Nello scrivere dopo tre giorni della partita contro la Lazio bisognerebbe ripetere le stesse cose delle ultime volte prima delle gare. Invece no, perché la fiducia continua. Lo sa l’erba del campo, lo sanno  Gilardino e il suo staff , la realtà del campo, il profumo del pallone in qualsiasi categoria è il gol.

Gilardino in queste ultime giornate di campionato, vista la rosa a disposizione massacrata dagli infortuni, ha optato probabilmente per non prendere gol,o perazione che sarebbe riuscita se i passaggi nelle ripartenze, anche facili, non fossero stati sbagliati.

Per superare tutto occorrerà qualcuno veloce davanti e in possesso di capacità nel giocare uno contro uno, vicino alla prima punta, per creare la superiorità numerica con linee di passaggio libere attraverso figure geometriche o combinazioni di gioco, con sostegni per appoggi centrali e laterali con un vertice e sempre due riferimenti larghi su entrambe le corsie per poter attaccare il lato debole avversario. Tutto ciò si è visto poco nelle ultime gare e difficilmente si sono viste conclusioni in uno spazio frontale o laterale, con sovrapposizioni interne o esterne per confezionare tiri da fuori area con gli smarcamenti nello spazio luce degli attaccanti.

Quanto scritto potrebbe essere teoria ma non fantasia, consapevoli che tra il dire e il fare c’è di mezzo non solo il prato verde, ma la tecnica. C’è la consapevolezza che anche Gilardino e lo staff la pensano allo stesso modo ed ogni giorno lavorano per trovare la soluzione di fare gol e non prenderlo.

Probabilmente nella notte di Halloween per gli scommettitori, dopo le ultime gare del campionato di Genoa e Viola, se Gilardino schierasse la Primavera non cambierebbe nulla.

Invece a Pegli, dopo le cariche  parole del Violinista dopo la gara con la Lazio, c’è molta animazione e in tanti vogliono vedere il “buio oltre la siepe”, non solo per l’arrivo di Balotelli. Per Gilardino, lo staff e coloro che andranno in campo il “buio oltre la siepe” non dovrà rappresentare l’ignoto e la paura, due aspetti che creano il pregiudizio.

In campo, come sempre, il Genoa avrà una organizzazione di gioco sostenuta dalla condizione fisica per gestire porzioni di campo alle spalle della difesa e approfittare dei grandi spazi nelle ripartenze a disposizione. Dovranno essere gli esterni con la velocità, avendone la proprietà, a tentare l’uno contro uno e fare la differenza.

Contro la Fiorentina domani sera per il Vecchio Balordo sarà importante fare vedere che l’ultima striscia di risultati non positivi è arrivata più che per tecnica e tattica, per un aspetto mentale. Con l’aiuto del Tempio, che non mancherà, potrebbe essere più facile vedere la luce oltre la siepe.

La Fiorentina di Palladino nelle tredici gare giocate tra campionato e Conference League ha confezionato cinque pareggi nelle prime cinque partite. A seguire in campionato una sconfitta con l’Atalanta, un pareggio con l’Empoli e cinque vittorie consecutive. In campionato ha pareggiato prima della striscia positiva con Parma, Venezia e Monza  aggiungendo l’Empoli, squadre considerate della parte destra della classifica sfiorando la crisi del gol con soli tre realizzati e tre incassati. Nelle due ultime uscite, all’ottava e nona della stagione, ha battuto il Lecce a domicilio per 6 a 0 e la Roma al Franchi per 5 a 1. Contro i salentini, anche se in vantaggio per 2-0, dal 43’ di gioco hanno giocato con l’uomo in più; contro la Roma qualcosa di diverso con i giallorossi “mosci” che lasciavano spazi e giocate come per fare dispetto all’allenatore.

In Viola sono arrivati De Gea (svincolato); Pongracic, centrale di difesa dal Lecce; Colpani trequartista dal Monza; Kean, punta dalla Juventus; Richardson, centrocampista dal Reims; Gosens dal’Union Berlino; il “Godot” aspettato dallo scorso gennaio Gudmundsson. Sono usciti Milenkovic, Castrovilli, Duncan, Bonaventura, Nzola, Arthur, Maxime Lopez, Belotti, Faraoni e Nico Gonzalez.

Non facile il lavoro di Palladino di sostituire Italiano, non soltanto per il gioco che ha sempre dato senso di manchevolezza pur arrivando sempre nella parte sinistra della classifica, in finali di Coppa Italia, in piazzamento Conference League perdendo tutte le finali delle competizioni per il motivo citato in precedenza. Il difetto maggiore della vecchia Fiorentina era di non fare gol pur giocando in modo spregiudicato e di mostrare fragilità difensiva.

Per Palladino, dopo il rilancio al Monza nelle prime giornate di campionato, era arrivato il difficile tanto da far pensare ad una sua sostituzione, con la critica pronta a condannare di non essere pronto a giocare una marea di partite. Palladino allora è andato subito verso le sue certezze, quelle dei principi di gioco del suo maestro Gasperini.

Tatticamente con la difese a tre, le rotazioni tra difensori laterali e centrocampisti esterni e trequarti alle spalle del centravanti, tutto testimoniato dalla tesi presentata all’esame di  Coverciano per laurearsi allenatore. Ha rimesso in piedi, come nel Monza, l’idea dei due trequartisti pronti non solo ad amalgamare , ma anche a scombinare le linee avversarie. Tradotto in numeri, il 3-4-2-1. Però nelle ultime cinque gare di campionato è passato alla difesa a quattro, avendo a disposizione solo due centrali di ruolo, il giovane Comuzzo e Ranieri.

Contro il Genoa giocando cinque gare in quattordici giorni probabilmente potrebbe operare  un piccolo turnover, quasi sicuramente non in difesa. Nell’ultima con la Roma, con Martinez Quarta in panchina, ha giocato col 4-2-3-1. Contro il Genoa probabilmente ai box Cataldi uscito intorno al 60’ per problemi muscolari.

Arbitra Chiffi di Padova dopo aver smaltito l’infortunio. Alla terza gara in Serie A in stagione torna ad arbitrare il Genoa dopo averlo diretto nella cinquina incassata alla settima giornata di campionato in casa dell’Atalanta. L’ingegnere padovano l’ultima volta che fischiato la Fiorentina è stato in Udinese-Fiorentina, vittoria per 2 a 1 dei viola.

Primo assistente Baccini (Conegliano), secondo assistente Rossi (Biella), quarto uomo Collu (Cagliari), VAR La Penna (Roma), AVAR Maggioni di Lecco.