Belli nel primo tempo, tosti nel secondo quando c’è stato da soffrire per portare a casa i tre punti. All’Italia ai quarti di finale di Conference League, bastava un punto invece ne ha confezionati tre in una partita non facile e agonisticamente dura. Bravo Spalletti che ha vinto tre gare consecutive in trasferta dopo l’Europeo tedesco.
La rinata squadra azzurra domenica sera accenderà le luci a San Siro contro la Francia vice campione del Mondo. Non diciamolo a Spalletti perché si arrabbia, ma con un punto gli Azzurri sono primi in classifica e il 13 dicembre, nel sorteggio qualificazioni ai prossimi Mondiali , potranno essere inseriti in un girone più agevole per giocarsi l’accesso alla finale della manifestazione del 2026, che non si può più fallire.
La forza degli Azzurri è stata quella di aver dato seguito alle altre gare in Nations League facendo vedere un gioco di squadra: dare continuità nelle gare europee tra nazioni non è mai facile, escludendo le cinque gare, sempre in trasferta, di qualificazione vinte prima di trionfare nell’Europeo.
Bella l’Italia nel primo tempo giocando facile e pulito con un 3-5-1-1 nel cuore del gioco pieno di mezzali con palleggio, cambi campo, combinazioni di gioco. Nel 3-5-1-1 la differenza la deve fare chi gioca a centrocampo, che ieri sera ha dato al gioco un carattere prevalentemente offensivo. Un rombo perfetto con metronomo Rovella, bravo nell’abbassarsi quando un centrale difensivo avanzava. Vertice alto del rombo Barella, giocatore universale con Tonali a sostegno autore del primo gol in Nazionale. Tutto funzionava al meglio con la protezione di Cambiaso a destra e Dimarco a sinistra, pronti a fare le due fasi di gioco. Il Belgio in difficoltà con il centrocampo mobile azzurro che si inseriva negli spazi e riempie l’area avversaria.
Per Cambiaso e Rovella, al debutto in azzurro, figli della cantera genoana, era preventivabile questa fioritura dai tempi del settore giovanile rossoblù a quarti.
Nel secondo tempo trovata la stabilità anche nella sofferenza contro i Diavoli rossi che non ci stavano. Se nel primo tempo Di Lorenzo, Bastoni e Buongiorno facevano vedere di essere in possesso di un buon palleggio, nel secondo tempo, con l’aiuto dei centrocampisti, hanno chiuso gli spazi a Lukaku e compagnia con Donnarumma protagonista di uscite e parate importanti.
Spalletti è stato bravo a ripartire dopo l’orribile Europeo tedesco per mancanza di carattere. Ora può fare i conti con l’abbondanza. Se si infortuna un calciatore ne ha subito pronto un altro nello stesso ruolo. La nuova Nazionale azzurra è pure giovane: solo sette gli Over 25 in squadra e sul campo.
Merito anche di qualcosa di nuovo che sta accadendo nelle dodici giornate di campionato giocate. Alcuni allenatori dei team – chi per necessità, chi per coraggio – stanno aiutando Spalletti lanciando giovani e il ct recepisce e ringrazia.
Nei prossimi due anni, maturando nei club e in Nazionale, potranno dare buone soddisfazioni. 65mila spettatori li aspettano al Meazza domenica sera per cantare a squarciagola l’Inno di Mameli contro i francesi di Deschamps.