Andrei Radu vince con la Romania Under 21 e fa commuovere il mondo dello sport. Capitano e guida di una nazionale in rapida ascesa, il portiere del Genoa si è commosso di fronte a tutto lo stadio al termine della vittoria per 4-2 contro i pari età dell’Inghilterra. Arriva dalla madre, a qualche ora di distanza dall’episodio immortalato dalle telecamere e divenuto popolare anche sul web, la spiegazione del motivo per cui Radu non ha saputo trattenere le lacrime toccandosi il petto dopo aver esposto una maglietta in direzione dei tifosi presenti al Manuzzi di Cesena.
Sulla t-shirt c’è il volto della sorella Ema, scomparsa prematuramente nel 2006 all’età di 14 anni: “Ti devo tutto, ti amo” la scritta su inchiostro nero. “Ionut sente che lei è il suo angelo custode. Sotto la divisa da gioco lui indossa sempre una maglia nella quale è raffigurato il volto della sorella. In occasione di una partita con l’Academia di Hagi mi trovavo dietro la sua porta quando venne fischiato un rigore contro di lui. Ionut si girò verso di me e mi disse che Ema lo avrebbe aiutato dal cielo. Parò il rigore e mi disse che con quel pallone tra le mani si sentiva un altro uomo”.
Ci eravamo chiesto cosa potesse celarsi dietro la commozione di Radu, cresciuto da Scarpi e Raggio Garibaldi in una stagione marchiata da qualche errore ma contraddistinta dalla freddezza nel lasciarseli subito alle spalle. Un pianto liberatorio dedicato anche ai suoi preparatori? Possibile, ma dietro quelle lacrime c’è molto di più.