Nell’ambito della rubrica “Champions of Made in Italy”, il difensore del Genoa, Johan Vasquez, ha parlato del suo legame con Genova, col Genoa e con la Serie A.
“Il Genoa non è solo una squadra di calcio, ma un pezzo della storia del calcio italiano e mondiale – esordisce nell’intervista Vasquez, che in diversi passaggi del racconto diventa anche un vero e proprio ambasciatore di Genova e delle sue bellezze e dei suoi luoghi simbolo, dal Porto alla Lanterna passando per i palazzi storici e le piazze – Genova è una città incredibile e far parte del Club più Antico d’Italia è un orgoglio. Per me il calcio è vita, è qualcosa con cui sono nato da bambino tranne per il fatto che mio padre me l’ha trasmesso fin dall’inizio. L’ho sempre detto: il calcio ha cambiato la via a me e alla mia famiglia. Essere un giocatore del Genoa mi fa sentire parte della storia. Essere in Serie A è una ricompensa per il mio lavoro. I due colori della maglietta del Genoa portano con sé la forza e la voglia di competere. Sono molto affezionato e molto grato al Genoa e ai genovesi. I suoi tifosi, ogni giorno, per strada, mi fanno sentire che il mio lavoro è riconosciuto”.
Nel dipingere la sua storia come un viaggio di Cristoforo Colombo al contrario, non dall’Europa al Sudamerica ma viceversa, Vasquez, di stanza nella prestigiosa location di Castello D’Albertis, prosegue: “Per un messicano, parlare dell’Europa e parlare dell’Italia lo vediamo come un qualcosa di davvero lontano. Quando ho saputo che il Genoa mi voleva e che era già tutto fatto, ho iniziato a ricordare l’infanzia. È come se ti passasse davanti un piccolo film di tutto ciò che hai vissuto da bambino, di tutti gli sforzi fatti dai tuoi genitori, dalla famiglia. Sono piccoli momenti che ti restano nel cuore. Mi sento parte della cultura genovese e voglio continuare a conoscerla. Sono fortunato a vivere qui come calciatore e di poter ammirare i vicoli, i Palazzi dei Rolli, il calore della gente di Genova e le piazze della città. Ogni giorno che passa, la città mi appare più bella”.
Spazio, nel finale di intervista, al clima che si avverte quando arriva la partita del Genoa, al Ferraris, dopo una lunga settimana di allenamenti. Vasquez parte da lontano, da quando incominciò a giocare con suo fratello maggiore all’età di quattro, disegnando nel “barrio” una porta coi mattoni. Da lì è partito tutto. “Genova, come l’Italia, sono quelle cose che da bambino sogni, pensi, speri. E tutto si è realizzato – spiega Vasquez – Il Genoa mi ha dato tanto e mi ha permesso di compiere il mio sogno di arrivare a giocare in Europa. Per un ragazzo messicano vivere così lontano, a migliaia di chilometri da casa, è un’esperienza incredibile. Voglio essere grato per tutta la mia vita verso di loro. Forse a volte la gente non mi conosce molto, mi vede e basta, ogni sette giorni sul campo. Quello che però voglio lasciare loro è che sappiano che, in ogni partita, in ogni allenamento, ho sempre dato tutto per la maglia, per questa grande città, con la maglia sudata fino alla fine. Ogni volta che torno in Messico cerco sempre di far comprendere cosa siano Genova e il Genoa, per far sì che non sia l’unico messicano a poter arrivare qui”.