Difficile che le gare del Genoa si possano giocare su binari normali e non solo per gli infortuni. Quella con la Lazio, dopo che Lotito ha tuonato non solo sulla stampa anche in Parlamento contro gli arbitri e il VAR per i torti subiti – secondo lui – con Udinese, Fiorentina e Juventus, non sarà una gara facile. Anzi, sarà difficile e non solo per tattica e tecnica.

Il Vecchio Balordo contro il Bologna ha fatto vedere di esistere ed esistere nel calcio attuale significa cambiare. E cambiare significa essere maturi giocando non solo con concentrazione e organizzazione, ma anche con tattica e protagonisti di ieri e di oggi, grazie al lavoro settimanale fatto al Pio Signorini.

È stato il carattere a fare la differenza contro i felsinei e lo sono stati i cambi per stravolgere un gioco non iniziato bene e proseguito così fino al 60′ di gioco, visto il 2 a 0 subito.

Le vicende societarie reclamizzate con spifferi di trombe e tromboni, alla luce delle quali la verità ognuno, non solo tra i tifosi, la veste come vuole, può essere stato uno shock e collegato agli infortuni pesanti avrebbe potuto mandare all’aria il lavoro degli ultimi due anni e anche il pareggio contro il Bologna.

Sono una cambiale e una speranza quelle che il Grifone dovrà giocarsi nel futuro, mettendo da parte incidenti, vicende societarie e calciomercato, un brutto show continuato anche dopo la fine del primo settembre cercando il buono, il brutto e il cattivo tra le stanze del Pio Signorini, probabilmente senza troppe colpe contro i mulini a vento d’Oltreoceano (e, chissà, anche in Inghilterra). Un calciomercato di continuo movimento e do uscite e gli infortuni sono stati demolitori del lavoro degli ultimi due anni.

Gli infortuni incombono e le chiacchere sulla preparazione estiva e quella attuale, su un campo che per metà è in sintetico, sono “sgobb”, per di più senza mai vedere un allenamento.

Sono i libri attuali sulla preparazione che lo scrivono e anche al Genoa saranno di attualità: i calciatori ogni mattina singolarmente sono monitorati sulle condizioni fisiche dopo i pomeriggi e la notte passate in libertà. Sono controllati ogni allenamento con la tecnologia per impostare i carichi di lavoro, probabilmente non solo più solamente con il GPS. C’è un nutrizionista che cura l’alimentazione e i giocatori mangiano a Villa Rostan a fine allenamento.

Gli infortuni dei soliti noti probabilmente sono una conseguenza di quelli avuti  nel passato anche recente e i muscoli fanno fatica a recuperare costituendo nuove fibre muscolari.

Da Firenze si lamentano, sempre al buio, che Albert abbia fatto la preparazione a Moena. Non è vero. Chi era presente l’islandese lo ha visto in campo solamente un tempo con il  Venezia  e dopo fare terapie e palestra dal suo arrivo in Val di Fassa.

Contro la Lazio la squadra dovrà confermare di stare con Gilardino anche senza tifosi al seguito, eccetto quelli romani. Gilardino spera in qualche rientro per dare continuità a quanto fatto in passato, mettendo in campo le peculiarità dei principi di gioco al di là dello schema da affrontare.

I numeri di moduli non fanno rima con ordine: se attacchi e crei non si può difendere male. Occorre l’azione ragionata del giocatore singolo, di un reparto o dell’intera squadra, per ottenere l’obiettivo nel mantenere il possesso del pallone, guadagnando terreno e cercando lo spazio libero. Attacco e difesa devono essere due dinamiche di un unico obiettivo. Il Genoa fino a settembre, dall’inizio della stagione, ha fatto vedere per caratteristiche dei giocatori di trovarsi più a suo agio nei principi tattici della difesa che non in quelli dell’attacco.

L’intelligenza non solo tattica di quei calciatori che hanno calpestato i campi di calcio, come Gilardino e lo staff, vedendo gli ultimi 37′ di gara contro il Bologna avrà  aperto altre vie al gioco, in particolare se il passaggio dalla difesa all’attacco avverrà in modo più rapido e più facile, non sbagliando elementari passaggi e non facendo saltare l’organizzazione del gioco. Tutto questo si ottiene con una squadra corta, quello che Gilardino ha predicato dal suo arrivo sulla panchina genoana.

Il popolo del Genoa, caro al Mister, ci crede al fatto che un altro buon Genoa possa crescere anche nel piccolo. La prova del nove, alla nona giornata di campionato, sarà domani alle 15 all’Olimpico di Roma.

Guai tirare i remi in barca, anche se a Roma non c’è il mare. Il barcaiolo Gilardino, il suo popolo e i calciatori – anche se si trovano davanti a difficoltà da rendere vano ogni sforzo – non decideranno di non combattere in attesa che tutto passi. Formazione e schema domani alle 14 su Buoncalcioatutti.

Fronte Lazio e Lotito, le radio laziali per tutta la settimana, pur con l’Europa League di mezzo hanno gracchiato sull’episodio di Douglas Diaz della Juventus contro Patric convogliando rabbia nella gara contro il Genoa.

La Lazio chiede a tutte le società di far vedere e commentare le immagini dei torti subiti. Non cambierebbe nulla perché arbitri e VAR saranno sempre gli stessi. I biancocelesti sono tredicesimi in classifica con 13 punti: 4 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte.

La Lazio in questa stagione sembra non aver assorbito il passaggio dal dimissionario Maurizio Sarri perché non era riuscito a far capire alla squadra la differenza tra il suo gioco e il 3-5-2 di Simone Inzaghi. La zona pura “sarriana” era difficile da digerire cercando la solidità difensiva, abbassando il baricentro, utilizzando poco il pressing offensivo e perdendo le potenzialità di quelli davanti .

A sostituirlo è arrivato Tudor che è tornato alla difesa a tre cercando il recupero pallone in modo aggressivo, quasi con marcature a uomo. Anche Tudor a fine campionato ha dato le dimissioni per contrasti con Lotito alla luce delle scelte di calciomercato improntate alle uscite di qualità degli attaccanti. Lotito dopo varie ricerche ha scelto Baroni, reduce da due salvezze consecutive con il Lecce e il miracolo Verona del girone di ritorno dello scorso anno.

Milinkovic Savic era assente già dalla stagione precedente e nell’ultimo calciomercato sono  andati via Immobile, Felipe Andersson, Luis Alberto, Kamada, Cataldi, Marcos Antonio, Cancellieri. Praticamente la fase offensiva.

Sono arrivati Noslin dal Verona; Tchaouna e Dia dalla Salernitana; Gigot dal Marsiglia; Ounani, centrale del Panathinaikos; Dele-Bashiru trequartista dall’Haitayspor; Castrovilli dalla Fiorentina; Tavares dall’Arsenal, terzino sinistro.

Gigoy ha esordito giovedì in Europa League, quasi  tutti attaccanti o trequartisti per cercare di sopperire alle partenze davanti delle uscite  estive giocatori da  fase offensiva, le stelle dei successi biancocelesti del passato.

Baroni ha cambiato nuovamente il gioco di Sarri e Tudor passando al 4-3-3 con il materiale a disposizione e utilizzando in particolare la difesa dello scorso anno con una prerogativa: occupare la zona tra centrocampo e difesa avversaria con più calciatori, lasciando l’ampiezza ai terzini. Tutto per cercare di raggiungere calciatori sulla trequarti. Tutto è traducibile in aggressione e verticalità.

La Lazio ha patito in difesa con i vecchi abituati a giostrare tre e la prova sono le 12 reti incassate di cui cinque tra le mura amiche.

Utilizzato il turnover, solo quattro i titolari presenti – tra cui Romagnoli squalificato in campionato – nella partita di Europa League in casa del Twente. Partita vinta in carrozza avendo giocato 90′ di gioco, dal 10’ del primo tempo, con l’uomo in più.

Baroni ritornerà ai titolari delle altre otto gare di campionato senza Romagnoli in difesa squalificato contro il Genoa. A centrocampo a fare gioco la nuova coppia Rovella e Guendouzi, può darsi ballottaggio con Vecino: pur con un mignolo del piede infortunato,  giocherà con un tutor al titanio.

Arbitra Piccinini di Forlì classe 1983, ingegnere edile. Debutta in Serie A nel 2020, in pianta stabile dal 2021 nell’organico di arbitri di A e B. Solo una gara diretta in stagione in serie A, 4 in serie B. Ventotto le gare dirette nella massima divisione.

Cinque gare dirette con la Lazio 2 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta. Con il Genoa una gara e una sconfitta lo scorso anno al Ferraris con il Milan, partita che ha lasciato tanti dubbi sul gol realizzato da Pulisic.

Primo assistente Perrotti (Campobasso), secondo assistente Ceccon (Lovere), quarto uomo Aureliano (Bologna). VAR Serra (Torino), AVAR Abisso (Palermo).