Alla vigilia della sfida tra Venezia e Genoa il tecnico rossoblù, Alberto Gilardino, ha commentato la gara che aspetterà il Grifone al “Penzo“.

Già dopo la Roma aveva definito questa sfida molto, molto importante. Che gara si aspetta e chi recupera per quella sfida?

“Gli indisponibili saranno Messias, Miretti, Ankeye e Norton-Cuffy. Mi auguro che Messias, Miretti e Ankeye io li possa avere a disposizione ad inizio settimana, già da domenica dopo la partita col Venezia per l’allenamento. Recuperiamo Bani e Zanoli ed è una cosa positiva: verranno con noi a Venezia. Sicuramente incontriamo una squadra ferita dopo il 4-0 a Milano, una squadra che non rispecchia la sua posizione in classifica ed è ben allenata, da un allenatore ben preparato. Sarà la seconda partita che giocheranno in casa davanti al loro pubblico e saranno spinti dal loro pubblico. Molto, ma molto dipenderà dall’approccio di gara che vogliamo avere: vogliamo fare una gara con grande consapevolezza, convinzione e determinazione, quelle che abbiamo avuto nel secondo tempo con la Roma. Questa dovrà essere la nostra mentalità nella partita di domani”.

Cambierà molto rispetto alla gara con la Roma? Ci saranno novità in attacco?

“La squadra ha avuto di sicuro una reazione importante, ha avuto una reazione sia mentale sia fisica sia tattica, ma soprattutto una reazione a livello interiore nell’andare a riprendere la partita. Questa deve essere la nostra convinzione fin dal primo minuto, già a partire da domani. Sappiamo difficoltà e possibilità che avremo dentro la gara e dobbiamo essere coscienti delle nostre qualità e della nostra forza. Penso che sia l’analisi giusta. Per le disposizioni tattiche e la variabile nei giocatori, sono valutazioni che sto facendo. Abbiamo ancora l’allenamento di oggi e in base alle condizioni ottimali dei giocatori, valuterò”:

Due mesi dopo ritrovate il Venezia…

“Il mercato ha detto che domani sarà un’altra partita. Noi abbiamo cambiato, anche loro hanno comunque cambiato sia in entrata che in uscita. Sarà totalmente un’altra partita, dove i punti pesano, la classifica è fondamentale, ma quel che dico sempre alla squadra è che conta la prestazione. Dal tipo di prestazione, atteggiamento e approccio con cui affronteremo la gara ci sarà il risultato finale”. 

Quello di domani è la tipica gara trappola. Voi arrivate dal pareggio con la Roma, il Venezia dalla sconfitta di Milano. E tra quattro giorni c’è il derby. Come si fa a non cadere in trappola?

“In Serie A sono tutte trappole. Giochi in casa con la Roma, è una gara difficile. Giochi a Venezia, è una gara difficilissima. In Serie A non ci sono partite semplici, sono tutte difficilissime e tatticamente e fisicamente complicate. Quello che conta è la mentalità con cui si vanno ad affrontare tutte le partite, la disponibilità che dobbiamo avere in tutti i momenti della gara, la voglia di confrontarsi in tutte le zone del campo contro i singoli del Venezia. Questo fa la differenza”. 

Quanto manca ancora per vedere il vero Vitinha?

“Vitor sta bene, ha entusiasmo, ha il desiderio di continuare nel suo percorso e dare una mano alla squadra. Dovrà essere bravo lui nelle sue doti tecniche e la squadra a metterlo nelle condizioni migliori per potersi esprimere. Se domani sarà in campo, potrà fare una grande partita”.

Tre partite in una settimana: sarà difficile fare turnover? Come le preparate tre partite in una settimana psicologicamente?

“Una alla volta. Pensiero, energia e focus totali sono sul Venezia. Da domani sera, quando rientreremo, ci sarà il pensiero per la successiva partita di mercoledì, e da mercoledì a mezzanotte il pensiero alla terza partita. È l’input che ho voluto dare al mio staff e lo ho dentro di me. Così dobbiamo fare: focalizzarci su una partita alla volta”. 

Questa è stata una settimana da Superenalotto per i numeri di modulo, ma sono i giocatori che fanno la differenza nel modo in cui giocano, attaccando in tanti dentro l’area avversaria e difendendosi nella propria. Non è cambiato niente dal Parma di Nevio Scala: giocava come si gioca adesso…

“La predisposizione e la disponibilità che hanno tutte le squadre a livello mentale, non solo nelle competizioni europee, ma a anche nel campionato italiano, è quella. Mi baso su chi si ho disposizione, sulle caratteristiche dei giocatori a disposizione e cerco al massimo di esaltarne le qualità. In base a quello, c’è un percorso di crescita. Ci deve sempre essere un percorso di crescita nel poter costruire nella metà campo avversaria, potendo arrivare coi giocatori dentro l’area di rigore avversarie per fare male all’avversario ed essere più incisivi nella metà campo avversaria”. 

Nel preparare le partite col tuo staff, hai sempre detto che vi riferite anche agli avversari. Adesso incontrate in rapida successione due squadre che hanno incassato sedici gol in due e ne hanno segnati sei. Dovete aspettarli e attaccare? C’è qualcosa di differente da fare? A Venezia sarà un attacco alla baionetta da parte loro, voi come sempre vi metterete l’elmetto?

“La volontà è di affrontare il Venezia con la consapevolezza di ciò che potrà dirci questa gara. Incontriamo una squadra ferita, che sposa le idee del proprio allenatore, un allenatore molto preparato. Sappiamo caratteristiche e qualità del Venezia e dei suoi giocatori e sappiamo che arriva da una sconfitta pesante a Milano, quindi sarà una prova in più per loro domani. Noi dobbiamo essere coscienti di questo nell’approccio alla gara e nel volersi andare a confrontarci nell’uno contro uno coi giocatori del Venezia. Questo è il tipo di mentalità che dobbiamo portare a Venezia, essendo bravi negli ultimi venticinque metri, quando ne avremo la possibilità, ad essere incisivi”. 

Domani potremo vedere Malinovskyi dall’inizio?

“Ruslan sta bene, è un giocatore come Badelj o Bani che deve essere – ed è – punto di riferimento in questa squadra per personalità, capacità tecniche e lettura delle partite. Le trasmettono alla squadra, Ruslan sta bene e necessito da lui di una partita importante perché so che può giocare partite di un certo tipo. Spero di vederlo al 100% e che possa determinare”. 

Ieri Gollini ha speso belle parole per il Genoa dicendo che qui ha trovato un gruppo coeso e un modo di fare calcio in maniera sana. È anche merito del vostro lavoro…

“In questi anni che sono alla guida del Genoa ho cercato di creare un gruppo attraverso non solo idee calcistiche, ma anche motivazioni a livello morale. Questa è una cosa fondamentale, che tutti si sentano partecipi di questo percorso e che ci sia una crescita da parte di tutti in questo percorso. La volontà è dare continuità a questo tipo di situazione. Nel contempo, le prestazioni diventano determinanti e il risultato ancora di più”. 

Mercoledì ci sarà il derby, intorno al quale c’è un clima non bellissimo. Lei lo ha giocato anche da calciatore…

“Come ho detto prima, sono focalizzato su Venezia. Nella prossima conferenza stampa avremo modo di parlare degli avversari e della partita, ma in questo momento la testa è a Venezia”. 


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