Il Presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, ha parlato alla trasmissione radiofonica Un giorno da pecora in onda su Radio2 in merito alla partita di ieri contro l’Inter:
“Io ieri ho voluto semplicemente dare un segnale responsabile di disapprovazione in modo educato, ma fermo. Alla base di tutto, credetemi non è da sottovalutare, c’è il rispetto che non si deve solo a chi guarda la partita in televisione, lì si muovono tutti gli interessi economici che abbiamo, ma per esempio ai 4500 che da Genova ieri hanno popolato il terzo anello. Il calcio è quello. La partita dal punto di vista degli spalti si è alzata quando sono entrati i tifosi dell’Inter che facevano una protesta motivata”.
“Il mestiere dell’arbitro è ingrato – precisa Zangrillo – Io sono assolutamente dalla loro parte. Non sono aiutati, spesso vengono tratti in inganno dalle urla laceranti di giocatori che si piroettano come pagliacci simulando traumi insesistenti. Poi tu vai a vedere e vedi che quello che mima di aver subito un trauma craniale, alla fine ha preso una pedata nel culo, figlia di un normale contrasto di gioco. Se sto parlando di Barella nel calcio di rigore? Queste cose capitano ogni domenica. Il nostro allenatore è un allenatore che non si atteggia come un tarantolato, non importuna il quarto uomo dalla mattina alla sera. Anche perché, tutte le volte che ha provato ad alzare il dito, e stato ammonito e anche espulso. Perché il VAR non ha fatto vedere l’immagine che chiariva che non fosse rigore, lo ignoro completamente. Sicuramente non fa bene allo sport, al calcio, e bisogna lavorarci. Ma bisogna lavorarci non urlando, blaterando, ma facendo come me che porto via le palle dando un segnale che deve essere in qualche modo preso in considerazione. Dal mondo arbitrale è arrivata una responsabile presa d’atto che è stato commesso un errore. Ma voglio precisare una cosa: i nostri calciatori sono persone perbene che, da professionisti, rispondo ad un codice deontologico. Se un mio giocatore rotola tarantolato viene punito, ma questo non lo vediamo applicato in squadre di grande blasone. Barella ha fatto troppa scena? Io gli voglio bene, è uno straordinario professionista, giocatore della Nazionale, ma quando gli vedi fare 6/7 piroette semplicemente perché un professionista educatissimo, come carattere e dal punto di vista tecnico, come Frendrup lo tocca dopo aver toccato la palla, questo si rotola in urla laceranti, l’arbitro evidentemente viene tratto in inganno e immediatamente indica il penalty. Sul fatto poi che non abbia avuto tutte le immagini a disposizione che abbiamo avuto noi, beh qui dovremo fare delle considerazioni. Miglioreremo…”