Assieme a Mario Ponti, ex giocatore rossoblu (esordio in un Genoa-Napoli del 1983) e poi allenatore, ci avviciniamo alla prossima sfida contro la Roma. Ecco la presentazione del prossimo avversario del Grifone.

COME ERA ANDATA – “Il Genoa aveva vinto per 4-1. Era la fine di settembre e con questo risultato e la relativa prestazione la squadra di Gilardino aveva cancellato del tutto la falsa partenza alla prima giornata, in casa contro la Fiorentina. Gudmunsson aveva mostrato le prime meraviglie, anticipo del grande campionato che avrebbe fatto. Quella Roma era ancora allenata da José Mourinho ed era una squadra completamente diversa da quella di oggi, soprattutto nell’atteggiamento“.

IL SISTEMA DI GIOCO – “Di base è un 4-3-3 con Cristante, Paredes e Pellegrini a centrocampo e con Dybala, Lukaku e El Shaarawy in attacco. De Rossi parte sempre con la difesa a quattro e chiede che la squadra esca dal basso con la palla a terra, per cercare El Shaarawy in profondità o per appoggiarsi a Lukaku e alle sue sponde per Dybala e gli altri”.

I PUNTI DI FORZA E I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO – “L’attacco è il punto di forza di questa Roma. Davanti hanno tre giocatori di altissimo livello, sempre che Dybala stia bene e che El Shaarawy si confermi in palla. Su Lukaku c’è poco da dire. Parliamo di un reparto di grande qualità. Per il resto, bisognerà fare attenzione a Paredes. Il centrocampista argentino è ritornato quel giocatore che si conosceva. La Roma è forte fisicamente e di conseguenza è pericolosa sulle palle inattive”.

I PUNTI DEBOLI – “La difesa non è invulnerabile. Mancini secondo me è un difensore sopravvalutato, facile alle ammonizioni e agli isterismi, sempre pronto a litigare con tutti. E Smalling, il centrale inglese, non mi sembra che sia ritornato ai suoi livelli, dopo l’infortunio”.

L’ALLENATORE – “Daniele De Rossi, dopo la fallimentare esperienza con la Spal, è entrato in punta di piedi nella Roma e penso che l’abbia ribaltata, sia dla punto di vista della classifica sia dal punto di vista del gioco. È un tecnico giochista, la Roma lavora per giocare palla al piede e il prossimo anno porterà con sé qualche variazione di uomini. Lukaku andrà via, per esempio”.


Rassegna Stampa del 19 Maggio, le probabili formazioni di Roma-Genoa

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.