Da pochi giorni insediatosi ufficialmente come nuovo tecnico del Genoa Primavera, Jacopo Sbravati, ci ha concesso un’intervista nella quale ha ripercorso il proprio passato e parlato per la prima volta da tecnico della formazione Under 20 rossoblù. Nel giorno in cui sono ripresi gli allenamenti della Primavera, il neo tecnico rossoblù guarda già al prossimo campionato, dove sarà accompagnato da un nutrito staff e dalla presenza stabile del nuovo management del settore giovanile. Ecco le sue parole ai nostri microfoni.

Il percorso parte da prima, perché il primo anno nel settore è stato da vice di mister Brunello in Under 14, seguito poi da un’altra annata molto entusiasmante con Marco Oneto in Under 16, sempre da vice, per poi iniziare il percorso con mister Chiappino: il primo anno negli Allievi, i successivi tre in Primavera. Quindi è nata l’opportunità di iniziare con le proprie gambe, di prendere una squadra, ed è stato con l’Under 14, coi classe 2009, coi quali abbiamo fatto due anni meravigliosi per i quali desidero ringraziare, oltre a tutti i tecnici a cui ho fatto da vice per quello che mi hanno dato dal punto di vista umano, morale e tecnico e per avermi insegnato il ruolo, tutti i ragazzi 2009 per i loro spunti, la loro energia, per quello che hanno messo in campo e che mi hanno donato, se così si può dire. Oltre ringraziare, ovviamente, le persone che hanno lavorato con me: Matteo Rossi, Gianluca Aloe e tutti i collaboratori, sia in Under 14 che in Under 15. Questo è stato il mio percorso”. 

Torniamo un attimo sulla finale di Ascoli con l’Under 15, che è stata un po’ la punta di diamante di questi due anni coi ragazzi classe 2009. Hai detto che loro ti hanno donato qualcosa, ma tu cosa senti di aver donato loro, anche per arrivare a alla finale di Ascoli?

“Spero di aver lasciato una traccia dal punto di vista umano, prima di tutto. In questi giorni un po’ di messaggi di ringraziamento sono arrivati da parte dei ragazzi e anche di qualche genitore, e proprio rimarcavano queste cose qua. Ciascuno di noi cerca di dare qualcosa dal punto di vista tecnico e tattico per quelle che sono le proprie competenze, ma la traccia più bella che fa più piacere sentirsi dire di aver lasciato è quella umana. Per trasparenza, per coerenza, per onestà di giudizi. La finale, purtroppo, è andata come è andata. Credo però che sia stato importante il come ci siamo arrivati e, ancor di più, il come la abbiamo giocata. A smaltire un po’ di rammarico, onestamente, c’era il pensiero della mentalità, dell’autorità e dei contenuti coi quali abbiamo giocato quella finale contro una società, la Roma, che ha portato quattro finaliste in sei categorie. Andare a giocare alla pari con una società di queste potenzialità credo che sia un motivo di grande orgoglio. L’Under 18 è stata più brava di noi e faccio i complimenti a Gennaro Ruotolo e a tutto il suo staff. E già che siamo entrati in argomento, complimenti anche a Mimmo Criscito per i grandi risultati con l’Under 14 e a mister Moretti in Under 13 che si sono giocatori le Final Four. Complimenti anche per il lavoro svolto di chi queste finali non le ha giocate”. 

Vista che la hai citata l’Under 18, molti dei ragazzi di questa leva faranno parte della tua squadra l’anno prossimo. State iniziando ad analizzare la rosa a disposizione? Alcuni ragazzi si stanno allenando con la prima squadra e partiranno per il ritiro 

Oggi (ieri, ndr) è stata la prima giornata. Prima di tutto ci tengo a ringraziare la gestione precedente di mister Agostini e Vincenzo Sgambato: auguro loro le migliori fortune nella loro esperienza che andranno ad affrontare in Serie C. Come ho detto ai ragazzi, ai quali ho fatto i complimenti stamattina, hanno sempre messo in campo prestazioni di grande livello. Sulla composizione della rosa siamo all’inizio, in allestimento, e tanti ragazzi sono con la prima squadra di mister Gilardino. Speriamo ce ne vadano anche tanti altri”.

Tra l’altro due giorni fa eravate anche lei, Mazzieri e Briata al “Signorini” a seguire gli allenamenti…

“Sì, e ringrazio il mister e la società per la loro ospitalità. C’è un bellissimo rapporto, c’è grande sinergia e da questo punto di vista li ringraziamo. Ci auguriamo che molti di quelli che ora non sono su (inteso con la prima squadra di mister Gilardino, ndr) ci possano essere tra qualche mese. L’obiettivo principale in assoluto è migliorare individualmente i ragazzi sotto tutti i punti di vista affinché arrivino ad essere pronti a sostenere una partita o un allenamento con la prima squadra. Vogliamo poi cercare di far fare loro un buon percorso di gruppo, collettivo, salvando la categoria e partecipando ad un campionato diverso dove si alzano l’età e la competitività. Ci saranno primavere giovani, primavere miste come potrà essere magari la nostra e primavere molto vecchie, se così si può dire visto che ci sarà un numero illimitato di 2005 che avranno magari alle spalle percorsi in Serie C o Serie D. La competitività si alzerà di sicuro, un aspetto dettato anche dal fatto che ci saranno tre retrocessioni e non più una come l’anno scorso. È un campionato decisamente impegnativo, sappiamo le responsabilità, ma i nostri stimoli e le nostre motivazioni non sono da meno”. 

Si è parlato di contaminazione tra prima squadra e Primavera. Oggi tanti ragazzi sono a Pegli e si mettono alla prova con professionisti che hanno tanti anni di carriera alle spalle. Questo è molto importante, perché valorizza anche il lavoro del settore giovanile e lo porta alle cronache…

“È molto importante e lo hanno dimostrato anche con la scelta dell’allenatore stesso, decisamente giovane. Il direttore in questi giorni lo ha sottolineato di puntare forte sui giovani, su figure giovani ma anche competenti. È un bel segnale, un grande segnale. Il nostro è uno staff giovane, con figure che fanno già parte della categoria Primavera da tempo, altri sono nuovi. Paolo Mazzieri, che era vice dell’Under 18, è alla prima esperienza in Primavera. Briata l’ha già fatta con mister Juric, con Chiappino e con Sabatini. I preparatori saranno Alessandro Gabiano, che arriva dall’Under 17, e Jonatan Proietto, col quale ho già lavorato quattro anni fa. Il preparatore dei portieri sarà Luca Ferro, come nelle ultime due stagioni, mentre il match analyst sarà Roberto Pastorino. Il team manager, poi, sarà il solito Matteo Natuzzi. Le figure alle quali faremo riferimento e con le quali ci relazioneremo quotidianamente saranno Ascheri, Ghisleni, Tognon e il direttore Ottolini“.

Cosa ti aspetti da te stesso in questa prima stagione in Primavera?

Intanto di avere sempre una grande energia, positiva, una voglia di rinnovarsi e confrontarsi con lo staff e coi collaboratori anche di altre leve, che mi piacerebbe seguire al di fuori degli impegni che avremo nel nostro campionato. Cercare di essere il più sincero possibile, avere grande onestà di giudizio, grande trasparenza nei confronti dei ragazzi e dei miei collaboratori. E cercare serietà, perché non ci si può divertire senza essere seri. È una cosa che faccio presente spesso anche ai ragazzi. Dal punto di vista tecnico mi aspetto una squadra di grande ritmo e ferocia agonistica”. 


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