Questa mattina, al Viola Park, è stato presentato Albert Gudmundsson come nuovo innesto della Fiorentina. La trattativa, conclusa a due giorni dall’esordio in campionato del Genoa, ha fatto discutere per settimane. Il Genoa gli aveva messo sul piatto l’ipotesi di un rinnovo contrattuale e di un adeguamento, il calciatore ha preso la direzione di Firenze. E questa mattina lo ha spiegato ai microfoni dei colleghi fiorentini, rispondendo a distanza al CEO rossoblù Blazquez e ringraziando pubblicamente Gilardino, che grazie al resto del gruppo e al suo staff lo ha definitivamente consacrato come giocatore.

Sto bene, ho un piccolo problema al polpaccio – ha esordito Gudmundsson, che potrebbe rientrare solo dopo la sosta – Fisicamente serve ancora qualche passo avanti e spero di trovarmi pronto prima della sosta. La lunga trattativa con la Fiorentina? È stato un percorso piuttosto lungo, il club si era interessato anche a gennaio e quando la Fiorentina è tornata alla carica quest’estate, ero molto entusiasta e avevo voglia di venire qua. È una grande società con una grande storia. Sono molto contento di essere qua, sono molto carico”.

Come ho vissuto le voci a gennaio? A gennaio effettivamente avevo la possibilità di passare alla Fiorentina, ma era un po’ tutto di corsa. Il mercato di gennaio può rivelarsi difficile e avevo l’impressione che la mia missione a Genova non fosse finita. Non volevo lasciare il club a metà campionato. Quando ho ricevuto la telefonata del mio agente che mi ha parlato di una Fiorentina nuovamente interessata, abbiamo cercato di andare avanti per fare in modo che io potessi giocare qua”. 

Su Gilardino: “Credo sinceramente che mi abbia aiutato tantissimo davanti alla porta. Nelle prime settimane da allenatore, con me è stato molto severo con me. Facevamo esercizi sulla finalizzazione e mi diceva sempre che bisogna prendere lo specchio della porta e segnare. Mi diceva che era sempre importante avere questo fiuto per il gol e tutto ciò credo abbia influito. Non conoscevo le statistiche che ha citato (26 gol e 9 assist in 60 partite con Gilardino alla guida del Genoa, ndr): gli sarò per sempre riconoscente. Il Genoa mi ha dato molta libertà per trovarmi lo spazio e creare spazi per i compagni”.

Sono rimasto un po’ scioccato dai commenti dell’AD del Genoa Blazquez perché avevo un buon rapporto con lui, lo conoscevo anche a livello personale – ha risposto Gudmundsson ad una domanda arrivata dalla platea – è una bravissima persona, non voglio parlare male di lui: mi ha aiutato molto in questi due anni e mezzo. La gente non dovrebbe credere a tutto ciò che legge sulla stampa. A dire la verità, lui dice di avermi proposto l’aumento di un milione di euro all’anno, ma è molto distante dalla realtà. La gente può credere a ciò che vuole, ma bisogna stare attenti con queste fake news”. 

Tra le righe, Gudmundsson ha confermato che Palladino aveva contattato il calciatore già ben prima che la trattativa si concretizzasse. “Quando ho parlato col mister prima di arrivare qui ho avuto buone sensazioni. Penso di poter fare un ulteriore step nella mia carriera assieme a mister Palladino, uno dei motivi per i quali sono qui. Se ho avuto paura che saltasse la trattativa? No, non direi. Non avevo paura che magari saltasse tutto, ma le ultime settimane sono sempre molto strane per un giocatore. Non si capisce dove si potrebbe andare a finire. Sono rimasto molto tranquillo e rilassato, concentrato sullo stare bene fisicamente, mentre il procuratore parlava di tutto il resto”. 

Un’ultima domanda sulle sue preoccupazioni per il processo in Islanda che lo attenderà da settembre in avanti: “Se la data di novembre mi distrae? In realtà il processo sarà a settembre, ma non avrà impatto su di me. È lì presente da un anno a questa parte, ma non ha inciso su di me. Sono concentrato sulle due cose più importanti della mia vita: famiglia e calcio. Sono fiducioso che ci sarà giustizia. E sono convinto di essere innocente”. 


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