Altra partita in programma domani sera alle 20.45 nel Tempio, altra partita da “C’ero anch’io”. Questa volta non in chiave salvezza, ma per festeggiare l’anno e mezzo di Gilardino e della sua band con ottimi risultati.

La Lega Serie A non ha aiutato i tifosi del Grifone proponendo altri orari assurdi per chi lavora e ha attività commerciali, considerato che intorno al Ferraris i parcheggi latitano e bisogna arrivare con molto anticipo. Non mancherà in ogni caso il “popolo genoano”, il Tempio sarà nuovamente sold out e ricolmo di entusiasmo, balli e cori anche a costo di bruciarsi mezze giornate di ferie o chiudere in anticipo le attività. Lo stesso problema anche per i felsinei se vorranno riempire la zona a loro riservata, con un vantaggio: il parcheggio fuori zona e l’essere accompagnati dagli autobus e dalla polizia a sirene spiegate, evitando le code.

Il Genoa contro il Bologna proporrà quella precisa identità che non ha avuto paura di nessuno nelle trentasette gare giocate, non facendo calcoli, e cercherà di cancellare le illusioni del Bologna, come di tutte le squadre candidate ad andare in Champions prima di affrontarlo in casa e fuori. Tutte reclamizzate prima delle gare giocate quasi fossero meglio del Real Madrid o Manchester City sui quotidiani non solo sportivi, con nessuno spazio al Genoa neppure alla luce del campionato disputato.

Il Genoa pareggiò in casa del Bologna il giorno prima della Befana 2024 quando tutti erano sicuri che i felsinei avrebbero spennato il Grifone, essendo reduci da 4 vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia. Non avevano fatto i conti con la Gila Band, costretta a fare i conti con assenze pesanti dell’ultimo minuto: Bani, De Winter, Strootman Thorsby colpiti da influenza, chi a casa e altri in albergo bolognese. Già all’epoca ci si era dimenticati che il Genoa aveva fatto pelo e contro pelo alla Juventus e all’Inter nei turni precedenti con la complicità di tutto il Tempio.

Nela gara di andata il Bologna aveva fatto il gol del pareggio al 95’, se non ricordo male viziato da un fallo di De Silvestri che spingeva Haps alle spalle, e la traversa un minuto dopo aveva salvato la porta dei rossoblù a strisce su una punizione di Albert, che in precedenza aveva punito i padroni di casa con una punizione diretta da posizione quasi impossibile.

Gilardino non cercherà il calcio totale contro Thiago Motta, ma cercherà una spartizione corretta del campo con il movimento dei calciatori per occuparlo meglio. Gilardino con lo staff e “mago” Caridi avranno studiato come nella gara di andata qualche “cavallo di Troia” per far saltare il gioco felsineo.

Sotto la collina di San Luca inventarono Messias sulla corsia esterna sinistra, quasi regista, servito con i cambi campo, capovolgendo il lavoro di Thiago Motta che doveva utilizzare due calciatori ad inseguire le giocate a campo aperto del Vecchio Balordo per non perdere Messias.

Formazione a domani sera alle ore 19.30. Per quanto riguarda la strategia cercheremo di capire all’ora di pranzo durante la conferenza stampa quanti e quali sono i giocatori recuperati da infortunio con una settimana in più di allenamento.

Arriva il Bologna al Ferraris per l’ultima di campionato, forte di una impresa inattesa da tutti: ottenere la qualificazione alla prossima Champions, rinnovata e più ricca, il tutto con due giornate di anticipo e contendendo ancora alla Juventus il terzo posto in classifica.

L’eroe per tutti è Thiago Motta con il suo gioco europeo, la regia di tutto però è di Giovanni Sartori, il direttore sportivo, refrattario alla ribalta di giornali e tv, invisibile. In carriera, però, ha portato la terza squadra fuori dal giro delle solite note in Champions: lo aveva fatto col Chievo, e ancora con l’Atalanta. Oggi lo ha fatto col Bologna.

Semplicemente non ha perso tempo nell’andare a vedere in Europa gare del Real Madrid e compagnia dove la vetrina è carissima. Sartori è stato avvistato in giro per l’Italia e l’Europa non in campi della massima divisione, ma anche di Serie B e C, non solo italiane. Visto anche sui campi del campionato Primavera. Dal suo cilindro negli anni è uscito Malinovskyi, scoperto al Genk, ma anche Hojlund nello Sturm Graz e tanti altri che hanno generato plusvalenze e risultati sportivi .

Attualmente le stelle assenti contro il Genoa sono Ferguson, che arrivò dall’Aberdeen, e Zirkzee, prelevato dall’Anderlecht (in prestito dal Bayern Monaco). Senza dimenticarsi Beukema, difensore dell’AZ Alkmaar, Kristiansen dal Leicester, Ndoye dal Basliea. Senza scordare due calciatori abbandonati dal calcio italiano: Calafiori dal Basilea e Freuler dal Nottingham, arrivati assieme ad El Azzouzi dai belgi dell’Union Sant Gilloise (attuale squadre di Blessin, ndr).

Il successo di Sartori è vederli prima con la tecnologia, ma dopo sceglierli con i propri occhi. Sartori vive di calcio non di social, probabilmente è l’unico dirigente di calcio che non ha WhatsApp.

Thiago Motta, poi, ha messo in campo una quadra che nella sua mente si avvicina ai principi di gioco totale dell’Olanda di Cruijff con aggressività, pressing, marcamento ad uomo nel centrocampo avversario che parte dalle punte.  Tutto per bloccare la ricezione dei centrocampisti avversari e non solo per portare i difensori nelle ripartenze da dietro a forzare il passaggio e sbagliare, ma anche per isolare nel cuore del gioco i mediani  avversari.

Tatticamente non gioca con il famoso 2-7-2, come si era vociferato quando si era presentato al Genoa al suo esordio in Serie A, ma ci si avvicina cercando di sfruttare le debolezze avversarie, utilizzando continui scambi di posizione e rotazioni sulle corsie laterali, poco con i terzini che attaccano la profondità, di più con mezzali e esterni.

I numeri di moduli di Thiago Motta sono difficili da calcolare: con il gioco in movimento si basa sul 4-4-2 e le sue variabili (4-2-3-1 o 4-3-3), in fase di possesso il 2-3-2-3 con gli inserimenti dei centrali difensivi, in fase di non possesso 4-4-2.

Il Bologna nell’ultima di campionato lunedì sera contro la Juventus è durato poco. La  partenza è stata allo sprint con due gol in 12 minuti, il terzo gol realizzato dopo l’intervallo. Ma dopo 70’ il gioco è rallentato con tre reti incassate per mano della Signora in 8′ di gioco.

Tutto è accaduto per calo fisico di Freuler e compagnia oppure perché i calciatori juventini nella prima parte della gara si erano allineati ai cori e alla contestazione dei tifosi presenti pro Allegri? La risposta domani sera al Ferraris dopo aver giocato tre giorni prima e dopo una settimana di festeggiamenti. La formazione sarà decisa all’ultimo dopo che Thiago Motta avrà constatato le condizioni  atletiche dei calciatori, con possibili sorprese di altri semi conosciuti in campo.

Arbitra Santoro di Messina, 35 anni, libero professionista. Inizia a dirigere nel 2005, dopo aver diretto in Serie D e in Lega Pro, nel 2020 alla Can A e B, con la riunificazione delle due categorie e debutto in Serie B nell’ottobre dello stesso anno. Nel febbraio 2021 debutto in Serie A. Ha diretto 13 gare in Serie A, mai il Genoa, che ha però arbitrato in due gare di Coppa Italia vinte al Ferraris con Spal e Reggiana. Ha un precedente col Bologna, una gara che risale al gennaio 2023.

Primo assistente Cipriani di Empoli, secondo assistente Ceolin di Treviso, quarto uomo Bonacina (Bergamo), VAR Serra (Torino), AVAR Chiffi (Padova).

Diffidati Genoa: Bani, Gudmundsson, Strootman, Vogliacco. Diffidati Bologna: Beukema, Calafiori, Fabbian, Freuler, Lykogiannis, Kristiansen, Ndoye.