Bologna-Genoa 1 a 1: per quello visto nei 97’ di gioco il pareggio può essere giusto. Vero che il Genoa ha tirato poche volte in porta ma lo ha fatto in modo cinico. 

Il Bologna invece è stato molto poco produttivo e impreciso davanti all’area genoana. Le parate di Martinez sono arrivate solo nel finale di gara (eccetto quella su Orsolini nel primo tempo), sempre ottime. Il possesso pallone è stato dei felsinei, ma dentro la propria metà campo e  non trovando mai spazi per uscire come avevano fatto vedere in altre gare.

Un finale di gara incandescente con il gol di De Silvestri al 95′ che ha utilizzato nuovamente una spinta a due mani su Haps  per essere libero di calciare in porta. Il Vecchio Balordo se la Dea Eupalla non si fosse dimenticata di lui avrebbe potuto vincere con l’incrocio dei pali colpito da Albert al 97’ di gioco, nuovamente su calcio di punizione.

I Re Magi della Befana 2023 del Grifone sono quattro, anzi cinque, e portano oro con la fase difensiva dei tre difensori Dragusin, che ha annichilito il famoso Zirkee, diavolo bolognese nelle altre gare; Vogliacco, preciso e attento; Vasquez e Sabelli; e poi Martinez che ha fatto parate valevoli un gol. L’incenso e la mirra portati da tutti gli altri, compreso Ekuban.

Il Cavallo di Troia è stata opera di Gilardino con la mossa Messias sull’esterno sinistro sempre servito finalmente con i cambi campo da destra e sinistra, operazione Gilardino che ha capovolto il lavoro di Thiago Motta che non  si aspettava all’inizio due suoi giocatori ad inseguire le giocate a campo aperto del Vecchio Balordo per non perdere Messias.

Questa è un po’ la fotografia di quanto è successo nel primo tempo. Nella seconda parte di gara Thiago Motta faceva entrare i cinque lasciati in panchina dopo le sberle di Udine, alzando il baricentro, e per il Genoa, scemando il gioco di Messias e palesandosi una marcatura ad uomo su Albert, è stato difficile ripartire. Dispiace per l’ingresso di Retegui quando il gioco rossoblu a quarti incominciava a latitare.

Ultimamente nelle gare in casa o fuori casa, il Grifone ha una precisa identità, non ha paura di nessuno, non fa calcoli, e il tutto è dimostrato dell’invenzione di ruolo di Messias non per 10′ di gara, ma improvvisando l’argentino garra e la napoletana cazzimma e cancellando  le illusioni del Bologna, reclamizzato prima della partita meglio del Real Madrid o del Manchester City sui quotidiani sportivi nazionali.

Tutti erano sicuri che il Bologna, leone nelle ultime 4 casalinghe, coincise con quattro vittorie tra campionato e Coppa Italia, avrebbe  tritato il Grifone. Tutti non avevano fatto i conti con la Gila band, che ha interrotto l’imbattibilità interna felsinea in termini di reti incassate che durava dal 22 ottobre.

È stata G&G: Gilardino e Genoa. Contro i petroniani si sono messi in atto i movimenti e i passi in avanti che hanno fatto dal luglio scorso, migliorando gara dopo gara una formazione che per 9/11, per larga parte di queste prime diciannove gare, era quella della risalita in Serie A al primo anno. Tante le impronte lasciate sul prato verde del Dall’Ara.

Lo schema del Grifone anche al Dall’Ara di Bologna è stato ben disposto sul terreno di gioco nel gestire la fase difensiva e offensiva. In queste 19 giornate di campionato Gilardino non ha mai trovato un percorso senza ostacoli e il tutto si è rinnovato contro il Bologna, con Bani e De Winter rimasti in albergo colpiti da influenza, Strootman e Thorsby a loro volta a casa: con questi quattro tra panchina e campo il risultato poteva sorridere di più al Genoa? Gilardino  crede nel cammino di questa squadra con l’aiuto fattivo e silenzioso di tutto lo staff e della dirigenza sul campo e dietro la scrivania.

Gilardino e Caridi, anche per lui auguri di pronta guarigione, nuovamente bravi  aspettando la mossa dal primo minuto di Thiago Motta e prevedendo il passaggio dalla difesa a  quattro a quella a tre per non soccombere a centrocampo. Bravi Badelj e compagnia per un’ora di gioco con il pressing e una marcatura ad uomo perfetta di Dragusin su Zirkee che la prima volta si  è visto al 37’ di gioco, quando ha rubato il pallone ed è ripartito in modo intelligente. Non sono Paganini, e quindi ripeto: con i cambi campo, giocando senza pallone, guardando più lo spazio che l’avversario, si sono visti risultati di gioco.

Non sono solito fare pagelle e parlare di singoli nelle cronache. La squadra merita complessivamente considerando la prestazione una bella scheda di valutazione, a qualche giocatore  bisogna aggiungere un voto con lode. Insomma, è un buon punto per il Vecchio Balordo che colora una bella classifica. È bello godersi questo Genoa, con un piccolo record in stagione: 4 risultati utili di fila.

L’arbitro Colombo giovane, bravo tecnicamente, internazionale dopo sole 29 gare in Serie A deve avere più personalità nella gestione del secondo giallo: intorno al 75’ di gioco applica due volte la norma del vantaggio a favore del Genoa, giustamente, ma l’azione non si è concretizzata e il fallo da secondo giallo per Posch bisognava utilizzarlo a gioco fermo;  dopo alcuni minuti Thiago Motta intelligentemente lo ha fatto uscire.

Adesso anche per il Genoa incomberà il calciomercato. Per la punta che dovrebbe sostituire Retegui cresce gara dopo gara Ekuban, ma potrebbe arrivare un giovane da crescere. 

Le voci di un’uscita di Dragusin fanno pensare i dirigenti del Genoa. Dragusin al Napoli? Østigard al Genoa? Il Napoli offrirebbe 20 milioni più il cartellino definitivo di Ostigard e IL prestito di Zanoli. Il Genoa invece vorrebbe il contrario: oltre i venti milioni il cartellino di Zanoli e il prestito di Ostigard, altrimenti 25 milioni più i due calciatori alle condizioni napoletane per pareggiare l’offerta verbale del Tottenham.

La partita con il Bologna nel prossimo calciomercato del Grifone può aver messo in evidenza che al Genoa serve un centrocampista considerato che Kutlu e Galdames in panchina nel secondo tempo infuocato emiliano non sono stati utilizzati.

Per quanto riguarda le vicende con la Covisoc bisogna aspettare fiduciosi dopo il doppio comunicato del Presidente Zangrillo, mettendo da parte gli scoop.

Buona Befana a tutti i bambini!