Il difensore del Genoa Davide Biraschi, uscito anzitempo per crampi nella sfida del Ferraris dove il Grifone ha ottenuto un pareggio contro il Cagliari di Maran, ha commentato la gara ai microfoni di Radio Nostalgia e Buoncalcioatutti.
Oggi finché non ti ha mollato il muscolo hai fatto il diavolo a quattro
“Sono uscito per crampi: ero stanchissimo, anche perché nel secondo tempo ci siamo messi a quattro e dovevo fare il terzino. Tante volte mi sono fatto prendere dalla frenesia, ma avevo voglia di andare a fare gol e dimostrare di vincere la partita. Ho anche esagerato, alla fine sono uscito stremato. Il mister mi ha visto e ha inserito forze fresche.”
Nulla di muscolare quindi? No, perché a Firenze servi
“Sicuramente ci sarò, starò con la squadra fino all’ultimo: erano semplicemente crampi dovuti allo sforzo fisico di oggi.”
C’è qualcosa che non va se il Genoa fa così fatica a tirare in porta
“All’inizio avevamo detto di partire subito forti e aggressivi, tanto che loro lanciavano palla davanti su due giocatori che tenevano bene il pallone, grossi fisicamente. Purtroppo quest’anno non abbiamo fatto tanti gol: la responsabilità non è solo degli attaccanti, il demerito è di tutta la squadra. In un momento così si arriva anche con un po’ di paura: vedi l’ambiente, la società, la gente che ci tiene. Noi in primis, quindi a volte anche la paura gioca contro.”
Undici calci d’angolo battuti tutti alla stessa maniera: cercate di darci qualche colpo di testa, non siete una squadra di nani. Abbiamo fatto gol sempre nello stesso modo
“In questi momenti bisogna fare meno caos. Quest’anno non siamo stati molto cinici in fase realizzativa, cosa ti devo dire? Abbiamo grandi saltatori, però anche oggi davanti avevamo giocatori di grande spessore fisico, ed era difficile prendere la palla. Loro erano molto più grandi di noi.”
A Firenze bisogna cercare di fare risultato in qualsiasi maniera
“Manca ancora una partita, domani dobbiamo vedere cosa fa l’Empoli. Fino al 44esimo del secondo tempo eri un gol sotto e la squadra andava: abbiamo preso un punto che può far la differenza, perché a due giornate dal termine può farla. Quindi guardiamo anche il bicchiere mezzo pieno. Cerchiamo di fare risultato, siamo i primi a volerlo fare.”
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