Vecchio Balordo, Prandelli “non porti un bacione a Firenze”. Non sarà solo una partita da Grifoni, ma la fine di una settimana difficile. I tifosi rossoblu e quelli viola metteranno da parte la contestazione. Troppe le similitudini tra Fiorentina e Genoa per fare la solita analisi della partita infarcita di vocaboli tecnici-tattici, ben poco visti nelle prestazioni delle due squadre.
È la fine di un incubo che dovrà far pensare le proprietà di Genoa e Fiorentina per il futuro, futuro che dovranno ponderare già da domenica sera a mezzanotte. Un incubo che, nel girone di ritorno, ha visto la Viola battere solamente Chievo e Spal: un ruolino di marcia da retrocessione con l’arrivo di Montella al posto di Pioli. La Viola oltre le due gare vinte ne ha pareggiate 8 e perse 3 con Pioli, con Montella ne ha pareggiata una subendo 6 sconfitte. Ha fatto 25 reti (23 con Pioli) e 2 con Montella, ha subito 25 reti, 17 con Pioli e 8 con Montella. Un incubo anche per Prandelli il girone di ritorno con 3 vittorie: Empoli (meno male), Juventus e Lazio. Poi 8 pareggi e 7 sconfitte, 12 gol fatti e 22 subiti.
Tutti i numeri sono la fotografia di Fiorentina-Genoa di domenica sera e anche di qualche scelta, più tattica che tecnica, sbagliata con il materiale a disposizione. Dispensare serenità prima di Fiorentina-Genoa non funzionerà a Pegli perché appena qualcosa andrà storto il gruppo reagisce solo con il cuore ma, contemporaneamente, si sfalda. Gli schemi e la tattica saranno relativi giocando sul filo dei nervi. I possibilisti e gli ottimisti diranno che basterà un pareggio per evitare la retrocessione ad entrambe le squadre, se l’Empoli perderà con l’Inter. Il Genoa senza la combinazione precedente non dovrà dimenticarsi che la Viola avrà due risultati su tre per salvarsi e il Grifone solamente uno: la vittoria.
La salvezza sia della Fiorentina che del Genoa dipenderà solo dai protagonisti in campo e questo è il lato preoccupante perché entrambe sono incapaci di fare gol e non subirne. Anche in caso di salvezza, niente squilli di tromba: sarà lo stesso un fallimento. Hanno deluso tutti, dalle proprietà ai dirigenti (operazione difficile in casa Genoa convivere con Preziosi durante il calciomercato), dagli allenatori ai calciatori che non sono riusciti a dare una svolta. Le strategie tattiche non hanno prodotto nulla, solo scarsi risultati, e quando sono arrivati lo hanno fatto con patimenti fino alle fine. Se dopo di mezzo ci mettiamo la contestazione alle proprietà, sfortuna compresa, errori arbitrali, tutto ha fatto un cumulo verso una discesa non aspettata da nessuno.
Montella e Prandelli hanno commesso il grande errore di voler rientrare dopo gli ultimi flop e non hanno capito quando sono arrivati dove si trovassero, illudendosi dei primi risultati e di poter cambiare qualcosa. Destino crudele Fiorentina-Genoa, ma non è stato uno sceneggiatore di gialli o thrilling a scriverlo: solo i troppi errori. Prandelli e Montella potrebbero fare scelte drastiche domenica sera. Chi non se la sente stia fuori. Domani sera non conteranno i nomi o la tattica, ma conteranno la volontà, la freddezza, la voglia di reagire alle difficoltà e, abbassando la testa, dovranno sperare nelle disgrazie altrui.
Nello spogliatoio di Pegli e dentro quello del Franchi adibito ai rossoblu a quarti attaccherei alcune frasi di Scoglio: “Noi siamo il Genoa e chi non ne è convinto posi la borsa e lasci le scarpe”, “occorrono attributi tripallici“, “quelli che hanno tre palle fanno pressing, quelli che ne hanno due giocano al calcio, quelli che ne hanno una fanno le partite tra scapoli e ammogliati” e “la corsa è il nostro vaccino, la tattica esasperata la nostra minestra”.
Le formazioni potrebbero non essere farcite piene di ballottaggi. Mancano quasi 40 ore all’inizio della partita più importante dell’era Preziosi perché Prandelli dovrà valutare non solo lo stato fisico – anche se qualcuno giocherebbe o dovrebbe giocare anche zoppo -, ma pure quello mentale e adrenalinico collegato al panico. Aspettiamo a dare le formazioni quando verranno pubblicate dai siti delle due squadre domani intorno alle 19.
L’arbitro dell’incontro è Orsato di Schio, al Var Irrati di Pistoia. Tante le discussioni e le recriminazioni per la designazione di Irrati e quella di Banti di Livorno per Inter-Empoli. Non solo in casa Genoa, ma anche a Firenze, Empoli e Milano sponda Inter.
Sono tutti arbitri internazionali, anche se in questo campionato è contata poco questa qualifica. Orsato sarà anche arrabbiato dopo la mancata designazione al Mondiale Russo solo tra gli uomini VAR, fatto saltare da Collina la scorsa stagione visto che gli ha tolto la semifinale di Europa League perché aveva diretto male in campionato. Sarà arrabbiato perché escluso nuovamente anche quest’anno da Rosetti per la Finale di Europa League che è invece andata a Rocchi arbitro in pensione con riconferma nel taschino. Orsato a questo punto spera nel Campionato Europeo del 2020. Dovrà stare in campana: pur arbitrando bene non è nelle grazie di Firenze, Toscana, Lazio, Roma e compagnia. È di Schio o Vicenza, sezioni che hanno sempre contato poco nelle gerarchie dell’Aia.
Se qualcuno chiedesse a Rizzoli della designazione di Irrati al VAR domani sera al Franchi risponderebbe che l’avvocato di Pescia è il miglior VAR del Mondo dopo aver trascorso 50 giorni nella sala VAR principale del Mondiale Russo supervisionando tutte le 17 gare della manifestazione.
La designazione di Banti per Inter-Empoli fa parte del gioco: Rizzoli non poteva bruciarsi un arbitro che dovrà dirigere la prossima stagione in una gara dove sono in ballo 50 milioni di euro e perciò dopo la finale di Coppa Italia che ha fatto discutere per il rigore non concesso all’Atalanta, non per colpa sua ma di Calvarese di Teramo, designato nuovamente al VAR ma per Frosinone-Chievo.
L’altro candidato per le due gare principali dell’ultima giornata di campionato, Guida di Torre annunziata, è stato convocato per fischiare al Mondiale Under 20 in Polonia.
Orsato Daniele vanta 211 gare in serie A, 48 rigori e 54 espulsi. In stagione 18 gare, 4 rigori (1 contro l’Empoli a Udine) e un espulso. Anche nel computo delle gare del vicentino con Fiorentina e Genoa è tutto pari: 31 le gare dirette per entrambe le squadre. Con la Viola (9 vittorie , 9 pareggi, 13 sconfitte), mentre con il Grifone (11 vittorie, 9 pareggi, 11 sconfitte). La differenza è che la prima partita con la Fiorentina è stata arbitrata nel 2008, con il Genoa nell’aprile del 2006 in Serie B con il Monza. Orsato alla fine di quella stagione fu promosso alla Can da Claudio Pieri, allora designatore della serie C.
Primo assistente Peretti di Verona, secondo sssistente Bindoni di Venezia, quarto uomo Fabbri di Ravenna, AVAR Del Giovane (Albano Laziale).