disastrosa che ha giocato. Forse lo scotto del ritorno in Serie A ha pesato tantissimo, dall’altra parte Fiorentina in grande spolvero. Da quanto visto il Genoa sembrava un’Armata Brancaleone. Ora ha trovato la sua quadra, non gioca neanche male, ha Gudmundsson che è giocatore sul quale bisogna porre tutte le attenzioni perché ha veramente tantissima qualità. Chiaramente l’assenza di Retegui negli ultimi tempi ha un po’ penalizzato il Genoa, ma Gilardino ha dato una quadratura alla squadra e un’identità di gioco. Sta crescendo di partita in partita”. 


Rassegna Stampa del 14 Novembre, Genoa al lavoro sui rinnovi di Gudmundsson, Dragusin e Frendrup