Un minuto e mezzo, poco meno, e le emozioni che si concentrato nell’animo di un tifoso rossoblu sono moltissime. Tre simboli di Genova prima, del Genoa poi, si radunano in 90 secondi: il Grifone, la Lanterna e lo stadio Ferraris. Il tutto racchiuso dallo sguardo prima severo e fiero del Grifone, poi dolce nei confronti di un bimbo, di un piccolo tifoso, che vorrebbe quel pallone firmato Kappa tra le mani del simbolo del Club Più Antico d’Italia.
Un fiume d’emozioni condensato in pochi secondi sino alla conclusione del cortometraggio, quando Mimmo Criscito e Alessandra Massa, il futuro del Genoa prima squadra e del settore giovanile femminile rossoblu, si affiancano a quelle forme in 3D che tanto sono reali. Che scomodano i sentimenti più profondi e ti tengono incollato allo schermo. Il Genoa si veste ancora Kappa dopo diciotto anni, ma dopo 125 è ancora più forte il legame che lega ogni tifosi a questi simboli. Oggi un po’ più vicini e reali grazie al lavoro di Federico Basso e di ToonTaun e grazie alle musiche di Marco Morini.
LA NOSTRA INTERVISTA A FEDERICO BASSO
“Cos’ho provato nel creare questo video? Ci è stata lasciata carta bianca, ma la richiesta è stata quella di realizzare e sintetizzare in un minuto e mezzo i valori propri della genoanità. Il video si apre in questo spogliatoio antico, con queste maglie storiche appese alle pareti: è un luogo che si perde un po’ nella notte dei tempi. Tutto inizia qui, dove appare un Grifone che dà il primo calcio al pallone: il primo calcio, l’inizio del calcio in Italia”.
“Indossando una maglia storica, inizia ad inseguirlo attraverso la città quasi per afferrarlo, ma non ci riesce. Rappresenta un po’ il sogno del Genoano, che cerca di agguantare qualcosa, ma ha difficoltà – come tutti – a raggiungere i propri obiettivi. Poi si arriva alla Lanterna, che rappresenta la città, e questo viaggio nel tempo ci trasporta ai tempi moderni. La divisa e il pallone di un tempo diventano quelli di oggi. Il Grifone arriva nella sua casa, lo stadio Ferraris, dove incontra un bambino all’inizio un po’ intimidito, poi rassicurato dal sorriso dolce del Grifone, volutamente rappresenta come creatura che è dolce, ma p meglio non fare incavolare”.
“Il pallone passa quindi nelle mani del bambino, quasi un passaggio di testimone. C’è uno guardo al passato, ma anche al futuro: perché nel calcio c’è sempre qualcosa di nuovo da affrontare“. Ma Federico è qui che avverte:“Non è tutto una finzione, ma c’è un contatto fra la storia, il Grifone e la realtà”. Infatti, sul finale, ecco comparire Criscito e Alessandra Massa, giocatrice dell’Under 17 femminile rossoblu. “Mi piace questo aspetto. E mi piace il contatto col mondo femminile, che in questo momento sta venendo molto fuori. Col grande capitano Mimmo Criscito non si è voluta omaggiare solamente la squadra maschile, ma anche quella femminile”.
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