Si avvicina Verona-Genoa. Ripetiamo alcuni dati statici sul Verona: 59 gol subiti. Vieira e il suo staff, come sempre, dopo aver preparato la gara del Bentegodi in video e sulla lavagna, avranno studiato come incrementare il bottino delle reti incassate dagli scaligeri. Non sarà una gita fuori porta per il Vecchio Balordo e i suoi tifosi.

Senza perdere l’equilibrio, Vieira cercherà due linee compatte tra difesa e centrocampo, aggressione sulle corsie laterali con mobilità, un riferimento offensivo centrale e un triangolo nel cuore del gioco – orfano di Frendrup, squalificato – molto fluido. Probabilmente, dopo aver osservato il cambio tattico di Zanetti e la difesa a tre, ci sarà qualcuno incaricato di non permettere al centrale della linea a cinque avversaria (Dawidowicz) di lanciare lungo con precisione.

Sarà una partita da giocare con intensità. Il Genoa, reduce da buone prestazioni, dovrà esprimersi con naturalezza tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva, senza la necessità di impressionare, ma puntando a dare continuità ai risultati.

Per ottenere tutto questo, il Grifone – oltre a una buona occupazione degli spazi e un controllo difensivo efficace – dovrà mettere in campo qualità nelle giocate. Per alzare il livello tecnico, oltre al lavoro del mister, toccherà a quei giocatori che hanno occupato più spesso infermeria e panchina durante la stagione farsi trovare pronti quando chiamati in causa.

Come sempre, la “Vieira band” non perderà il controllo, né sul piano del ritmo né su quello della tenuta mentale, anche se il gol dovesse tardare ad arrivare – un’operazione già vista svariate volte: aggredire il pallone e dialogare nei buchi e negli spazi che gli uomini di Zanetti, tra le mura amiche, lasciano volentieri cercando di alzare il baricentro.

La partita e il risultato il Vecchio Balordo dovrà costruirli già dentro lo spogliatoio, con un approccio positivo e determinato, come quando gioca nel Tempio, per ringraziare quella buona parte di tifosi (circa 3000) che, per l’ennesima volta, lo ha seguito facendo sacrifici fino al Bentegodi di Verona. Formazione attesa domani.

L’Hellas Verona, nell’ultima di campionato, ha pareggiato 1-1 contro il Torino. Il gol è arrivato grazie a un errore del portiere Milinkovic-Savic, un errore importante che ha fatto storcere il naso alle squadre in lotta per la salvezza. Tuttavia, il giudizio non può basarsi solo su quell’episodio: i veronesi hanno anche sprecato occasioni importanti durante la gara.

Mister Zanetti si consola con tre risultati utili consecutivi: 5 punti in tre gare, mantenendo invariate le distanze dalla zona retrocessione (sette punti da difendere in sette gare di campionato).

Nelle ultime due giornate prima della gara in Piemonte, l’Hellas era riuscito a uscire dalla crisi di risultati, non subendo reti e lasciando la zona rossa della classifica, dopo averne incassati 59 – peggior difesa della Serie A. Zanetti, cambiando strategia tattica e passando alla difesa a tre, ha cercato di concedere meno agli avversari, giocando in modo più pratico e accorto.

Il muro solido in difesa è merito di due titolari dell’Under 21 italiana: Diego Coppola (2003) e Matteo Ghilardi (2003, arrivato dalla Sampdoria), che hanno completato l’intesa decisiva con chiusure risolutive, togliendo occasioni importanti ai bomber avversari. Entrambi sono già ben inseriti nella Nazionale di Carmine Nunziata. Il rovescio della medaglia, dopo aver ritrovato solidità difensiva, è che si sono bagnate le polveri in attacco.

Nel mercato invernale, il DS Sogliano non ha rivoluzionato la rosa come nella scorsa stagione, quando fu costretto a cedere 14 titolari per poi compiere un’impresa salvezza epica. Stavolta, sono arrivati cinque nuovi giocatori, due dei quali sono stati impiegati con continuità da Zanetti: il centrocampista Bernede, arrivato dal Losanna, e il senegalese Niasse dallo Young Boys.

I numeri dell’Hellas: 31 punti in classifica, 9 vittorie, 4 pareggi e 18 sconfitte; 30 gol fatti, 59 subiti. L’Hellas è una squadra robusta, forte nei duelli, che Zanetti vuole in costante movimento senza palla. Giocatori poco considerati al loro arrivo in Italia, ma con grande voglia di emergere in un campionato non semplice, anche se oggi meno competitivo rispetto al passato.

Zanetti, dopo aver giocato oltre metà stagione col 4-2-3-1, è passato prima al 3-4-1-2 e ultimamente al 3-5-2. Oltre ai due giovani centrali, ha riscoperto il polacco Dawidowicz, che dopo una carriera da stopper è stato schierato davanti alla difesa. In questo nuovo ruolo ha dimostrato di possedere un buon lancio lungo e visione di gioco.

Contro il Genoa non dovrebbero recuperare né il danese Tengstedt (classe 2000), miglior marcatore della squadra con 7 reti, né Suslov. Zanetti spera almeno di avere in panchina Serdar e Niasse. Formazione attesa per domani alle 14. Rispetto alla gara contro il Torino, non dovrebbero esserci molte novità.

Arbitro Matteo Marchetti (sezione Ostia Lido), 35 anni. Esordio in Serie A il 21 agosto 2022 al Ferraris, proprio in Genoa-Verona (2-2). Ha diretto 44 gare in Serie A, 10 in questa stagione, tra cui Verona-Napoli 0-3 e Venezia-Genoa 2-0. Precedenti con le squadre: con l’Hellas: 6 gare, 1 vittoria, 2 pareggi, 3 sconfitte. Con il Genoa: 3 gare, 0 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte. Primo assistente Di Iorio (VCO), secondo assistente Yoshikawa (Roma), quarto uomo Perri (Roma 1), VAR Gariglio (Pinerolo), AVAR Mazzoleni (Bergamo).

Diffidati Verona: Coppola, Suslov. Diffidati Genoa: Thorsby. Squalificato: Frendrup