In vista dell’approdo in rossoblu di Djed Spence, che nelle prossime ore sosterrà le visite mediche prima di diventare ufficialmente un giocatore del Genoa, abbiamo raggiunto telefonicamente Cristian Stellini. L’ex difensore del Grifone e vice di Antonio Conte nell’ultima esperienza del tecnico pugliese al Tottenham ha allenato il laterale classe 2000 agli Spurs dall’estate 2022 al gennaio 2023.
Cristian Stellini, capitano del Genoa famoso per quel rigore che pesava come un macigno nei playoff con la Salernitana e che non si tirò indietro in quell’occasione, chi meglio di lui può raccontarci Spence? Spiegacelo sia tatticamente che caratterialmente…
“Ciao a tutti i genoani. Spence è un ragazzo molto educato, molto riservato. Lo definirei molto tranquillo, dotato di una grande esplosività e grande velocità. Il campionato inglese ha molti di questi tipi di talenti molto fisici. E’ un ragazzo di 24 anni che ha molti margini di miglioramento, soprattutto nella fase conclusiva dell’azione: sia nella conclusione che nel fare assist. Deve sicuramente crescere, altrimenti non sarebbe così giovane. Però è un giocatore dotato di una fisicità pazzesca e di una grande abilità tecnica di giocare nello stretto. Sia da fermo che in velocità può diventare pericoloso. In passato ha fatto un salto di categoria un po’ troppo alto, nel senso che vinse un campionato di Serie B con il Nottingham Forrest e si è trovato al Tottenham, in una squadra molto forte. Il Genoa è una bella opportunità per lui e per dimostrare il suo talento”.
Come lo può utilizzare Gilardino? Anche come quinto?
“Lui è un giocatore adatto a fare sia il terzino a quattro, sia con la sua velocità anche l’esterno alto di un 4-4-2. Altrimenti è un perfetto quinto in una difesa a cinque perché con la sua velocità ricopre molto bene tutto il campo. Se è pronto ad inserirsi nel campionato italiano e con il Genoa? È importante che venga accolto nel modo giusto. Tutti gli stranieri, soprattutto quelli che arrivano dall’Inghilterra con il difetto della lingua, hanno bisogno di un po’ di tempo. Soprattutto del calore della gente e dello stadio, penso sia andato nel posto giusto. Perché il calore del Ferraris non è secondo a nessuno. Se lui mi avesse chiesto un consiglio, gli avrei sicuramente detto di andare al Genoa“.
Ultima domanda: cosa ne pensi dell’operazione Dragusin al Tottenham?
“Dragusin è un giocatore molto forte. Ha dimostrato di avere un valore e delle caratteristiche importanti. Come lo è stato per tanti giocatori, fare un salto così importante necessiterà di un po’ di tempo. Sicuramente stiamo parlando di un prospetto importante“.
Grazie capitano. Te lo ricordi quel rigore?
“Sì, certo che me lo ricordo (ride, ndr). Se te lo racconto? Io non mi annoio mai a raccontarlo, magari la gente si annoia ad ascoltarlo. Era il 95′ Marco Rossi va giù in area, l’arbitro fischia il rigore. Il bravissimo ragazzo Dante Lopez va a prendere la palla, ma gli ho detto ‘Dante, questo non è il tuo rigore ma il mio. La responsabilità spetta a me e quindi lascia tirare me’. Poi andò tutto bene“.
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