Partita da “C’ero anch’io”. Anzi, bisogna cambiare il verbo: ci saranno più di trentamila, come negli ultimi campionati di Serie A, per cercare di festeggiare la matematica salvezza.
C’è un’attesa da vivere per la gara di domani sera. Un’attesa che si aspettava dal primo giorno di ritiro a Moena, sapendo che le stelle avevano la valigia in mano, senza mai vederle in campo. Attesa per restare, senza se e senza ma, dove merita di restare il Vecchio Balordo e il suo popolo: la Serie A.
Mancano pochi punti e il countdown deve partire dagli spogliatoi del Pio Signorini e continuare in quelli del Ferraris, con la consapevolezza che manca un piccolo passo per mettere la ciliegina sulla torta.
Tutto deve succedere, senza dimenticare quanto fatto di solido, sicuri di sé e consapevoli di se stessi, considerate le prestazioni anche nelle gare con le big, nonostante il risultato negativo. L’attesa è per un Grifone che, osi o no, trovi subito collegamenti in fase offensiva, come sempre, senza traballare in difesa.
Il Vecchio Balordo, dato salvo da alcune settimane con i suoi 35 punti, dovrà cercare la matematica salvezza e la paura non dovrà essere un compagno di viaggio. Serviranno undici Grifoni spregiudicati, senza aspettare i cambi di Viera, anche se hanno dimostrato di essere in grado di creare gioco e risultati.
Ecco, occorre coraggio da parte del tecnico e dello staff per mettere in campo altre idee, come visto nella partita a porte aperte di martedì scorso: due tridenti d’attacco, con centravanti e due ali nelle due squadre che hanno finito l’allenamento 11 contro 11. Operazione, però, avvenuta tre giorni prima di giocare con i friulani.
La salvezza matematica potrebbe poi mettere in scena la buona gioventù nella rosa genoana. Visti per la prima volta Siegrist, il portiere portato da Sucu, un gigante tra i pali che cresce nella scuola di Scarpi e Raggio Garibaldi, e Otoa, altro corazziere di quasi due metri di altezza, che ha impressionato nella partita in famiglia con la marcatura a uomo su Ekuban. E poi conosciuti Kassa e Ahanor, e i genovesi Venturino, Ekhator e il pilastro della Primavera, Rossi. La formazione, come sempre, a domani. La strategia tattica al campo.
Il modulo è solo la fotografia di un determinato istante che non spiega principi di gioco. Viera e il suo staff hanno dimostrato di usare il meglio di diversi sistemi tattici.
L’Udinese ha perso l’ultima di campionato in casa dell’Inter, ma il biscione nel secondo tempo è stato salvato dal portiere Sommer.
Runjaic, altra scommessa dei Pozzo come quelle dei calciatori anonimi ad agosto, ma protagonisti in corso di stagione, ha preso subito le misure al campionato italiano. Nelle prime sei giornate della stagione, ne hanno pareggiate una, vinte 4 e perse una. Dopo di che, fino alla ventitreesima giornata di campionato, tra alti e bassi, ha messo in crisi la sua panchina con 4 vittorie, 11 sconfitte e 4 pareggi. La svolta inaspettata, anche dalla società, è arrivata dal primo febbraio, con 4 vittorie consecutive e due pareggi, collocandosi vicini alla zona salvezza, ormai fantomatica dei 40 punti, tanto da insidiare le posizioni europee di Europa League e Conference League.
Ultimamente, prima di perdere in casa dell’Inter, aveva perso il derby veneto tra le mura amiche. Contro l’Inter sono rimasti nello spogliatoio nel secondo tempo, dove le zebre friulane si sono dimenticate della fase difensiva, lasciando spazi e imbucate alla squadra di Inzaghi, a suo agio nelle transizioni facili.
Nel secondo tempo, l’Inter, in crisi per calo fisico, ha fatto vedere ai friulani di avere un gioco, grazie ai cambi di Runjaic che aveva rinunciato ai suoi noduli preferiti (4-4-2 o 3-5-2), giocando con una sola punta e permettendo ai difensori interisti di fare centrocampisti aggiunti.
Runjaic, appena arrivato, ha scatenato curiosità con il suo curriculum da allenatore e il suo patentino da mitteleuropeo. Tuttavia, alla decima di campionato, tutti si erano convinti del colpo giusto dei friulani, che, come sempre in passato, non hanno mai creduto nel campionato italiano conservatore, visti gli acquisti effettuati.
L’Udinese, oltre alla fisicità, ha mostrato in questa stagione una buona cura della fase senza palla, con un pressing a uomo portato in ogni zona di campo.
La squadra dell’allenatore croato, formatosi in Germania, ha mostrato una cura particolare della fase senza palla, con un pressing a uomo in qualsiasi parte del campo.
Le zebre friulane sono molto dirette e, in tante occasioni, hanno avuto successo nelle ripartenze contro avversari che provano a prenderli alti. In particolare con il lancio lungo a favore del pennellone Lucca, per armare i compagni che si inseriscono in avanti.
Per la tattica, Runjaic domani tornerà al passato: non giocherà con una sola punta, come a Milano, ma con il 4-4-2 o 3-5-2, più probabile. Non recuperano, probabilmente, Thauvin e sicuramente Alexis Sanchez e Zemura. Ballottaggi in difesa e a centrocampo. In avanti, Lucca dovrebbe essere affiancato da Bravo, spagnolo formatosi nella Cantera del Real Madrid e in quella dell’under 19 del Bayer Leverkusen.
Sarà Daniele Perenzoni della sezione di Rovereto l’arbitro di Genoa–Udinese, all’esordio assoluto in gare ufficiali col Grifone (aveva diretto il test estivo col Mantova a Moena e due gare della Primavera, ndr). A poco più di trentasei ore dalla sfida del Ferraris, l’AIA ha diramato le designazioni. Gli assistenti di linea saranno Cecconi (Empoli) e Mastrodonato (Molfetta), quarto uomo Manganiello (Pinerolo). Al VAR Mazzoleni della sezione di Bergamo, AVAR Fabbri della sezione di Ravenna.
Diffidati Genoa: Frendrup. Diffidati Udinese: Ehizibue, Giannetti, Kristensen.
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