Assieme a Mario Ponti, che ormai da otto anni ci presenta i prossimi avversari del Genoa, andiamo ad avvicinarci alla sfida di questo pomeriggio contro il Verona.

Il momento attuale

“Il Verona viene da una vittoria sonante e sorprendente contro il Napoli e da una batosta al Bentegodi contro la Juve. Quindi è difficile capire dove stia la verità.  Il Genoa per contro arriva da due risultati molto positivi, il 2-2 in casa contro l’Inter e la vittoria di Monza. Il Grifone si è dimostrato una squadra contro cui è molto difficile giocare. Il lavoro di Gilardino e del suo staff è di prim’ordine. La carica dei 30mila di Marassi può essere determinante, unita alla forza del gruppo rossoblù”.

I punti di forza del Verona

“Lo slovacco Duda è il miglior giocatore dei gialloblù, Parliamo di un centrocampista completo, totale, che unisce tecnica e forza. Duda è il fulcro della manovra e come tale andrà controllato. Poi sulla destra hanno Tchatchoua, l’esterno che contro il Napoli alla prima giornata ha fatto la differenza. Più in generale, questo Hellas può fare molto male all’avversario se ha la possibilità di distendersi in campo aperto. Di solito le squadre di Zanetti amano il palleggio, ma il Verona attuale non può permettersi un grande giro-palla, non ha giocatori portati al tiqui-taca. Quindi il Verona attuale ricerca di più la verticalità”.

I punti deboli del Verona

“Mi sembra che la difesa non sia così solida. Questo è quanto ha detto la partita contro la Juve alla seconda giornata. Alla prima contro il Napoli, il Verona aveva però retto l’urto. Il Genoa sarà una specie di prova del nove per capire la consistenza della squadra gialloblù. Ho qualche dubbio anche sul portiere, perché Montipò alterna buoni interventi a topiche clamorose. In attacco forse non sono così forti come sono apparsi all’esordio contro gli azzurri di Antonio Conte. Sarà importante non concedere spazi, premunirsi con i giusti accorgimenti onde evitare ripartenze pericolose”.

L’allenatore

“Paolo Zanetti sembrava uno degli allenatori emergenti. Ha salvato l’Empoli nel 2022-23, ma è stato esonerato all’inizio della seconda stagione alla guida del club toscano, giusto un anno fa dopo appena quattro partite di Serie A, tutte perse, e ora deve risalire la corrente. Non so se Verona sia la piazza giusta per compiere il salto di qualità. Zanetti è nato come un allenatore “giochista”, ma a Verona deve adattarsi ai giocatori che ha a disposizione e quindi dovrà rivedere un po’ le sue idee. Nella prima parte di carriera aveva ottenuto buoni risultati con un bel gioco. Empoli gi ha tolto certezze e ora ha bisogno di fare risultati, condurre il Verona alla salvezza. Non sarà facile”.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.