Al termine della partita tra Genoa e Mantova (clicca QUI per leggere la cronaca), ultimo capitolo del ritiro a Moena, si è presentato in sala stampa il DS Marco Ottolini a commentare il ritiro in Val di Fassa coi media presenti. Mister Gilardino non ha presenziato, ma solamente perché ha voluto concludere sul campo personalmente una quarantina di minuti di allenamento coi giocatori che non avevano preso parte alla sfida. Un bel segnale rivolto a tutto il gruppo da parte del tecnico bresciano, che ha ceduto il testimone al direttore sportivo rossoblù. Ecco le sue parole.

Un giudizio su questi dodici giorni? Direi che è stato un ritiro più che positivo, si sono create una bella energia e atmosfera. Ci sono tutti i presupposti per iniziare nel migliore dei modi. Se lo compariamo all’anno passato, sicuramente siamo riusciti a partire con un gruppo e con una struttura consolidati e per lo staff è stato più facile lavorare. Riguardo gli infortuni, adesso valuteremo: ci saranno esami già domani e ci auguriamo che siano cose leggere. D’altra parte, quando ci sono carichi pesanti fa tutto parte dell’insieme delle cose”. 

Dei giovani che abbiamo visto qui in ritiro, qualcuno è pronto a fermarsi con la prima squadra?

“Saremo sempre più attenti a valutare i percorsi migliori a seconda delle caratteristiche fisiche, tecniche, mentali dei calciatori. Abbiamo anche inserito una persona al mio fianco per fare questo assieme a Matteo Scala, che già conoscete. A fine ritiro abbiamo iniziato già a parlare col mister per capire poi quali siano questi percorsi per i vari calciatori e la prima cosa da valutare è se qualcuno di loro può fermarsi con noi. Sono valutazioni che stiamo facendo. Vedremo”. 

Quanto è importante avere un gruppo consolidato in vista della prossima stagione?

“Credo sia fondamentale. Per l’esperienza di tanti anni di calcio, mi sono reso conto che i gruppi nei quali riesci a dare continuità sono quelli che partono dai migliori presupposti. Ci si conosce, alcune cose non serve ridirle o rifarle e si può lavorare più a fondo sui dettagli partendo da una base di conoscenza tecnica e personale che, in genere, fa la differenza. Poi sarà il campo che parlerà e dovremo sempre fare parlare il campo”. 

La cosa che ha colpito in questo ritiro, oltre alle amichevoli e al piacere nel vedere gli allenamenti, di più sono i principi della partecipazione attiva al gioco, da parte persino dei magazzinieri può darsi…

“Questo è quello che abbiamo detto fino adesso. Il fatto che lo staff sia rimasto lo stesso e che lavorino insieme da anni, conoscendosi già prima, crea un’energia diversa che aiuta in tutti i frangenti delle attività quotidiane. Questi ingredienti ci sono tutti: adesso cerchiamo di sfruttarli”. 

Questa partita lascerà forse un po’ di amaro in bocca per qualche errore dei portieri che era probabilmente evitabile. La caccia al portiere c’è sempre. Come la pensate?

“Stiamo facendo tutte le valutazioni del caso. Abbiamo alcune situazioni aperte e abbastanza avanzate. Poi, come ho sempre detto, devono combaciare le esigenze tecniche con il modo in cui giochiamo, con il come vediamo il ruolo di portiere (e come lo vede il mister) e con le esigenze economiche e finanziarie che sono molto importanti. Il mercato è ancora lungo. Leali è un portiere bravissimo e un ragazzo straordinario, ci dà garanzie così come gli altri due ragazzi Sommariva e Stolz. Vedrete che qualcosa succederà, ma nei momenti e nei modi corretti”. 

Su Retegui, è importante che sia voluto tornare prima. Un bel segnale?

“Oggi ho fatto con lui una bella chiacchierata, è molto contento di essere tornato. Aveva anche bisogno di riposo, perché come sapete veniva da un periodo di attività molto lungo e impegnativo tra club e nazionale. I giocatori, per forza e per rendere al meglio, devono avere un periodo minimo di vacanza. Lui ha però chiesto di rientrare prima, ci ha fatto molto piacere. L’ho visto già bello sudato in questi primi giorni, continuerà a farlo nei prossimi per essere pronto quanto prima”. 

Di Zanoli aveva detto che non ne avrebbe parlato finché non fosse arrivato a Pegli. Ora è arrivato e oggi ha fatto anche un’ottima partita. Quanto siete contenti di averlo finalmente portato al Genoa?

“Siamo contenti. Chi l’ha dura, la vince, come si dice. Siamo riusciti a portarlo qui, ha le caratteristiche che da un po’ cercavamo. Vedo un ragazzo che ha voglia di emergere, che ha voglia di dimostrare il proprio valore. Ogni giorno che passa prende sempre più confidenza con compagni e ciò che vogliono staff e allenatore. È sempre più intraprendente e sta trovando il modo migliore per esprimere le sue qualità, che credo siano tante in fase offensiva. Può migliorare nella fase difensiva, e credo che grazie all’aiuto dei compagni possa arrivare al livello che tutti pensiamo possa raggiungere”. 


Genoa 3-2 Mantova, il Grifone termina il ritiro con una vittoria. A segno Ekuban e Frendrup