Alberto Gilardino, tecnico del Genoa, ha parlato al termine della partita contro la Fiorentina ai microfoni di DAZN: “La nostra identità l’abbiamo mantenuta nei mesi e nelle settimane, partita dopo partita. La volontà è di crescere quotidianamente, nei singoli e nel gruppo. Sapevamo che non era semplice venire a Firenze e fare una partita così, però sono stati molto bravi i ragazzi, dal primo all’ultimo e anche chi è entrato si è messo a disposizione della squadra. Il primo tempo molto bene, abbiamo avuto due o tre situazioni pericolose per fare gol, andare in vantaggio e rifare gol. È normale che loro sono molto bravi nel palleggio e a portare uomini sulla linea della palla. Ma ci siamo difesi bene, bassi e quando lo facciamo siamo una squadra fastidiosa. Sicuramente potevamo gestire meglio alcune situazioni nel secondo tempo, però sono molto soddisfatto. Diamo continuità di risultati e di prestazioni: questa era la volontà“.

Ha visto il rigore tolto al VAR?

Non ho ancora visto, di solito quando l’arbitro concede una situazione del genere non si dovrebbe andare al VAR. È interpretazione di campo. Però sono situazioni che possono capitare all’interno di una gara, era la sua prima ed era all’esordio: gli facciamo un grande in bocca al lupo per il proseguo della stagione“.

Gudmundsson ha un futuro da mezzala?

È un giocatore che in certe partite può farci trovare sbocco su di lui, con i centrocampisti al suo fianco e con i due attaccanti. Come avevamo fatto molto bene a Torino con la Juventus, abbiamo fatto molto bene anche stasera. È un giocatore che sa ritagliarsi lo spazio necessario per ricevere palla, ha primo controllo e sa ricevere bene alle spalle dei centrocampisti avversari. Questa è stata la volontà. Lo vede più mezzala o come numero dieci? Può giocare davanti, come seconda punta, nella trequarti e come mezzala. È un giocatore con talento e soprattutto intelligenza tattica nel ritagliarsi il giusto spazio all’interno del campo“.

È partito Ekuban perché Retegui non stava ancora benissimo o perché Ekuban veniva dal gol al Verona?

Caleb arrivava da una settimana importante, da una prestazione importante a Verona e dal gol. Era giusto dare continuità. Mateo arrivava dal problema alla caviglia, però è in ripresa, sta bene e ha giocato una mezz’oretta. Venerdì abbiamo un’altra sfida ed era giusto ruotare, dare possibilità a tutti. Caleb ha fatto un’ottima gara, ha avuto palle importanti e se lavora così poi il gol arriva. L’importante è lavorare per la squadra, sacrificarsi e così hanno fatto bene Caleb e Junior nel primo tempo. Peccato per Junior che ha avuto un problema all’adduttore nel primo tempo, mi auguro di riuscire a recuperare più giocatori possibili per la sfida di venerdì“.

Che emozioni sono arrivate per la sua prima volta da allenatore al Franchi?

Ho vissuto momenti bellissimi con questa maglia, giocando partite importanti. Ho un bellissimo ricordo da giocatore, avendo passato un periodo molto positivo. È normale che è stato strano presentarsi da allenatore. Sono l’allenatore del Genoa, di questo fantastico gruppo e di ragazzi che ci hanno permesso di vincere il campionato lo scorso anno e confermarci quest’anno in A. Sono veramente fiero di poterli allenare. Siete salvi quindi? (ride, ndr) Pensiamo di partita in partita e la volontà è di pensare una partita alla volta. Abbiamo un distacco importante dalla terz’ultima, questa è la realtà. Ad oggi abbiamo fatto un lavoro importante tutti. Sono molto felice“.


Fiorentina 1-1 Genoa, Ikonè risponde a Gudmundsson. Un rigore netto tolto, KO Messias e Bani